FERRARA – Il crollo delle prenotazioni iniziato durante le vacanze di Natale e tuttora in corso, dovuto principalmente al diffondersi della nuova variante Omicron, al riacutizzarsi dei contagi e al conseguente inasprimento delle misure restrittive, sta portando la filiera turistica ad affrontare nuovamente una crisi durissima.
Un sondaggio effettuato da Ipsos ha rilevato che il riacutizzarsi della pandemia ha avuto un impatto generalizzato sulle modalità di consumo degli italiani. A farne le spese sono soprattutto pubblici esercizi, commercio e turismo: il 51% dei consumatori dichiara di evitare di servirsi di bar o ristoranti, o comunque di aver ridotto la frequentazione di pubblici esercizi e locali. Il 32% –vale a dire un italiano su tre– ha invece rinunciato a fare un viaggio o ha disdetto una vacanza già prenotata.
Questo avrebbe dovuto essere il primo Natale di ripresa ma purtroppo tutte quelle attività che da inizio dicembre sino all’Epifania solitamente registravano importanti introiti, quest’anno hanno invece avuto un déjà-vu del Natale 2020.
“Il mese di dicembre è stato ben inferiore alle aspettative per tutto il comparto turistico“, afferma preoccupato NICOLA SCOLAMACCHIA Presidente Confesercenti Ferrara, nonché Vicepresidente nazionale Assohotel. “Gennaio ha poi segnato il tracollo delle presenze turistiche ed ora molti hotel in città stanno facendo ferie forzate, dovute alla assoluta mancanza di richieste. L’arrivo di Omicron ha purtroppo invalidato il discreto andamento estivo e autunnale. Pur essendo molto lontano dallo standard degli ultimi anni, era stata una necessaria boccata di ossigeno per le imprese e un’illusione di normalità.“
“E adesso, data la situazione attuale, non bastano più gli interventi governativi a breve termine.” asserisce il presidente FIEPET Confesercenti Ferrara CLAUDIO PERETTI “Bisogna intervenire strutturalmente sul ripristino della cassa integrazione per i dipendenti e sulla possibilità di rimodulazione di mutui e finanziamenti. Serve un’azione decisa per bloccare gli aumenti di affitti e bollette. E chiediamo alle Amministrazioni Comunali uno sgravio fiscale su Cosap e Tari per aiutarci a far sopravvivere i dehors.“
“Questo ulteriore crollo“, conclude Scolamacchia, “getta nello sconforto le imprese del turismo e della ristorazione, che si ritrovano senza nemmeno gli interventi basilari da parte del Governo. Questo colpevole silenzio ha già causato danni, senza aiuti immediati sarà inevitabile una nuova perdita di posti di lavoro e la chiusura delle imprese.