BOLOGNA – Martedì 14 dicembre apre lo SPAD – Sportello Antidiscriminazioni – presso il Centro Interculturale Zonarelli. Lo sportello sarà specializzato nella presa in carico delle discriminazioni su basi razziali, etniche, religiose, per origine o provenienza, siano esse “dirette” o “indirette”, con un’attenzione specifica alle discriminazioni multiple e intersezionali, ferma restando la funzione di orientamento verso altri servizi del territorio dedicati ad altri fattori di discriminazione, con cui lo sportello è in costante dialogo. Si propone di orientare le persone vittime o testimoni di discriminazioni, reali o percepite, prendendo in carico le loro segnalazioni e valutando le soluzioni più adeguate: mediazione interculturale, intermediazione e mediazione dei conflitti, relazione con l’agente discriminante, supporto legale, psicologico ed emozionale.
Lo sportello promuoverà anche azioni di informazione e formazione rivolte ad un’ampia platea di persone e un’azione di Osservatorio sulle discriminazioni per origine o provenienza, razziali e religiose che, sulla base dell’analisi ed elaborazione delle segnalazioni pervenute allo Sportello, offrirà un orientamento sull’attivazione di misure per rispondere ai bisogni rilevati, ad esempio su discriminazioni ricorrenti per le quali si rivela necessario intervenire in maniera strutturale.
Lo SPAD conterà su 35 operatrici ed operatori, di cui 5 comunali e 30 provenienti dal mondo del terzo settore, come associazioni delle comunità di stranieri o interculturali che aderiscono al Centro Zonarelli o membri della rete territoriale antidiscriminazioni, associazioni specializzate nel supporto legale e nella tutela nell’ambito dell’antidiscriminazione, associazioni che offrono servizi di mediazione culturale, accompagnamento ai servizi o supporto psicologico in un’ottica transculturale. Il personale è stato formato sui temi dell’antidiscriminazione, dell’ascolto e dell’orientamento alle potenziali vittime e testimoni di discriminazione
Per il coordinamento delle singole funzioni dello sportello, il Comune di avvarrà della collaborazione delle seguenti associazioni: Interculturale Universo per ascolto e orientamento; Diversa/mente per supporto alle vittime; Africa e Mediterraneo per informazione e sensibilizzazione; COSPE per l’Osservatorio. A queste si aggiunge ASGI che costituirà il soggetto di secondo livello cui fare riferimento in caso di necessità di consulenze legali caratterizzate da una maggiore complessità.
Lo SPAD sarà inoltre in contatto con gli operatori dei diversi servizi comunali e di altri soggetti presenti sul territorio.
Il servizio si aggiunge alle attività che la rete antidiscriminazioni, coordinata dall’Ufficio Nuove Cittadinanze, Cooperazione e Diritti Umani del Comune di Bologna insieme alla Città Metropolitana, già svolge sul territorio, al fine di consolidarle e metterle in rete con i servizi pubblici e con le realtà del terzo settore che nel loro lavoro quotidiano hanno modo di interfacciarsi con le problematiche concrete affrontate dalle persone con esperienza migratoria o di origine straniera, che spesso non giungono ai servizi di contrasto alle discriminazioni. Basti pensare che dal 2016 – anno ha assunto il ruolo di nodo della Rete Antidiscriminazioni – l’ufficio ha ricevuto poche segnalazioni l’anno, mentre le ricerche effettuate dagli organismi internazionali e i contatti sul territorio portano a ritenere che i comportamenti e gli atti discriminatori possano essere più numerosi, ma non segnalati o registrati.
La fonte ufficiale di riferimento più attendibile è quella offerta dall’Osservatorio ODIHR/OSCE che però riguarda solo i reati d’odio e non il più ampio ambito delle discriminazioni e che pubblica ogni anno un rapporto internazionale. Gli ultimi dati disponibili si riferiscono al 2018: il numero di reati riportati ha registrato una tendenza crescente passando dai 472 reati riportati nel 2013, ai 1.111 del 2018. Il dato non consolidato per il 2019 riporta 969 reati discriminatori, registrando una lieve inversione di tendenza. I dati forniti sono disaggregati sulla base di tre moventi: xenofobia/razzismo, orientamento sessuale e identità di genere, disabilità. Tale disaggregazione evidenzia una netta prevalenza dei reati di matrice razzista e xenofoba, passati dai 194 segnalati nel 2013, pari al 41,1% del totale, ai 726 registrati nel 2019, il 74,9% del totale.
In continuità con il Piano locale per un’azione amministrativa antidiscriminatoria e basata sui diritti umani (2018-2021) e in coerenza con la Strategia europea contro il razzismo 2020-2025, che riconosce un ruolo importante alle città e alle reti di città, inclusa ECCAR, di cui Bologna detiene la presidenza, nasce l’idea di istituire a Bologna un luogo fisico che, oltre ad offrire un supporto strutturato e tempestivo alle potenziali vittime di discriminazione, possa anche costituire un luogo di dialogo e di confronto strutturato con i diversi portatori di interesse presenti in città, tra i quali la rete antidiscriminazioni, le associazioni del Centro Zonarelli, i servizi pubblici locali – in particolare in ambito sociale e socio-sanitario, educativo, abitativo, culturale, trasporti – ASP, i centri sociali, ii sindacati, le Forze dell’Ordine.
Per il momento l’attività avrà un carattere sperimentale della durata di 11 mesi e sarà finanziata per quanto riguarda le azioni di formazione e sensibilizzazione dal contributo della Regione Emilia-Romagna annualmente erogato ai Nodi antidiscriminazione e per le restanti attività da un contributo del Comune di Bologna.
Le associazioni coinvolte sono: A.C.A., A.I.P.I.L.V., Africa e Mediterraneo, AMISS, Aprimondo, Arca di Noè, Arte Migrante, ASGI, Avvocato di strada, Cassero, CDH, Cospe, Diversa/mente, Grande Colibrì, Associazione Interculturale Universo, Ma2ta Persia, MIT, Mondo Donna Onlus, Associazione Ndiba, Next Generation Italy, One World, Raggi di Sole, Sconfinamenti Aps, Sonrisas Andinas, Spazio pace ODV, Trama di terre, Vietnam – Italia / Ponte tra culture, Yadin Wahida, Associazione Xenia.
Per maggiori info interculturalezonarelli@comune.bologna.it
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