MODENA – Sono stati recuperati e salvati dalla Polizia locale di Modena e dagli operatori del centro faunistico “Il pettirosso” i volatili che negli ultimi giorni sono stati abbandonati in città nelle vicinanze dei cassonetti dei rifiuti e nei parchi. A segnalare la presenza degli animali erano stati alcuni cittadini, grazie ai quali è stato possibile avviare le operazioni di soccorso di diversi esemplari di pappagallo e di due piccoli di colombo, ora affidati ai volontari. La pratica dell’abbandono mette a forte rischio la sopravvivenza degli animali, oltre a costituire un reato, e si indica quindi, in caso di necessità, di contattare le forze dell’ordine e gli addetti de “Il pettirosso” (339-8183676 – 339-3535192) per la presa in carico.
Il primo intervento è stato in via Vaccari, dove un residente in zona impegnato in una passeggiata serale ha notato, tra i bidoni della spazzatura, una cassetta con all’interno i colombi nati da pochi giorni. Il cittadino ha allertato il Comando di via Galilei e la pattuglia arrivata sul posto, riscontrando la situazione, ha attivato il centro faunistico per il recupero degli animali.
Lo stesso “Pettirosso” è intervenuto poche ore più tardi, anche nel territorio di un Comune vicino, dove questa volta in una cassetta c’erano ben sette esemplari di pappagallo della specie “cocorita”: un maschio e una femmina adulti e cinque piccoli, probabilmente la loro nidiata.
Il terzo intervento si è registrato al parco Ferrari, dove è stato rinvenuto, adagiato in una scatola, un pappagallo sofferente. Senza l’intervento degli operatori, che hanno provveduto al recupero, sarebbe probabilmente deceduto.
In tutti i casi si sta accertando la provenienza dei volatili, in particolare dei pappagalli che, trattandosi di animali d’affezione, potrebbero essere stati abbandonati dai proprietari che li detenevano in casa. Il fenomeno, sul quale è impegnata anche la Polizia locale, si presenta in particolare nei mesi estivi, quando ricorre la cattiva abitudine di abbandonare gli animali domestici in occasione della partenza per le ferie. Quest’attività illecita costituisce un reato disciplinato dall’articolo 727 del Codice penale che prevede, per i responsabili, la reclusione fino a un anno e un’ammenda che può arrivare a 10mila euro.
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