BOLOGNA – Dopo una lunga tournée internazionale e italiana, arriva in scena a Bologna, dal 15 al 18 febbraio al Teatro Arena del Sole, il capolavoro di Samuel Beckett, Aspettando Godot, diretto da Theodoros Terzopoulos, regista greco considerato un maestro del panorama contemporaneo, che ha collaborato per questa occasione con un cast d’eccezione tutto italiano composto da Paolo Musio, Stefano Randisi, Enzo Vetrano, Giulio Germano Cervi e Rocco Ancarola. Le musiche sono firmate dal compositore greco Panayiotis Velianitis. Una produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale e Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, in collaborazione con Attis Theatre Company.
Con una pratica che coniuga arte antica e moderna, Terzopoulos è noto per il suo originale approccio alla tragedia greca e ai testi classici, vere e proprie fonti per indagare questioni universali dell’essere umano: «abbiamo bisogno di grandi idee, di grandi tensioni, come quelle della tragedia classica: tra umano e divino, tra uomo e uomo, tra privato e pubblico. A vincere non è la buona recitazione o la regia, ma la forza del conflitto che portano sulla scena». «Tutto deve essere profondamente radicato nella tradizione, deve poter attraversare la realtà del presente ed essere indirizzato verso il futuro. Il riflesso dal futuro probabilmente potrebbe essere la realtà che desideriamo. Una realtà nuova» ha dichiarato.
In questo nuovo lavoro, l’artista sceglie di affrontare uno dei drammi che hanno maggiormente segnato la storia del teatro novecentesco: scritto da Beckett alla fine degli anni quaranta, pubblicato in lingua francese nel 1952 e andato in scena per la prima volta al Theatre de Babylone di Parigi il 5 gennaio 1953, Aspettando Godot è uno dei testi più celebri del “teatro dell’assurdo”, che ruota attorno al dialogo sterile fra due personaggi sospesi nella condizione dell’attesa. Con la sua cifra stilistica Terzopoulos crea un vivo dialogo tra la contemporaneità e il dramma beckettiano, trattato come una lente per leggere e interpretare il presente, tra le sue profonde contraddizioni e le tragiche derive. Nella sua versione, la vicenda è ambientata in un mondo in rovina, in un futuro molto prossimo in cui tutte le ferite attuali e passate appaiono acuite. In questo contesto, si apre l’interrogativo su quali siano le condizioni minime per pensare a una vita che valga la pena di essere vissuta.
«In Aspettando Godot – commenta il regista – vengono date due risposte possibili, e da qui parte il nostro lavoro. La prima è il tentativo di comunicare e coesistere con l’Altro, colui che ci è prossimo, nonostante gli ostacoli, anche quando questi sembrano insuperabili. La seconda è il tentativo di mettersi in comunicazione con l’Altro dentro di noi, quest’area buia e imperscrutabile densa di desideri repressi e paure, istinti dimenticati, regione dell’animalesco e del divino, in cui dimorano la pazzia e il sogno, il delirio e l’incubo. Questo è il viaggio che cerchiamo di fare: verso l’Altro dentro di noi e verso l’Altro al di fuori di noi, all’opposto, lontano da noi. Questo è il viaggio che proviamo a fare ogni giorno. Aspettando cosa? La redenzione della vita dai vincoli della morte? L’incontro con l’Umano, la fine di ogni atto di umiliazione inflitto da uomo a un altro uomo? Il Niente o l’Attesa, per usare i termini ironici e beffardi di Beckett? Ma esiste forse un altro modo per immaginare l’umanità emancipata, senza dover ricorrere all’abbattimento dei muri che separano questo “dentro” da questo “fuori”?»
Il magistero del regista è anche un riferimento internazionale per il metodo di ricerca sul lavoro dell’attore, in cui il testo «vive attraverso la sua carne, i suoi gesti». Il drammaturgo tedesco Heiner Müller ne descrisse così il processo di composizione artistica: «Non è l’esecuzione di un concetto drammatico, è un’avventura in un viaggio verso il paesaggio della memoria, una ricerca delle chiavi perdute dell’unità fra il corpo e il linguaggio, la parola come unità naturale».
Audiodescrizione Teatro No Limits
La replica di domenica 18 febbraio sarà audio descritta grazie a “Teatro No Limits”, iniziativa a cui ERT aderisce al Teatro Arena del Sole di Bologna grazie al sostegno di Gruppo Hera. Il progetto, realizzato dal Centro Diego Fabbri di Forlì, porta l’audiodescrizione a teatro e consente anche alle persone non vedenti e ipovedenti di apprezzarlo.
