E’ questo uno dei dati che emerge dall’analisi dell’annuario statistico realizzato dalla Siae (Società italiana editori), pubblicato nei giorni scorsi, che fotografa lo stato di salute dell’intrattenimento nel nostro Paese.
In un generale contesto di ripresa dell’intero settore – che nel 2016 ha fatto registrare un aumento del numero di spettacoli tra cinema, teatro, sport, mostre, concerti (+ 2,94%), di ingressi (+ 4,27%) e presenze (+7,22%) – la provincia di Rimini si piazza al secondo posto per l’offerta di iniziative in rapporto alla popolazione, preceduta solo da Gorizia e seguita da Trieste, Fermo e Ascoli Piceno.
In numeri assoluti si parla di 44.669 iniziative che Rimini ha ospitato nel 2016, per un totale di 4.065.274 ingressi (biglietti e abbonamenti) e 1.376.133 presenze (intese come affluenza in manifestazioni senza rilascio di titolo di ingresso).
Dal punto di vista degli indicatori economici, sul territorio riminese si è registrata una spesa al botteghino di 51.365.552 euro, circa 153 euro per abitante (dove si spende di più è Verona, con 182 euro procapite) seconda per valore assoluto in regione solo a Bologna, una spesa del pubblico (tutti i costi extra quali prevendita, tavoli, guardaroba, consumazioni al bar, ecc) pari a 110.542.793 euro e un volume d’affari di 115.575.971 euro.
“L’offerta immateriale, intesa come eventi, spettacoli e intrattenimento è una delle forze trainanti del nostro territorio – è il commento dell’amministrazione comunale di Rimini –
Durante tutto l’anno, con una particolare concentrazione nella stagione estiva, Rimini propone una mole di piccole e grandi iniziative diffuse che rappresentano da una parte un valore aggiunto della nostra offerta turistica e dall’altra una fonte di indotto per l’economia locale, come testimonia il volume d’affari certificato dalla statistica Siae.
Questa estate in particolare si è registrata un’offerta di eventi particolarmente ricca e variegata, che ha visto il pubblico e il privato interagire in maniera virtuosa, a conferma anche del fatto che è ferma la convinzione che valga la pena investire su Rimini e sulla innata capacità di essere attrattiva e aggregante. Un trend positivo che dovrà continuare anche nei prossimi anni, quando Rimini potrà contare sui nuovi contenitori culturali che stanno sbocciando, come il Teatro Galli, il Fulgor e il Museo Fellini, presto riconsegnati a cittadini e visitatori.
Hardware e software, infrastrutturazione e eventi, sono due elementi che si sostengono a vicenda, che non possono fare a meno l’uno dell’altro perché, insieme, generano ricchezza e opportunità di lavoro di cui a beneficiare è l’intera comunità”.
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