Apprendimento e solidarietà per diventare buoni cittadini

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Primo giorno alle Marconi, esibizione musicale

Il saluto agli studenti di sindaco Mezzetti, assessora Venturelli e sottosegretario regionale Baruffi alla scuola Marconi. La vicesindaca Maletti alle Ferraris per lo sport

MODENA – A Modena la prima campanella del nuovo anno scolastico è suonata per circa 28 mila ragazzi e ragazze di primarie e secondarie. Insieme ai 14.800 studenti delle scuole superiori di secondo grado, sono 13.000 gli alunni di primarie e secondarie di primo grado che sono entrati in classe. Tra questi 1.450 hanno varcato per la prima volta i cancelli delle scuole primarie, complessivamente frequentate da 7.700 alunni, e 1.700 delle scuole secondarie di primo grado (le vecchie medie) dei 5.200 totali.

Il sindaco di Modena Massimo Mezzetti e l’assessora alle Politiche educative Federica Venturelli, insieme al sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale Davide Baruffi, hanno voluto salutare tutti gli studenti che sono rientrati in classe o ci sono entrati per la prima volta e, con loro, genitori e insegnanti delle scuole modenesi, accogliendo all’ingresso del plesso scolastico gli alunni e le alunne della scuola media Marconi. La scuola di cui fa parte anche l’adiacente primaria Anna Frank, dell’Istituto comprensivo 10, sorge in largo Pucci, in una zona che si sta rapidamente trasformando.

“In una giornata che è sempre carica di emozione per tutti”, il sindaco Mezzetti, introdotto dai saluti del dirigente scolastico Fausto Bianchi – ha sottolineato come oggi anche “conoscenze e saperi evolvono e si modificano, anche sotto la spinta delle nuove tecnologie, ma l’importanza del fattore pedagogico rappresentato dalla scuola rimane fermo nell’indirizzo e nella missione di contribuire a creare cittadini con una coscienza critica capace di capire e interpretare il mondo. E voi qui – ha continuato il sindaco rivolto ai giovani studenti, dopo aver citato don Milani – vi preparate a diventare cittadini: crediamo infatti che studiare e apprendere resti il principale fattore di crescita e di emancipazione. Per questo l’edizione del Festival Filosofia del 2025 sarà proprio dedicata alla “paideia” dei greci, l’apprendimento e la trasmissione dei saperi, in cui un ruolo importante lo hanno i vostri insegnanti e voi stessi”. E il sottosegretario Baruffi ha osservato che “la scuola è già la promessa della società che formeremo e saremo; ora anche voi ragazzi iniziate ad essere protagonisti, non solo attraverso lo studio personale, ma anche con l’impegno a collaborare con gli altri”.

“Solidarietà, empatia e buone relazioni” sono le parole chiave a cui l’assessora Federica Venturelli ha affidato il suo messaggio d’auguri ad alunni e famiglie: “Nella vostra scuola – ha aggiunto – avete issato la bandiera della pace: siate sempre costruttori di pace e ricordatevi dei tanti bambini a cui, nel mondo, non è garantito il diritto allo studio”. L’assessora ha quindi invitato “le famiglie a guardare con fiducia alla scuola e agli insegnanti, un vero punto di riferimento, per collaborare a costruire insieme una comunità educante responsabile di tutti i suoi giovani”.

Dopo lo squillo della prima campanella e l’ingresso in classe degli alunni, alcuni studenti dell’indirizzo musicale, insieme ai loro docenti di musica, si sono esibiti suonando il Te Deum di Charpentier. L’orchestra, che nella sua interezza è formata da una cinquantina di studenti è espressione dell’indirizzo musicale della scuola, che raccoglie studenti delle classi prima, seconda e terza di tutte le sezioni.

La vicesindaca Francesca Maletti, assessora a Sanità e Salute, ha invece aperto l’anno scolastico alla scuola secondaria di primo grado Ferraris invitata dal Comitato genitori e da Uisp insieme a diversi rappresentanti del mondo dello sport.

Le Ferraris, che hanno anch’esse un indirizzo musicale, hanno accolto infatti gli studenti sottolineando pure l’importanza dello sport come strumento di crescita e inclusione. “La scuola è un po’ come lo sport – ha affermato la vicesindaca Maletti – ha bisogno di buoni allenatori, gli insegnanti, e di tanto lavoro di squadra. È importante lo studio, ma lo sono ugualmente le buone relazioni per il benessere dei ragazzi per i quali la scuola deve essere soprattutto un’opportunità per la vita: di crescita, di inclusione e di valorizzazione, con la consapevolezza che si fa fatica, ma solo facendo fatica si ottengono risultati, proprio come nello sport”. A testimoniarlo i diversi campioni presenti, tra i quali Barbara Fontanesi ex giocatrice della nazionale italiana di volley, ora dirigente sportiva e Adill Zarid atleta paralimpico di pole dance.