Un corso interamente erogato in lingua inglese, pensato con una spiccata vocazione internazionale e caratterizzato da tanti studenti e studentesse provenienti dall’estero: dal Belgio al Canada, dal Giappone alla Grecia, dall’Iran a Israele, al Libano, al Pakistan, alla Svizzera, alla Turchia, oltre naturalmente all’Italia. “Medicine and Surgery” è nato da un lato per rafforzare ulteriormente l’offerta formativa dell’Università di Parma in ambito medico-chirurgico e dall’altro per potenziare il settore sul territorio regionale e in particolare piacentino.
Del valore del corso e della sua importanza non solo locale ha parlato nel suo intervento il Rettore Paolo Andrei, che al termine ha simbolicamente consegnato un camice a una studentessa e a uno studente.
«Per me si tratta dell’ultimo inizio di anno accademico da Rettore dell’Università di Pama, e devo confessare che essere qui è insieme una grande emozione e un grande orgoglio. Sono molto fiero che, con un ottimo lavoro di squadra, si sia arrivati all’attivazione di questo corso: un progetto strutturato sulle riconosciute qualità del sistema universitario e del sistema sanitario dell’Emilia-Romagna e che sa guardare con lungimiranza al futuro», ha spiegato il Rettore, che dopo un riferimento di contesto ai «tempi difficili che stiamo vivendo» (tra pandemia e guerre) ha sottolineato i punti di forza del corso (dalla qualità dell’iter formativo alla dimensione internazionale e alla possibilità di avvalersi in esclusiva del sistema ospedaliero di Piacenza) e ringraziato i partner «che con noi ci hanno creduto fin da subito comprendendone l’importanza strategica come motore di sviluppo e competitività per tutto il territorio». Infine alcune parole rivolte alle studentesse e agli studenti: «A tutte e tutti voglio dire: l’Università di Parma è con voi, vi è accanto, ed è pronta a dare valore insieme a voi a questi anni, perché siano anni di crescita per voi e per le vostre vite».
«L’avvio del secondo anno accademico del corso in Medicine and Surgery – ha osservato il Direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia Ovidio Bussolati – rappresenta un momento significativo sotto diversi aspetti. Oltre a costituire la risposta del nostro Ateneo al crescente fabbisogno formativo di medici, il corso è un elemento qualificante per le attività di internazionalizzazione del Dipartimento e dell’intero Ateneo. Il suo consolidamento rappresenta inoltre la dimostrazione del radicamento territoriale della nostra Università: già adesso, con Medicine and Surgery e le sezioni formative dei corsi di laurea in Infermieristica e Fisioterapia, oltre 400 studenti Unipr si stanno formando a Piacenza».
Dal Presidente del corso Marco Vitale una sottolineatura particolare per la collaborazione con il sistema ospedaliero di Piacenza, che «è stata fondamentale già in questo primo anno di corso e lo sarà in modo via via crescente nei prossimi anni, quando l’incidenza delle discipline cliniche e dei tirocini aumenterà progressivamente». «Il piano degli studi del corso permette ai nostri studenti di Medicine and Surgery di sviluppare una visione globale della Medicina in un contesto internazionale – ha aggiunto – includendo nella loro pratica la promozione della salute, la prevenzione delle malattie, il trattamento e la riabilitazione. L’inglese come lingua veicolare attira la maggioranza di studenti da diversi Paesi del mondo, facilita l’accesso alla letteratura medica e l’interazione con colleghi stranieri per scopi clinici e di ricerca. Per noi l’impegno più importante del prossimo futuro, oltre al governo degli aspetti pratici del corso, consisterà nello sviluppare adeguate e formali interazioni con Atenei europei che permettano lo svolgimento di tirocini all’estero anche nell’ambito di programmi europei già attivi».
Alle studentesse e agli studenti si è rivolta direttamente Paola Bardasi, Direttrice generale dell’Azienda Usl di Piacenza: «Siamo molto orgogliosi del fatto che una parte del vostro percorso accademico – ha detto – toccherà la nostra città e le nostre strutture sanitarie. Accogliere le vostre menti giovani e preparate ci emoziona. Nel nostro ospedale vi possiamo offrire la possibilità di far parte di una solida comunità di professionisti collegati alle migliori università europee attraverso le loro attività di ricerca. La vostra presenza sarà un ulteriore elemento di spinta all’innovazione e al miglioramento del sistema sanitario piacentino. Voglio ricordare che i medici e i professionisti sanitari sono stati fondamentali per domare il Covid. Ora più che mai abbiamo quindi bisogno di giovani che abbiano voglia di mettere la loro energia nel settore sanitario e che si preparino nel migliore dei modi a diventare i protagonisti del nostro futuro».
Per la Sindaca di Piacenza Katia Tarasconi «la dimensione internazionale di questo corso di laurea è un valore aggiunto che consolida ulteriormente l’identità di Piacenza non solo come città universitaria, ma anche come polo di ricerca scientifica che, guardando alla pianificazione del futuro ospedale, non potrà che beneficiare della stretta correlazione con un percorso accademico di così alto profilo e spinta innovatrice. L’inaugurazione odierna – ha osservato – è un’occasione importante per riaffermare la collaborazione che unisce, sin dall’avvio di questo progetto, l’Università di Parma, la Regione Emilia-Romagna, l’Azienda Usl e il Comune di Piacenza, con un ringraziamento particolare all’Opera Pia Alberoni per aver messo a disposizione una sede storica e prestigiosa qual è il Collegio, che oggi accoglie centinaia di studenti provenienti da tutto il mondo. Mi fa piacere confermare, più che mai in questa occasione, che l’Amministrazione comunale pone l’incremento e la qualità dei servizi a loro destinati tra gli obiettivi strategici e prioritari da realizzare: dall’incremento nella dotazione degli alloggi al discorso più ampio dell’accessibilità e condivisione degli spazi, dell’accoglienza e dell’inclusività che possa far loro vivere appieno il territorio e l’appartenenza alla nostra comunità».
La prolusione è stata tenuta da Carlo Signorelli, già docente all’Università di Parma e ora professore ordinario di Igiene generale e applicata all’Università Vita-Salute San Raffaele, che ha tenuto la relazione Health systems and life expectancy in post-pandemic Europe.
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