Sono stati inoltre conferiti il Premio Speciale Bonelli Arte ad Armida Gandini, Silvia Inselvini, Camilla Marinoni e Miriam Montani, il Premio Residenza d’artista Cascina Granbego ad Alessandra Baldoni e il Premio Speciale #arteamcuponair a Diego Randazzo.
La cerimonia di premiazione si è tenuta domenica 16 maggio presso la Fondazione Dino Zoli di Forlì, che dal mese di ottobre 2020 ha ospitato la mostra dei 60 finalisti di Arteam Cup 2020, a cura di Matteo Galbiati, Livia Savorelli e Nadia Stefanel. Erano presenti, oltre ai curatori, anche Diego Santamaria (Presidente di Arteam), Monica Zoli e Dino Zoli (Dino Zoli Group), che hanno ribadito l’importanza di attivare collaborazioni artistiche ad ampio raggio per contribuire alla costruzione di percorsi professionalizzanti.
Tutti i premi – descritti nel dettaglio sul sito www.arteamcup.it/arteam-cup-2020-premi/ – sono stati attribuiti agli artisti da una giuria professionale, composta da Marina Dacci (curatrice e membro del Comitato Scientifico della Fondazione Palazzo Magnani), Matteo Galbiati (critico d’arte e docente, Direttore web Espoarte e membro interno di Arteam), Lorenzo Madaro (curatore d’arte contemporanea e docente), Raffaele Quattrone (sociologo e curatore d’arte contemporanea), Leonardo Regano (storico dell’arte, critico e curatore indipendente), Livia Savorelli (Direttore Editoriale Espoarte) e Nadia Stefanel (direttrice della Fondazione Dino Zoli di Forlì, Cultural e Communication Manager per Dino Zoli Group).
Ettore Pinelli è il vincitore della sezione Pittura con “Two variations of grey for a multiple image denied (hands of parliament)” (2020, olio su tela, dittico). «L’opera – si legge nella motivazione – restituisce e relega un’immagine (apparentemente realistica) nella cornice del quadro mentre invita ad osservare al di sotto la pelle della pittura dove insistono relazioni reali divenute fantasmatiche oggi. Fare pulizia, sciogliere, demolire l’attitudine odierna del nostro sguardo è il compito principale e gravoso che si attende dalla pittura. Il silenzioso annullamento dell’immagine rischiara le potenzialità espressive che si gelano nella potenzialità del gesto primario del dipingere, atto che chi osserva deve acquisire come riflessione prioritaria».
Alessio Barchitta è vincitore della sezione Scultura con l’opera “Untitled” (2020, ceramica con engobbio nero e cristallina, lucido per scarpe, diffusore sonoro audio a cura di Rycott). «Il messaggio veicolato – è indicato nella motivazione – provoca smarrimento per la scelta iconografica ricca di significati ambivalenti e apparentemente contraddittori. Quest’opera multisensoriale, formalmente stimolante grazie allo sposalizio perfetto tra immagine legata alla tradizione popolare di matrice artigianale con l’elemento tecnologico definito dall’elaborazione audio, trasferisce un senso differente a quei contenuti immediatamente percepiti. Sacro e profano si fondono nel ridisegnare il contorno sfumato delle esperienze umane».
Elena Bellantoni è la vincitrice della sezione Fotografia (comprendente anche videoarte e new media art) con l’opera “I fear” (2020, video full HD, durata di 60”). «Avanzare o regredire. Spogliarsi o sporcarsi. In un viaggio interrogante, mentale e rituale, di corpo e linguaggio alla ricerca del sé nelle sue diverse espressioni e dell’altro (qui in forma di specchio), l’opera – si legge nella motivazione – attiva immaginari e vissuti chiari in cui immediatamente chiunque riesce ad immedesimarsi e li riattiva nella memoria vissuta o acquisita. In tempi incerti, come gli attuali, il contributo dell’artista in questa direzione è un binocolo ma anche un caleidoscopio su cui ognuno può cogliere e agire percorsi differenti e alternativi nel reale di un presente che vorrebbe esorcizzare il riproporsi di vicende animate dalla paura».
