FERRARA – Si è svolta nella mattinata di venerdì 28 gennaio 2022, nella residenza municipale di Ferrara, la presentazione dell’esposizione collettiva degli studenti del corso di pittura dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze “Arte emergente: riflessioni su Venere“. La rassegna, aperta fino al 20 febbraio prossimo in via Antonio Frizzi 19 (campanello Baraldi – da giovedì a domenica ore 14/18), è stata inaugurata venerdì 28 gennaio 2022 alle 13.
All’incontro di presentazione hanno partecipato l’assessore ai Rapporti Unife, Ambiente, Tutela degli animali, Progetti Europei, Processi di Partecipazione del Comune di Ferrara Alessandro Balboni, la curatrice dell’esposizione Marta Mazzoni, la docente di Pittura dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze Silvia Donini e il direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze Claudio Rocca. Erano presenti alcuni degli artisti-allievi espositori (nella foto).
“È per noi un vero piacere ospitare e favorire nuovi collegamenti che portano non solo ad altre città italiane ma anche europee, ma soprattutto alle grandi eccellenze nel contesto della cultura, dell’arte e della bellezza. – ha affermato in apertura l’assessore Alessandro Balboni salutando gli ospiti – Ferrara è una città cresciuta nell’ambito della sua eredità rinascimentale ed è sicuramente questo, come Amministrazione attenta e consapevole del patrimonio che abbiamo a disposizione, uno degli aspetti che dobbiamo continuare a coltivare e far conoscere nel mondo”.
(comunicazione a cura degli organizzatori)
ESPOSIZIONE COLLETTIVA DEGLI STUDENTI DEL CORSO DI PITTURA DELL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI FIRENZE- ARTE EMERGENTE: RIFLESSIONI SU VENERE
La città di Ferrara apre le sue porte all’esposizione collettiva ARTE EMERGENTE: RIFLESSIONI SU VENERE, presentando le opere di dodici giovani studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Incoraggiati dalla professoressa e artista Silvia Donini, gli allievi del Corso di Pittura si sono confrontati con il tema della bellezza: da sempre oggetto di studi e rappresentazioni nel mondo dell’arte e della letteratura, ma la cui evoluzione nel corso dei secoli la rende tutt’oggi difficile da definire.
A dare vita al progetto è stata l’ispirazione ad un’opera iconica del Rinascimento italiano, la Venere di Botticelli, in cui l’autore materializza l’idea di bellezza concepita dal neoplatonismo fiorentino, per cui essa è – assieme all’amore – protagonista della mediazione tra l’uomo e il divino.
Alla luce del difficile momento che stiamo attraversando – durante il quale siamo spesso stati costretti all’isolamento – gli studenti si sono spinti in una profonda e personale indagine sull’idea di bellezza, che la vede emergere dall’interiorità, dalle esperienze e dal quotidiano. Sono il ricordo, la fanciullezza, la ciclicità, la frammentazione dell’io, la nostalgia, le abitudini o un piccolo gesto d’amore, la vera bellezza del mondo – quella a cui attribuiamo un valore salvifico.
In un’epoca in cui è la bellezza materiale a regnare sovrana è confortante immergersi nella visione di questi giovani artisti, i quali si sono messi alla prova spingendosi oltre e dando forma ad opere di matrice spirituale dove il divino si manifesta nella quotidianità e, al contempo, liberando la bellezza da canoni prestabiliti e facendola esplodere nella pura soggettività.
Attraverso lavori dalla straordinaria forza comunicativa ci viene lanciato un monito, siamo invitati a riflettere sull’importanza di un concetto tanto astratto quanto presente nelle nostre vite e del quale non dobbiamo sottovalutare la forza salvifica che lo accompagna. “La bellezza salverà il mondo” diceva il principe Myskin ne L’idiota di Dostoevskij, ma saremo anche noi capaci di difenderla e preservarla?
L’esposizione, con la curatela di Marta Mazzoni, si pone l’obiettivo di far emergere la visione dei giovani artisti, presentandoci di bellezza nelle sue più diverse sfaccettature attraverso opere di pittura, scultura, fotografia, video e audio che esaltano l’individualità espressiva e la creatività multiforme caratterizzanti l’arte contemporanea.
Le opere in mostra saranno inoltre accompagnate da un testo sul capolavoro rinascimentale scritto dalla professoressa Cristina Frulli.
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