Dopo quello della vocal coach Mariella Cesaroni, il secondo workshop dell’anno è intitolato “I motori dell’azione” ed esplora in modo singolare il teatro di Anton Cechov. A condurlo è l’attore Federico Antonello, classe 1989, diplomato alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi e fondatore della compagnia Fartagnan Teatro, in cui è creativo e attore di commedie distopiche messe in scena in molti teatri italiani. La passione per la recitazione nasce sin da ragazzino dopo aver fatto uno spettacolo, ma esplode solo anni dopo come un’esigenza di trovare la propria dimensione. «Tra i 20 e i 24 anni ho vissuto tra la Grecia e la Germania – racconta –. Lavoravo in fabbrica e avevo un buono stipendio ma non mi sentivo appagato, così quando ho saputo che la mia domanda alla Paolo Grassi era stata accettata, non ci ho pensato due volte a lasciare tutto. Sentivo di poter iniziare un nuovo percorso con persone con cui potevo condividere interessi. In accademia, ho conosciuto dei veri e propri fratelli con cui ho fondato la compagnia nel 2017». Di recente, Antonello ha terminato le riprese per una serie tv internazionale e in gennaio inizierà la tournée di “Mammut. Vita e morte di un’intelligenza artificiale” con la sua compagnia.
Perché un workshop ispirato al noto drammaturgo russo? «Cechov è un classico, è l’autore che ha espresso per la prima volta il naturalismo in modo chiaro – spiega Antonello –. In particolare, utilizzerò il primo atto de “Il gabbiano” dove ci sono due scene d’amore, con l’obiettivo di lasciare agli allievi degli utili strumenti per interpretare ogni testo con autenticità e intensità. Non si tratta quindi solo di nozioni e lo dimostra il fatto che io stesso, come attore, utilizzo tali strumenti quando mi trovo a fare self tape in cui devo tirar fuori da una certa scena tutto ciò che è possibile per fare capire che sarò in grado di interpretare un determinato ruolo». Come si affronta al meglio una scena per un provino? «A volte c’è solo una breve descrizione del personaggio – aggiunge Antonello – o una scena ma senza analisi. Bisogna quindi individuare il punto critico e andare a cercare ciò che accade e cosa bisogna interpretare. Così nel workshop, un po’ come se fossimo ‘detective’ dell’azione scenica, con gli allievi cerchiamo di capire il più possibile sui personaggi e su ciò che accade per fare profondità al proprio lavoro in maniera unica».
Il terzo workshop dell’anno scolastico 2024-2025 si terrà poi dal 24 al 26 gennaio: “Scherma rinascimentale”, condotto dall’attore, comico e imitatore Gianfranco Phino, noto per le sue partecipazioni a “Zelig” e in noti musical della Compagnia della Rancia, quali “Grease”. Sin da giovane, si avvicina alle arti marziali, conseguendo un brevetto di Maestro d’Armi alla Academy of the Sword di San Francisco. Un viaggio alle radici storiche della scherma rinascimentale, dove difesa personale e arte si incontrano.
Per informazioni e iscrizioni: info@accademiateatrocinema.it e 351 8524796.
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