BOLOGNA – Dal 29 al 31 gennaio 2016 torna a Bologna il weekend dedicato all’arte e alla cultura con la quarta edizione di ART CITY Bologna, il programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in occasione di Arte Fiera.
Nel 2016 la sinergia si rinnova nella ricorrenza che celebra il quarantesimo anniversario della rassegna e il suo ruolo storico di più ampia e prestigiosa fiera internazionale dedicata all’arte moderna e contemporanea in Italia. L’ultimo weekend di gennaio nella città felsinea è un appuntamento irrinunciabile per scoprire le tendenze più aggiornate del mercato collezionistico. Sono inoltre sempre più numerosi gli appassionati d’arte, i cittadini e i turisti che si immergono nella vivace atmosfera creativa che pervade Bologna, grazie alla capacità attrattiva di un’offerta culturale unica nel panorama fieristico nazionale per ampiezza e varietà di proposte.
Il modello ART CITY Bologna
Dal 2013 ART CITY Bologna rinnova la tradizionale formula del cartellone di eventi collaterali che affianca il percorso espositivo di Arte Fiera, configurandosi come progetto curatoriale orientato a promuovere la conoscenza e la riscoperta della ricchezza artistica diffusa nella città attraverso nuove opportunità di fruizione. Quattro i principali punti di forza della manifestazione: la valorizzazione del patrimonio storico e artistico attraverso la contaminazione con i linguaggi artistici contemporanei; l’integrazione degli istituti e degli operatori culturali che compongono il sistema cittadino in una programmazione coordinata; i servizi dedicati all’accessibilità e all’accoglienza del pubblico; la fruizione gratuita, o a tariffa agevolata, per tutti gli eventi garantita dalla convenzione con BolognaFiere.
ART CITY Bologna è un progetto partecipato che si fonda su un modello efficace di coinvolgimento ampio della città; una piattaforma coordinata in cui si connettono in rete risorse ed energie locali espresse da soggetti che ricoprono un ruolo di primo piano nella programmazione culturale ed espositiva. La rete integrata di siste museali pubblici e privati, fondazioni, associazioni e operatori culturali indipendenti garantisce un’offerta ampia e differenziata per tipologia di eventi che si rivolge a pubblici eterogenei.
A conferma di una prioritaria attenzione verso i servizi dedicati all’accessibilità e all’accoglienza, anche per la quarta edizione sono riproposti gli strumenti ART CITY Bus, la linea del trasporto pubblico locale che collega con corse gratuite i padiglioni di Arte Fiera al circuito dei luoghi dell’arte, e ART CITY Map, l’indispensabile guida di formato tascabile che contiene tutte le informazioni utili sugli eventi in programma nel weekend.
Per favorire la fruizione dell’ampio palinsesto di eventi, sono garantiti orari di apertura prolungati e l’ingresso gratuito (in alcuni casi ridotto) per i possessori di qualsiasi biglietto Arte Fiera. In numerose sedi sono inoltre presenti operatori didattici adibiti a servizi di prima accoglienza e informazione ai visitatori.
L’attenzione verso la partecipazione attiva di un vasto pubblico è declinata verso le fasce più giovani con le attività rivolte a famiglie e bambini proposte nella sezione ART CITY Children a cura del Dipartimento educativo MAMbo. Si rinnova anche l’importante sezione ART CITY Cinema grazie alla consolidata collaborazione con la Fondazione Cineteca di Bologna che propone una selezione di proiezioni per esplorare lo sguardo contemporaneo nel permeabile confine tra cinema e arte.
Con ART CITY White Night, sabato 30 gennaio ritorna la giornata più lunga dell’anno dedicata all’arte con l’apertura straordinaria fino alle ore 24.00 di numerose sedi del circuito ART CITY Bologna, oltre che di gallerie, spazi espositivi indipendenti, palazzi storici e negozi, che animano un denso calendario di iniziative speciali.
Il programma della quarta edizione: alcune anticipazioni
La linea curatoriale di ART CITY Bologna 2016 prosegue nel segno di un dialogo tra la dimensione della città storica e la sperimentazione delle ricerche artistiche contemporanee, due aspetti che definiscono in senso strategico l’identità culturale di Bologna nel panorama internazionale. La vocazione a rigenerare le origini storiche del paesaggio culturale urbano attraverso lo sguardo del contemporaneo coinvolge il patrimonio del complesso sistema museale cittadino come spazio di indagine per la produzione di mostre e interventi installativi correlati da affinità tematiche con le specificità delle singole collezioni. Molti di questi progetti sono visitabili oltre l’intenso weekend di ART CITY Bologna per sottolineare la dimensione fertile, e non effimera, di un incontro che apre nuove prospettive interpretative sulla densità stratificata delle raccolte e degli edifici in cui sono conservate.
