Per l’occupazione dei lavoratori degli impianti carburante
CASTIGLIONE DEI PEPOLI (BO) – Mercoledì 13 aprile si è riunito il Tavolo metropolitano di Salvaguardia per affrontare la situazione dei lavoratori degli impianti carburante di Roncobilaccio. All’incontro erano presenti la Città metropolitana, il Sindaco di Castiglione dei Pepoli, rappresentanti delle RSU, delle Organizzazioni Sindacali, di Società Autostrade per l’Italia, di TotalErg e del gestore TotalErg di Roncobilaccio Ovest.
Il Tavolo è stato attivato a fine gennaio 2016 per individuare le soluzioni a salvaguardia dell’occupazione nelle aree sosta di Roncobilaccio dove erano stati dichiarati degli esuberi conseguenti al calo di clientela registrato dopo l’apertura della Variante di Valico. Il 15 febbraio al Tavolo è stato sottoscritto un accordo in base al quale si è previsto di definire in un apposito Tavolo di monitoraggio, riunitosi anche il 23 marzo scorso, le soluzioni relative al personale degli impianti di distribuzione carburante localizzati nelle aree Roncobilaccio Est ed Ovest.
“Rimane forte la preoccupazione per la situazione in cui ancora si trovano i dipendenti nelle aree di servizio carburanti di Roncobilaccio. La reiterata non partecipazione al Tavolo metropolitano dove vige un clima di assoluta collaborazione e privo di conflittualità, da parte di Tamoil Italia e dei gestori di Roncobilaccio Est e di Badia Nuova, – stigmatizzano Benedetto Zacchiroli, consigliere delegato allo sviluppo economico e Maurizio Fabbri, sindaco di Castiglione dei Pepoli – non aiuta a individuare le soluzioni per la salvaguardia occupazionale di questi lavoratori. A tal fine la responsabilità sociale delle imprese è un elemento fondamentale e lo richiameremo in una lettera che invieremo nei prossimi giorni sia a Tamoil che ai due gestori. Il Tavolo verrà riconvocato entro la fine di aprile e, rinnovando alle parti l’invito a partecipare, vogliamo ringraziare Società Autostrade per l’Italia, TotalErg e Finauto Services srl per la fattiva collaborazione e l’apporto sin qui dato.”