Aspettando il Tour de France

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Martedì 18 giugno Gianni Bugno e Beppe Conti per un doppio appuntamento in cineteca

RIMINI – Con un doppio appuntamento in Cineteca, martedì 18 giugno, continuano le iniziative promosse dal Comune di Rimini, in collaborazione con APT Servizi Emilia – Romagna, per festeggiare l’arrivo in città, sabato 29 giugno, della prima tappa del Tour de France 2024.

Alle 17.30 ospite della sala di via Gambalunga 27 il giornalista Beppe Conti, che da cinquant’anni, dalle ultime sfide tra Gimondi e Merckx alle imprese di Pantani fino all’ultima edizione del Giro d’Italia, ha raccontato valori, trionfi, disfatte e rivalità del mondo del ciclismo. IL GIALLO DEL TOUR è il titolo del libro che presenterà in Cineteca, l’ultimo di una lunga serie che l’opinionista ha dedicato allo sport della bicicletta. All’incontro parteciperà anche il campione Gianni Bugno.

E sarà proprio Gianni Bugno, campione del mondo su strada due volte nel 1991 e nel 1992, vincitore del Giro d’Italia nel 1990 e di quattro tappe del Tour de France, oltre a numerose classiche, il protagonista dell’appuntamento serale, alle ore 21. Ripercorreremo con lui e con il giornalista Manuel Spadazzi le tappe della carriera straordinaria di uno dei più grandi ciclisti del nostro tempo. Al termine di questo incontro il regista Stefano Ferrari introdurrà il suo docufilm “La grand Départ”.

IL LIBRO: IL GIALLO DEL TOUR di Beppe Conti (edizioni Minerva)

Per la sua 121ª edizione, il Tour de France partirà per la prima volta dall’Italia. La Grande Boucle – così soprannominata per l’iniziale disegno a ricciolo del suo tracciato – prenderà il via a Firenze e successivamente toccherà Rimini, Cesenatico, Bologna, Piacenza, Torino, Pinerolo. Ma fin dalla sua nascita, il Tour è sempre stato “un po’ italiano”: il suo primo vincitore fu Maurice Garin, spazzacamino valdostano nato sul nostro versante delle Alpi, ma che rinnegò l’Italia per la Francia. Ma è nel 1924, precisamente un secolo fa, che vinse il tour il primo italiano Ottavio Bottecchia, il quale trionfò anche l’anno successivo per poi morire in circostanze misteriose nel 1927 sulle strade friulane. Il Tour entrò nella leggenda nel 1930 quando gli organizzatori crearono le squadre nazionali, una formula che esaltò le imprese e i trionfi di Coppi e Bartali in maglia tricolore diretti da Alfredo Binda. E da qui si aprono le strade di storie straordinarie: il fascismo che impedì a Bartali di vincere nel ’37, la verità sulla telefonata a Bartali nei giorni dell’attentato a Togliatti nel luglio ’48, la vera storia del passaggio di borraccia fra Gino e Fausto. I misteri e il giallo del ritiro della nostra nazionale nel ’50 mentre stava dominando il campo. Le pagine di Conti raccontano l’impresa di Nencini e la tragedia di Rivière finito nel burrone per seguire il campione toscano in discesa. I duelli incandescenti fra Anquetil e Poulidor, la morte di Simpson sul Ventoux, il trionfo inatteso e magico di Gimondi. Le imprese folli di Merckx e le nostre sconfitte. L’irresistibile Hinault, Chiappucci e Bugno battuti da Indurain, stranamente favorito dalle lunghe crono. La tragedia di Casartelli scendendo dai Pirenei. La leggenda di Pantani, che salvò il Tour dagli intrighi del doping, ultimo campione ad aggiudicarsi nella stessa estate prima il Giro e poi la corsa a tappe francese. Le frodi di Armstrong, l’arrivo dei britannici. L’ultimo nostro grande trionfo con Vincenzo Nibali, sino ai duelli fra Pogacar e Vingegaard. Tutte storie che corrono veloci e leggere lungo le pagine del libro, come i grandi campioni sui pedali delle loro due ruote e che ogni anno si rinnovano alla partenza del Tour.

IL DOCUFILM: LE GRAND DEPART di Stefano Ferrari (Italia 2024, 56’)

Otto mesi di lavoro per costruire questo racconto per interviste ed immagini, la maggior parte delle quali inedite, della marcia di avvicinamento alla partenza del Tour: dalla presentazione ufficiale avvenuta lo scorso mese di ottobre a Parigi, a quella italiana di Firenze, a quella istituzionale di Bologna ed altri momenti ufficiali. Tanti i protagonisti: quelli istituzionali, dal presidente Stefano Bonaccini, a Giammaria Manghi, al presidente di Apt Servizi ed ex ciclista  Davide Cassani, i campioni come Bernard Hinault, Gianni Bugno, Miguel Indurain, Vincenzo Nibali, i protagonisti della musica e della cultura, come Gino Paoli, a corridori d’altri tempi come il forlivese Cavalcanti, mecenati come Antonio Giacobazzi a giornalisti importanti come Marco Pastonesi, Beppe Conti e Leo Turrini. Il montaggio è stato realizzato in 4k, la grafica ed i supporti tecnici sono originali e realizzati precisamente per il film. Nel film vi sono i racconti dell’epopea dei sette vincitori del Tour, vale a dire Bottecchia, Bartali, Coppi, Nencini, Gimondi, Pantani e Nibali, la descrizione delle tappe italiane, il racconto di una passione unica.