“Quando ti penso arrossisco” è in programma mercoledì 4 agosto (ore 21.30)
MODENA – Incontri e ricordi, uno spettacolo che lascia spazio alla memoria e al recupero di quello che siamo. In questo consiste “Quando ti penso arrossisco”, scritto e diretto da Federica Cucco, con Paolo Bruini e Mariangela Diana, accompagnato dalle musiche di Roberto Andreoli. Lo spettacolo – della durata di 60 minuti e che prevede anche la partecipazione dell’Associazione Zero K del presidente Massimiliano Cruciani – andrà in scena mercoledì 4 agosto (alle ore 21,30), nel cortile del Teatro Tempio, situato in via Caduti in Guerra 192 a Modena. L’ingresso, a prenotazione obbligatoria, costerà 12 euro ed in caso di pioggia sarà spostato all’interno del teatro.
Uno spettacolo scritto e messo in scena da “La Compagnia delle Lucciole” (composta da Federica Cucco, Paolo Bruini e Mariangela Diana), che da diversi anni conduce laboratori nelle scuole medie e superiori a Carpi e in provincia di Modena. Ha collaborato con diverse realtà locali come Libera, associazione contro le Mafie, associazione culturale Appenappena, associazione Zero K, Udi, Ert, Biblioteca Campori, Fondazione Campori di Soliera e tante altre andando a creare una poetica e linguaggio comune che ha permesso di portare in scena diversi spettacoli “tematici”, che hanno portato la cittadinanza a conoscenza di fatti storici e di cronaca sconosciuti fino a quel momento. Con una gran fame, sempre pronta ad imparare.
L’associazione Zero K ha lo scopo di diffondere la cultura delle cure palliative attraverso tutte le forme delle arti. Fotografia, cinema, musica, teatro e tutte le altre possibili espressioni artistiche, infatti, sono uno strumento per favorire il raggiungimento del benessere, condizione di fondamentale importanza per una persona che segue un percorso di cure palliative. Sono da considerarsi come strumento integrato nel percorso di cura e di vita. L’associazione è finalizzata a stimolare i contatti fra le persone, gli enti e le associazioni che si occupano di queste tematiche, in modo da allargare gli orizzonti didattici di professionisti sanitari, cittadini e insegnanti, affinché sappiano trasmettere l’amore per la cultura palliativista ed artistica come un bene per la persona ed un valore sociale.
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