Theodoros Terzopoulos si forma presso la Scuola d’arte drammatica K. Michailidis di Atene (1965-67), completando gli studi in Germania presso il Berliner Ensemble tra il 1972 e il 1976. Tra il 1981 e il 1983 è direttore della Scuola Nazionale d’arte Drammatica del Nord della Grecia (Thessaloniki) e nel 1985 fonda la sua compagnia, Attis Theatre a Delfi. Ha diretto diverse tragedie greche, opere e pièce teatrali dei più importanti autori greci ed europei contemporanei, portando spettacoli in numerosi teatri internazionali. Negli ultimi 35 anni con la sua compagnia ha presentato più di 2100 repliche in tutto il mondo. È stato direttore artistico degli “Incontri Internazionali di Dramma Antico” a Delfi. È inoltre membro fondatore di International Institute of Mediterranean Theatre, di cui dal 1991 è il Presidente del relativo dipartimento greco, e dell’International Meetings of Ancient Drama nel dipartimento di Sikyon, Grecia (2005-2006, 2011). Il suo approccio drammaturgico alla tragedia greca viene insegnato in numerose scuole, accademie, istituti e dipartimenti di studi classici.
È ideatore di un metodo di lavoro per l’attore che si compone di una sequenza di esercizi fisici e vocali volti a coltivare i principi fondamentali della pratica attoriale e a ricostruire l’unità tra parola e corpo. Professore Emerito in accademie e università in Grecia e all’estero, dal 2013 dirige la summer school “The Return of Dionysus – The Method of Theodoros Terzopoulos” rivolta a giovani attori e registi. I libri sul suo metodo di lavoro sono tradotti in molte lingue, tra cui greco, inglese, tedesco, turco, russo, italiano, polacco, cinese, mandarino, coreano e arabo. Ha ricevuto diversi riconoscimenti in Grecia e all’estero. Dal 1995 è presidente dell’International Committee of Theatre Olympics, manifestazioni che si sono svolte a Delfi, Shizuoka, Mosca, Istanbul, Seul, Pechino, Wroclaw, in 17 città dell’India, Toga, San Pietroburgo.
Aspettando Godot
di Samuel Beckett
copyright Editions de Minuit
traduzione Carlo Fruttero
regia, scene, luci e costumi Theodoros Terzopoulos
con (in o.a) Paolo Musio, Stefano Randisi, Enzo Vetrano
e Giulio Germano Cervi, Rocco Ancarola
musiche originali Panayiotis Velianitis
consulenza drammaturgica e assistente alla regia Michalis Traitsis
training attoriale – Metodo Terzopoulos Giulio Germano Cervi
scene costruite nel Laboratorio di ERT/Teatro Nazionale
responsabile dell’allestimento e del laboratorio di costruzione Gioacchino Gramolini
costruttori Davide Lago, Sergio Puzzo, Veronica Sbrancia, Leandro Spadola
scenografe decoratrici Ludovica Sitti con Sarah Menichini, Benedetta Monetti, Martina Perrone, Bianca Passanti
progettazione led Roberto Riccò
direttore tecnico Massimo Gianaroli
direttore di scena Gianluca Bolla
macchinista e attrezzista Eugenia Carro
capo elettricista Antonio Rinaldi
fonico Paolo Vicenzi
sarta realizzatrice e sarta di scena Carola Tesolin
foto di scena Johanna Weber / ritratti Luca Del Pia
produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini
in collaborazione con Attis Theatre Company
Interpreti e personaggi:
Enzo Vetrano – Estragone
Stefano Randisi – Vladimiro
Paolo Musio – Pozzo
Giulio Germano Cervi – Lucky
Rocco Ancarola – Ragazzo
Tournée 2024
Teatro Massimo, Cagliari | 31 gennaio – 4 febbraio 2024
MET – Teatro Metastasio, Prato | 8 – 11 febbraio 2024
Teatro Boiardo, Scandiano | 13 febbraio 2024
Teatro Arena del Sole, Bologna | 15 – 18 febbraio 2024
Teatro Pubblico Pugliese-Teatro Piccinni, Bari | 22 – 25 febbraio 2024
Teatro Concordia, San Benedetto del Tronto | 28 – 29 febbraio 2024
Teatro di Jesi, Jesi | 2 marzo 2024
Piccolo Teatro di Milano-Teatro D’Europa | 5 – 10 marzo 2024
Athens Onassis Foundation, Grecia | 15 – 19 maggio 2024
Informazioni:
Teatro Arena del Sole, via Indipendenza 44 – Bologna
Prezzi dei biglietti: da 7 € a 27 €
Biglietteria: dal martedì al sabato dalle ore 11.00 alle 14.00 e dalle 16.30 alle 19.00
Tel. 051 2910910 – biglietteria@arenadelsole.it | bologna.emiliaromagnateatro.com
Teatro Arena del Sole-Bologna
Via dell’Indipendenza 44
Dal 15 al 18 febbraio 2024
sala Leo de Berardinis
giovedì e venerdì ore 20.30 | sabato ore 19.00 | domenica ore 16.00
Aspettando Godot
di Samuel Beckett
copyright Editions de Minuit
traduzione Carlo Fruttero
regia, scene, luci e costumi Theodoros Terzopoulos
con (in o.a) Paolo Musio, Stefano Randisi, Enzo Vetrano
e Giulio Germano Cervi, Rocco Ancarola
durata 1 ora e 30 minuti
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