Appalti sopra i 2 milioni di euro: dal 1° gennaio 2025 tante novità

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da sinistra Franco Rebecchi, Fausto Barbolini, Iuri Menozzi, Daniele Friggeri, Paolo Grignaffini e Marco Lotti

La Provincia di Parma al fianco di Comuni ed Unioni di Comuni del Parmense

PARMA – Essere al fianco, come Provincia, di tutti e 44 i Comuni del Parmense, e delle Unioni di Comuni, nel momento in cui saranno chiamati a dover gestire le procedure relative ad appalti che superano i due milioni di euro per i quali ci saranno importati novità dal 1° gennaio 2025.

Questo uno dei temi al centro di un tavolo tecnico che è stato ospitato nello Spazio 51 di Palazzo Giordani su iniziativa della Provincia di Parma nell’ambito del “Progetto 1000 esperti PNRR” con approfondimenti sulla BIM (Building Information Modeling) adoption, ossia la transizione verso modelli informativi nella progettazione, esecuzione e gestione delle gare di appalto delle pubbliche amministrazioni.

“È in atto – spiega Alessandro Fadda, presidente della Provincia di Parma – un importante cambio di paradigma nella progettazione e gestione delle opere pubbliche introdotto dal nuovo Codice degli Appalti. In particolare, dal 1° gennaio del 2025 sarà obbligatorio l’utilizzo della metodologia BIM nelle gare a base d’asta superiori ai 2 milioni di euro. La possiamo definire una piccola rivoluzione, soprattutto per i comuni di ridotte dimensioni che, spesso, non sono strutturati in maniera sufficiente per poter far fronte a questi nuovi modelli. L’incontro odierno ha permesso di fare il punto della situazione e, soprattutto, di porre la Provincia di Parma nell’importante ruolo di essere un punto di riferimento per tutti i Comuni e le Unioni del Parmense che devono essere pronti a gestire queste pratiche ed evitare il rischio di perdere importanti finanziamenti perché non adeguatamente strutturati”.

“Approcciarsi al BIM – aggiunge il vicepresidente della Provincia di Parma Daniele Friggeri, intervenuto per il saluto istituzionale in apertura all’incontro – significa approcciarsi ad un nuovo modo di progettare. Si tratta di una materia certamente complessa che comporterà costi aggiuntivi, ma allo stesso tempo strategica ed in grado di offrire nuove opportunità. È una sfida che vogliamo cogliere e vincere. Ringrazio tutti i dirigenti e dipendenti della Provincia di Parma per il grande lavoro svolto affinché il nostro ente possa diventare un punto di riferimento per Comuni ed Unioni. Ci aspetta un lavoro non semplice, in un contesto di costanti tagli agli enti locali, ma la Provincia vuole esserci e ricoprire un ruolo da protagonista”.

Al tavolo hanno partecipato sindaci e responsabili tecnici dei lavori pubblici e della transizione digitale dei comuni del Parmense, architetti, ingegneri, geometri, agronomi, periti e geologi.

“Abbiamo trattato diversi temi – aggiunge Fausto Barbolini, referente del Progetto 1000Esperti della Regione Emilia-Romagna, team di Parma – come quelli della formazione, della redazione dei documenti minimi da parte delle pubbliche amministrazioni appaltanti, dei requisiti hardware e software e dell’affiancamento su progetti pilota; così come la discussione su alcuni esempi pratici di processo e progetto in tema di BIM per la pubblica amministrazione. Abbiamo illustrato, inoltre, le buone pratiche messe in atto dalla Provincia di Parma nel percorso di transizione al BIM delineando quello che potrà essere il supporto che l’ente potrà garantire ai Comuni e alle Unioni in questa prima fase di trasformazione”.

Ad aprire la parte tecnica del tavolo è stato il dirigente della Provincia di Parma Iuri Menozzi che ha parlato del percorso di BIM adoption utilizzato dalla Provincia soffermandosi sulle figure chiave, sull’importanza dell’atto preliminare e dell’atto organizzativo dell’ente, con passaggi sugli aspetti di e-governance.

A seguire l’approfondimento del responsabile dell’Ufficio IT, Paolo Grignaffini, che ha parlato di ACDat, authoring software, processo decisionale di scelta tecnologica, di conservazione del dato e continuità operativa, senza dimenticare gli aspetti così importanti per una pubblica amministrazione in tema di sicurezza, conservazione e accessibilità dei dati.

Quindi parola all’ingegner Marco Lotti, consulente della Provincia, per un focus sulla BIM adoption negli enti pubblici con l’analisi dei principali punti di miglioramento delle fasi di processo rispetto allo stato attuale, e all’architetto Franco Rebecchi che ha presentato un caso di studio BIM di opera pubblica, descrivendone i principali punti di miglioramento nelle fasi di progetto rispetto allo stato attuale.