Commenta Laura Carlini Fanfogna, Direttrice dell’Istituzione Bologna Musei e responsabile del coordinamento curatoriale della quarta edizione della manifestazione: “ART CITY Bologna 2016, che affianca Arte Fiera nell’importante celebrazione del suo quarantesimo anniversario, rafforza la propria capacità di mettere in rete il sistema culturale della città. Grazie all’adesione di nuovi partner pubblici e privati, il programma della quarta edizione cresce e si amplia all’insegna di una contaminazione interdisciplinare tra le arti sempre più avanzata”.
Tra gli oltre 50 eventi in programma, tra mostre, progetti installativi, incontri, performance, proiezioni cinematografiche, che coinvolgono più di 40 sedi, si segnalano alcune anticipazioni.
Per celebrare il suo quarantesimo anniversario Arte Fiera presenta Arte Fiera 40, un progetto espositivo, a cura di Giorgio Verzotti e Claudio Spadoni, che ripercorre i 40 anni passati e offre una visione sui 40 futuri raccontando la storia stessa della Fiera fin dalla fondazione. La mostra si sviluppa su due sedi, a partire dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna, dove è esposta una selezione di capolavori provenienti dai veri protagonisti dell’evento, le Gallerie, come risultato di un lavoro di consultazione di documenti d’archivio per individuare le presenze più assidue, gli artisti più esposti e quelli di maggior successo, e proporre uno spaccato dell’arte filtrato dal punto di vista del mercato. Il percorso si completa negli spazi della Collezione Permanente del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna dove viene presentata una selezione di opere acquisite da BolognaFiere, dai maestri indiscussi degli anni Settanta fino ad artisti che hanno cominciato a operare negli anni Novanta. Insieme a loro, sono presentati esponenti delle nuove generazioni a ribadire l’importanza che Arte Fiera ha dedicato alla ricerca dei più giovani.
Nelle sue sale espositive al piano terra il MAMbo presenta inoltre Officina Pasolini, un percorso di immagini, suoni e documenti articolato in sei sezioni tematiche che ripercorre l’universo poetico, estetico e culturale di Pier Paolo Pasolini. La mostra è promossa da Fondazione Cineteca di Bologna e Istituzione Bologna Musei in collaborazione con Università di Bologna – Scuola di Lettere e Beni Culturali a coronamento del progetto speciale Più moderno di ogni moderno. Pasolini a Bologna, una serie di iniziative organizzate dal Comune di Bologna per rendere omaggio al grande intellettuale in occasione del quarantesimo anniversario della morte. Il Museo Morandi prosegue il progetto di valorizzazione del proprio patrimonio attraverso lo sguardo di artisti contemporanei influenzati dalla poetica del maestro bolognese con la mostra Horizon. transition_Giorgio Morandi | “are you still there” di Brigitte March Niedermair, a cura di Gianfranco Maraniello. A dialogare con la collezione del museo sono due serie di lavori fotografici dedicati all’atelier di Giorgio Morandi e alle Piramidi d’Egitto: due indagini svolte in luoghi distanti sia fisicamente sia concettualmente, accomunate dallo studio dell’orizzonte come tema di raccordo. Tre opere del ciclo “are you still there” sono inoltre visibili nell’ambito della grande esposizione Egitto. Splendore Millenario in corso al Museo Civico Archeologico di Bologna.
Il percorso espositivo del Museo Morandi propone inoltre Morandi a vent’anni. Dipinti della Collezione Mattioli dal Guggenheim di Venezia, un focus su un periodo poco conosciuto della vicenda artistica morandiana che espone al pubblico in via eccezionale quattro capolavori realizzati tra il 1913 e il 1915, provenienti dalla importante collezione d’arte milanese di Gianni Mattioli. Completano la sala due studi di accademia, alcuni ritratti della sorella Dina, l’unica composizione futurista del 1915 e quella cubista dello stesso anno, oltre a tre preziosi disegni del 1919-20 che documentano la sua importante stagione metafisica.
Come ulteriore conferma di quanto l’arte di Morandi continui ad essere ambito di ricerca e fonte di ispirazione per tanti giovani artisti, Casa Morandi presenta una composizione di lavori di David Adika, artista israeliano che pone al centro della propria indagine estetica il tema della natura morta. Nelle sue foto campeggiano composizioni realizzate con oggetti di uso quotidiano provenienti dalla casa dei suoi genitori, ripuliti e riportati al loro splendore originario. Proprio come nel lavoro di Morandi, l’ordinario si trasforma in straordinario e l’accurato e puntuale studio della composizione si traduce in una profonda indagine del rapporto tra idea e realtà. La mostra, a cura di Alessia Masi, vuole anche essere l’occasione per presentare le due foto della serie From as in water reflects face, che l’artista ha voluto donare al Museo Morandi già nell’aprile 2015.
