MODENA – “La partecipazione è una priorità per questa Amministrazione, come testimoniano le numerose assemblee con i cittadini tenute dal sindaco e la volontà di mantenere i Quartieri anche dopo l’abolizione delle circoscrizioni. E anche le Consulte, che stanno oggi vivendo una fase di ripensamento, sono parte della riflessione che il Consiglio, attraverso la commissione, sta facendo per arrivare a una nuova definizione degli istituti di partecipazione con l’obiettivo di favorire il più ampio confronto sui progetti e le scelte per la città”. Lo ha affermato l’assessore alla Partecipazione Andrea Bosi rispondendo in Consiglio comunale, ieri giovedì 3 marzo, all’interrogazione sulla situazione delle consulte di Francesco Rocco (Fas) che, dopo aver sottolineato come nella storia di Modena il volontariato e l’associazionismo abbiano concorso in modo importante a creare una rete sociale e contribuito all’azione dell’Amministrazione, ha chiesto se questi istituti di partecipazione “siano considerati ancora una risorsa o siano invece diventati un problema”.
Nella sua risposta l’assessore Bosi ha ricordato che le consulte sono organismi di intervento e confronto previsti dallo Statuto comunale e basati sul principio della rappresentanza e della delega. Il loro numero e i settori di attività sono definiti dal Regolamento. A oggi, diverse tra quelle previste (per esempio Ambiente, Cultura e Sport) non hanno rinnovato i propri organi di direzione e hanno quindi di fatto sospeso l’attività. L’attività della consulta per i Cittadini stranieri e apolidi è stata sospesa dal 2010, con delibera del Consiglio comunale, per rivederne i criteri di rappresentanza e le modalità di relazione con la pubblica amministrazione. L’unica che risulta ancora attiva è la consulta delle Politiche familiari, solidali e della coesione sociale, risultato dell’unificazione della consulta delle politiche familiari e di quella delle politiche solidali, che opera presso il Centro famiglie.
“Questo però – ha spiegato Bosi – non significa che l’Amministrazione non ricerchi la consultazione con i cittadini: in alcune settori sono stati istituiti tavoli di confronto, che si svolge con una modalità molto agile, convocati dagli stessi assessori e a cui sono invitate le associazioni attive sui temi specifici. Il tema delle nuove consulte, o come si vorranno definire, è strettamente intrecciato al ragionamento più generale di modifica degli istituti di partecipazione che sta facendo la commissione consiliare. Occorrerà valutare bene – ha sottolineato l’assessore – sulla base della realtà esistente, quale dovrà essere la struttura di questi eventuali nuovi organismi, riprendendo quanto di buono hanno prodotto le ultime esperienze. Con l’intento di garantire la più ampia partecipazione sia delle forme organizzate sia dei singoli cittadini per sviluppare e garantire la conoscenza e il confronto sui progetti e le scelte dell’Amministrazione comunale”.
Soddisfatto della risposta, il consigliere Rocco ha ribadito che “la partecipazione è vitale per la città di Modena e un valore aggiunto per chi amministra una città, che deve avere un collegamento costante con i cittadini per governare meglio”.
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