La giuria ha altresì decretato all’unanimità Elena Bellantoni quale vincitrice assoluta di Arteam Cup 2020, che oltre ai premi ottenuti quale vincitore di categoria, si aggiudica anche una mostra personale da realizzarsi nell’anno 2022 a CUBO Condividere Cultura, il museo d’impresa del Gruppo Unipol a Bologna.
La Giuria di Arteam Cup 2020, inoltre, in ragione dell’alta qualità degli artisti finalisti, ha voluto assegnare quattro menzioni speciali, ideando un premio aggiuntivo che consiste in una mostra, la cui progettualità sarà sviluppata in collaborazione conBonelli Arte e consistente in una collettiva con la curatela dei membri della giuria di Arteam Cup 2020, negli spazi della Galleria Bonelli a Pietrasanta. La mostra sarà realizzata nell’aprile 2022.
Le quattro menzioni speciali sono assegnate ad Armida Gandini, Silvia Inselvini, Camilla Marinoni, Miriam Montani, vincitrici del Premio Speciale Bonelli Arte.
«L’opera di Armida Gandini occhieggia a teatrini per bambini, a diorami bidimensionali e al teatro delle ombre in cui silhouette ritagliate accolgono immagini in un gioco di ricostruzione visionaria e per assonanze della presenza dell’uomo nel corso della storia e nell’attualità. L’opera predispone un rituale visivo che immerge in un tempo senza confini, accogliendo due registri comunicativi differenti che, interagendo, acquisiscono un potenziale narrativo capace di attivare altre storie e profilare l’orizzonte di nuovi immaginari».
«L’opera di Silvia Inselvini è un omaggio alla materia in cui tessere mescolate restituiscono in modo scultoreo un rapporto bidimensionale tra supporto e segno agito. Il risultato arriva come “rivelazione” esperita attraverso un processo che asseconda il corpo e l’animo esecutori. La mano compulsivamente segna una scrittura con un automatismo che lascia allo sguardo, nell’annullamento conseguente del tutto, la massima libertà di azione».
Nel lavoro di Camilla Marinoni, «Piccoli sarcofagi si susseguono, elemento dopo elemento, come omaggio/memento commosso alla vita, spesso spezzata dal dolore. L’opera è un’orazione laica nata dall’attualità di un presente drammatico e tragico. L’immagine si carica densa di un liturgico riferimento eucaristico di sangue versato e corpo martirizzato: il vino, come il sangue di Cristo, imbeve i fogli/ostia, lacerti di una carnalità compressa e schiacciata, immolata all’estremo sacrificio».
Come accade per Miriam Montani, «Si può scrivere il silenzio e dare poesia all’invisibile semplicemente raccogliendo e accumulando quello che ci avvolge senza che se ne abbia sentore. La paura per un veleno invisibile diventa atto di sensibilizzazione quando questo, raccolto, torna ad essere materia capace di una nuova creazione. L’opera allora supera il proprio statuto estetico e ritorna ad essere acuta riflessione etica».
In occasione della Premiazione, sono altresì stati assegnati il Premio Residenza d’artista Cascina Granbego vinto da Alessandra Baldonie il Premio Speciale #arteamcuponair assegnato a Diego Randazzo.
La mostra dei finalisti, accompagnata da un catalogo Vanillaedizioni (www.vanillaedizioni.com), è stata realizzata con il supporto di Belletti & Baroni Costruzioni di Rimini e di NM> Contemporary di Monaco; partner tecnico I Sabbioni di Forlì; media partner Espoarte.
Per informazioni: Fondazioni Dino Zoli (tel. +39 0543 755770, info@fondazionedinozoli.com, www.fondazionedinozoli.com). Organizzazione: Arteam Associazione Culturale (tel. +39 019 4500744, info@arteam.eu, www.arteam.eu, www.arteamcup.it).
Foto: Nadia Stefanel, Diego Santamaria, Monica Zoli, Matteo Galbiati, Elena Bellantoni, Alessio Barchitta, Ettore Pinelli
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