Il recupero di una dimensione del fare arte che riafferma i valori tradizionali della materialità e della manualità sostenuta da un’abile sapienza tecnica, oltre il concettualismo e contro la smaterializzazione dell’arte, è il tema che ricorre in alcuni dei progetti speciali realizzati per ART CITY Bologna 2016, con declinazioni espressive diverse ma affini per l’intenso rapporto con la materia e l’attenzione verso l’opera d’arte nella sua essenzialità oggettuale. Ė il caso della mostra di Andrea Salvatori che trasforma il Museo Davia Bargellini, per la prima volta incluso nel programma di ART CITY Bologna 2016, in un contenitore eclettico con un gioco di contrasti e confronti, di sospensioni tra storia e contemporaneità. L’intervento dell’artista faentino si inserisce nelle suggestive sale del museo in un alternarsi tra ironiche e vivaci sculture ceramiche, alcune delle quali realizzate appositamente per l’occasione, e importanti oggetti di arte applicata. Con altri materiali e suggestioni, ma con stessa inclinazione plastica, il lavoro di Luca Lanzi per le Collezioni Comunali d’Arte parte dalla Sala Urbana, un museo araldico dipinto, per inserirsi con forme totemiche e simboliche che rimandano ad altri immaginari d’artificio, legati qui, al magico e all’archetipico.
L’uso innovativo di materiali semplici è, invece, l’elemento che caratterizza l’opera di Alberto Tadiello che presenta un intervento inedito pensato ad hoc per il Museo internazionale e biblioteca della musica. Il progetto, a cura di Daniela Zangrando, è concepito con l’intento di creare una febbre in crescita, sala dopo sala, nell’articolarsi del motto di un canone enigmatico per uno spazio densamente popolato da manoscritti, strumenti, volti illustri. Pratiche che ricorrono a un paziente lavoro manuale connotano anche il progetto Teatro dei Prodigi, articolato in tre installazioni ambientali che rendono protagonisti di nuove storie alcuni preziosi oggetti delle collezioni del Museo di Palazzo Poggi. Marina Gasparini trasfigura le piante incise sulle matrici xilografiche della collezione di Ulisse Aldrovandi nei 46 elementi ricamati dell’installazione tessile Atlas X. Serena Piccinini riflette sulla storia delle idee e delle scienze con l’intervento modulare realizzato su carta Madrepora (Con)dominio, che affianca la collezione di coralli raccolti da Marsili e con l’esercizio di entomologia fantastica Il Giardino della vita immobile.
Come sottofondo unificante, il montaggio video di immagini e parole di Silvia Urbini racconta le molte possibili vite degli oggetti di un museo delle scienze, mischiando le carte della storia, dell’arte e del romanzo. La Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna presenta la mostra collettiva Terra provocata. Percezione della materia e concetto nella materia, a cura di Matteo Zauli e Guido Molinari, promossa in collaborazione con Museo Carlo Zauli e Istituzione Bologna Musei | Museo Civico Medievale. Il percorso espositivo, articolato nella sede di via delle Donzelle 2 con un’appendice negli spazi del Museo Civico Medievale, si propone di dimostrare come i punti di contatto tra ceramica e arte non solo siano possibili ma ricercati dagli stessi artisti, che spesso operano delle vere e proprie incursioni creative nel territorio della ceramica.
Domenica 31 gennaio alle ore 19.30 l’Oratorio di San Filippo Neri diventa cornice suggestiva per ripensare all’arte dell’imbandigione con la performance L’Imbandita di Sissi. L’evento, a ingresso libero con posti limitati su prenotazione, è a cura di Maura Pozzati e promosso da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna in collaborazione con UniCredit Group.
Per il circuito Genus Bononiae. Musei nella Città, a Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni è aperta la mostra Guido Reni e i Carracci. Un atteso Ritorno. Capolavori bolognesi dai Musei Capitolini con oltre trenta opere realizzate da Guido Reni, Annibale e Ludovico Carracci, Domenichino, Denis Calvaert, Sisto Badalocchio, Francesco Albani e altri maestri emiliani protagonisti di una stagione particolare – la fine del XVI e la prima metà del XVII secolo – che vide consolidarsi legami storici, politici, artistici tra Bologna e Roma. L’esposizione, a cura di Sergio Guarino, è promossa da Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Genus Bononiae. Musei nella Città e l’Assessorato alla Cultura e Sport di Roma-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
A Palazzo Pepoli. Museo della Storia di Bologna, sabato 30 gennaio si svolge una giornata ricca di eventi e iniziative per presentare tutte le novità del 2016.
