Anziani fragili: esercizio fisico e giusta nutrizione riducono il rischio di disabilità motoria

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Pubblicati dal “British Medical Journal” gli esiti dello studio europeo SPRINTT

PARMA – Nell’arco di un periodo di osservazione di 3 anni, la combinazione di esercizi aerobici (come camminare), di resistenza, flessibilità ed equilibrio, insieme a una consulenza nutrizionale personalizzata, ha ridotto del 22% il rischio di sviluppare disabilità motoria con perdita di autonomia negli anziani con fragilità fisica e diminuita muscolatura (sarcopenia) residenti in comunità.

Questo l’esito principale dello studio SPRINTT, un progetto europeo finanziato nel 2014 dalla Innovative Medicines Initiative (IMI-Joint Undertaking). I risultati dello studio sono stati pubblicati sul “British Medical Journal” accompagnati da un editoriale di Thomas Gill, docente alla Yale School of Medicine, che ne sottolinea l’importanza.

Lo studio è stato condotto in 1.519 uomini e donne (età media 79 anni) con “fragilità fisica e ridotta massa muscolare-sarcopenia” reclutati tra il 2016 e il 2019 in 16 centri clinici geriatrici di eccellenza di 11 Paesi europei (Islanda, Francia, Spagna, Germania, Finlandia, Paesi Bassi, Polonia, Austria, Repubblica Ceca, Regno Unito e Italia). I centri italiani partecipanti sono stati tre: l’Università Cattolica di Roma, centro coordinatore, l’INRCA di Ancona e la Scuola di Specializzazione in Geriatria-UO Clinica Geriatrica dell’Università di Parma. 

L’equipe multi-disciplinare di Parma (Fulvio Lauretani, Giovanna Pelà, Sara Tagliaferri, Elisa Adorni, Yari Longobucco), coordinata da Marcello Maggio, docente di Medicina interna e Presidente del corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma, ha arruolato 108 partecipanti, di cui la metà ha effettuato l’intervento combinato di attività fisica con supporto tecnologico e nutrizione e la restante metà ha partecipato a un percorso di seminari sull’invecchiamento in salute (controlli).

I dati ottenuti da SPRINTT acquisiscono particolare rilevanza alla luce dell’incremento progressivo dei costi economici della disabilità motoria in Europa e in Italia, dove, secondo il report Istat anno 2019 (pubblicato nel luglio 2021), gli anziani con gravi difficoltà nelle attività di base della vita quotidiana (28% della popolazione over 65) sono 3 milioni e 860mila e di essi 2 milioni e 833mila presentano gravi difficoltà nel camminare o nel salire o scendere le scale senza l’aiuto di una persona o il ricorso ad ausili.