BOLOGNA – Ventisette residenze italiane dedite all’innovazione e alla ricerca dei linguaggi nel campo dell’arte performativa, hanno creato una rete nazionale di solidarietà per ospitare in questi mesi diversi artisti in fuga dalla Ucraina, nel quadro di una mobilitazione che ha coinvolto decine di strutture teatrali internazionali.
In questo quadro sono arrivate a Teatri di Vita, Bologna, quattro artiste del Theater on Mikhailovskaya / New Ukrainian Theater Arts Center di Kiev, che saranno ospiti del teatro, dove lavoreranno alla loro nuova creazione: “Come parlare della guerra ai bambini”, che sarà presentata in forma di studio ‘in progress’ mercoledì 15 giugno, alle ore 21, a Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485, Bologna; tel. 333.4666333; www.teatridivita.it).
Il Progetto MIR (мир) – residenze per la pace nasce grazie allo stimolo di IETM (il più articolato network di arti performative), e all’aiuto fattivo di Artists at risk e Ukraine Cultural Foundation, che hanno contribuito alla indispensabile funzione di promozione del progetto in Ucraina. Si è sviluppato, così, un articolato programma di residenze in grado di ospitare gli artisti ucraini anche in Italia.
La forza del modello italiano di residenza è sempre stata la diffusione capillare delle strutture sui territori e la stretta connessione tra le residenze stesse, per cui, attraverso un intenso lavoro di coordinamento, è stato possibile organizzare quattro gruppi su base territoriale e garantire a ciascun artista ucraino una permanenza in Italia per un periodo di almeno tre mesi, nella speranza che possano poi ritornare nel loro Paese. Il principio fondamentale di queste residenze è che, oltre ad offrire naturalmente un aiuto umanitario, gli artisti saranno messi in grado di poter creare, saranno retribuiti per il loro lavoro e verranno messi in contatto con vari soggetti sociali e artistici presenti nei vari territori.
Il progetto, coordinato da Idra Teatro, con altri tre coordinatori locali CapoTrave/Kilowatt, Settimo Cielo e Piemonte dal Vivo e dai loro Comuni, vede il coinvolgimento di strutture di residenza che hanno messo in campo sia economie che competenze. Oltre a Teatri di Vita ci sono mobilitate anche: Officine CAOS/Stalker Teatro, Cross Project/LIS LAB Performing arts, Festival Mirabilia, Festival T*danse – Danse et technologie, Fabbrica Europa, La Corte Ospitale, Spazio Zut, La Mama, L’Arboreto, Armunia, Akropolis, Olinda onlus, Dual band, Karakorum Teatro, Teatro Periferico, CSS-Teatro Stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, Qui ed ora, Ilinx, TWAIN, Florian Arti e Spettacolo, AMAT, Teatro Area Nord.
Il progetto ha ottenuto un piccolo sostegno dalla rete europea “Be SpectACTive” e dal Ministero della Cultura in partenariato con Comune di Arsoli, Comune di Brescia, Comune di Collegno, Comune di Sansepolcro e con quattro fondazioni liriche: Accademia Nazionale di S. Cecilia di Roma, Teatro alla Scala di Milano, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro Maggio Musicale Fiorentino, Teatro Regio di Torino.
A Teatri di Vita, Bologna, quattro artiste
dal Theater on Mikhailovskaya di Kiev
in creazione per uno spettacolo su
“Come parlare della guerra ai bambini”
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