La Biblioteca d’Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale espone inoltre la mostra Pietro Poppi e la Fotografia dell’Emilia, a cura di Cinzia Frisoni: oltre 100 pezzi, tra stampe fotografiche, negativi su lastra e pubblicazioni che il fotografo emiliano realizzò tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
Nello spazio PhotoGallery il MAST. Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia presenta l’esposizione antologica JACOB TUGGENER: FABRIK 1933 – 1953. Poetica e impronta espressionistica nelle immagini industriali, a cura di Urs Stahel, promossa da Fondazione MAST in collaborazione con Fotostiftung Schweiz e Fonds Jakob Tuggener. In mostra, per la prima volta in Italia, oltre 150 stampe originali del fotografo svizzero tratte dal suo libro fotografico FABRIK, saggio unico nel suo genere con un approccio critico di grande impatto visivo e umano sul tema del rapporto tra l’uomo e la macchina. Per rappresentare l’eclettismo e l’eccezionalità dell’artista, il percorso espositivo è arricchito da lungometraggi e prototipi di libri, unitamente a slide show di 4 fotografie sul tema dei balli mondani, che hanno appassionato Tuggener, come il mondo delle fabbriche e la vita in campagna.
Nei tre giorni di ART CITY Bologna l’Opificio Golinelli espone una selezione delle opere della collezione Golinelli fruibili attraverso un percorso di Arte e Scienza, a cura di Cristiana Perrella e Giovanni Carrada. La Fondazione Golinelli – fin dal 2007 e oggi all’interno dell’area progettuale Arte, Scienza e Conoscenza – esplora le connessioni tra l’Arte e la Scienza proponendo progetti didattici e grandi mostre con artisti internazionali con l’intento di contribuire alla crescita di una società della conoscenza. Arricchiscono inoltre l’offerta di Opificio Golinelli aperture straordinarie, attività per bambini e adulti e una performance per ART CITY White Night sabato 30 gennaio, a cura di Cristiana Perrella.
CUBO Centro Unipol Bologna è attraversato da FLUX US, un percorso artistico ideato come un fluire ininterrotto di situazioni, percezioni e molteplici esperienze sperimentali nelle quali il visitatore è chiamato a interagire e partecipare al processo estetico. Alcuni lavori museali dell’artista tedesca Mary Bauermeister, il cui atelier a Colonia nella Lintgasse fu il centro del movimento pre-fluxus, dialogano con l’installazione site specific dell’artista bolognese Francesca Pasquali, realizzata in collaborazione con Carlotta Piccinini e Andrea Familiari. Il percorso si conclude nel giardino con un’installazione interattiva di fuse*, collettivo italiano di artisti mediali che esplora le possibilità espressive offerte dall’uso creativo del codice e delle tecnologie digitali.
La nuova edizione di ON 2015 | 2016, a cura di Martina Angelotti, si avvale della collaborazione di due giovani artiste della stessa generazione, Ludovica Carbotta e Adelita Husni Bey, che lavorano in maniera diversa, ma complementare, attorno alla sfera pubblica e sociale dell’arte. Il tema di questa edizione, intitolata Dopo, Domani, concentra la sua attenzione sul tema del futuro concepito come spazio temporale e fisico su cui impostare pensieri a lungo termine. Il primo progetto di Ludovica Carbotta, previsto nella zona della Manifattura delle Arti, si ispira all’immaginazione di una serie di incipit di architetture utopistiche che richiamano la costruzione di una città sopraelevata pensata per un solo uomo. In occasione di ART CITY Bologna Adelita Husni Bey realizza un evento pubblico, in un luogo istituzionale, che affronta il tema del futuro dal punto di vista del lavoro, coinvolgendo, attraverso un percorso di workshop e focus group, un gruppo di disoccupati e di esperti nell’elaborazione di grafici e questionari.
La sala maggiore del monumentale Palazzo de’ Toschi accoglie la mostra LA CAMERA. Sulla materialità della fotografia, terzo episodio di un progetto espositivo dedicato al rapporto fra scultura e fotografia, dal titolo complessivo The Camera’s Blind Spot. Curata da Simone Menegoi e promossa da Banca di Bologna, la tappa espositiva bolognese si incentra sul medium fotografico presentando opere realizzate con le tecniche fotosensibili più insolite e rare fra quelle attualmente in uso oggi presso artisti visivi e fotografi.
Arricchiscono e partecipano al programma espositivo, come di consueto, le mostre organizzate dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea associate a Confcommercio ASCOM Bologna.
Il programma completo degli eventi sarà disponibile a gennaio 2016 sui siti web:
www.bolognagendacultura.it
www.comune.bologna.it/cultura/
www.artefiera.bolognafiere.it
ART CITY Bologna – Musei, mostre, luoghi d’arte – 29 – 30 – 31 gennaio 2016