Un viaggio nelle neuroscienze per comprendere la natura del cervello umano: molto fragile, ma in grado di superare i traumi e riadattarsi
PARMA – In che modo è possibile trattare i danni della memoria e i disturbi neuro-cognitivi, anche con l’utilizzo della robotica: il tema verrà approfondito nell’incontro della rassegna “Aperitivi della Conoscenza” – a cura dell’Università di Parma – che si svolgerà mercoledì 6 novembre alle 17.30 al ParmaUniverCity Info Point nel sottopasso del Ponte Romano. L’appuntamento fa parte del calendario di eventi “Facciamo Conoscenza”, organizzato dall’Università di Parma per celebrare la nomina della città a Capitale Italiana della Cultura 2020.
Olimpia Pino – docente del Dipartimento di Medicina e Chirurgia – illustrerà quali sono le possibili tecniche per riattivare i meccanismi cerebrali che fanno ricordare gli eventi salienti, e qual è il ruolo dell’esperienza emotiva in tale processo.
Saranno inoltre mostrati i risultati di alcuni studi del Lab di Psicologia Cognitiva sul tema della riabilitazione delle funzioni neuro-cognitive, attraverso l’impiego di tecniche come la stimolazione audio-video, e l’utilizzo di robot umanoidi e prototipi messi a punto dal laboratorio.
I dati emersi dagli esperimenti rafforzano l’idea che la “disregolazione” delle onde cerebrali possa spiegare sintomi e disfunzioni cognitive, e il training sembra modulare regioni cerebrali con ruoli chiave nella regolazione emotiva.
Si discuterà inoltre delle influenze reciproche fra neuroscienze cognitive e robotica, e in che misura tale branca della tecnologia potrebbe contribuire a ridurre il carico assistenziale degli operatori.
Gli “Aperitivi della Conoscenza” sono uno dei cinque filoni dell’iniziativa “Facciamo Conoscenza” che ha l’obiettivo di fare, diffondere e condividere il sapere attraverso i temi della cultura, democrazia, innovazione e sostenibilità.