BOLOGNA – Dibattiti, conferenze, workshop e convegni di alto profilo medico-scientifico. Ma anche mostre, spettacoli teatrali e musicali, presentazione di libri, proiezioni di film rivolti al grande pubblico, oltre ad attività specifiche per le scuole e per i bambini. Il tutto con un unico filo conduttore: la promozione del benessere psicologico e la qualità delle cure per gli assistiti.
Sono tantissime e affrontano da varie angolazioni i molteplici aspetti di una problematica di stretta attualità che in tempi di pandemia ha visto moltiplicarsi i casi di ansia, depressione e disagio psichico tra la popolazione, in particolare tra i giovani, le iniziative programmate in Emilia-Romagna per la Giornata mondiale della salute mentale, che si celebra il 10 ottobre di ogni anno (sui siti delle Ausl i programmi in dettaglio).
L’occasione per un confronto ad ampio raggio tra i professionisti della salute mentale sui percorsi terapeutici più appropriati per prevenire e curare i disturbi di carattere psichiatrico e, al tempo stesso, per fare il punto sui programmi di intervento messi in campo dalla Regione.
“Siamo alla vigilia di un grande processo di modernizzazione del sistema sanitario regionale- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini– con un programma di investimenti da oltre mezzo miliardo di euro messi a disposizione dal Pnrr. In questo ambito vogliamo qualificare e potenziare ulteriormente la rete dei servizi psicologici, con priorità agli adolescenti, che hanno sofferto più di altri a causa dell’impatto negativo della pandemia sulle relazioni sociali e gli stili di vita”.
E’ questo uno degli obiettivi del “Piano attuativo Salute mentale” per il 2022, finanziato con 40 milioni di euro provenienti dal Fondo sanitario regionale, che fa leva sul cosiddetto “budget di salute”.
Si tratta di un innovativo modello organizzativo-gestionale, già sperimentato con successo dalla Regione, che mette le persone al centro delle strategie di intervento e non la loro patologia in quanto tale e che si pone l’obiettivo di limitare il ricorso ai ricoveri nelle strutture sanitarie attraverso il potenziamento degli interventi domiciliari.
Nell’ambito del piano 820.000 euro sono in particolare destinati al programma per l’assistenza ai giovani tra i 12 e i 25 anni con disturbi del comportamento alimentare, una tematica emergente, e per supportare l’assistenza territoriale.
Al potenziamento dei servizi per la cura delle problematiche psicopatologiche di pre e adolescenti tra gli 11 e i 17 anni guarda anche l’accordo siglato recentemente tra Regione Emilia-Romagna e ministero della Salute che ha messo a disposizione delle strutture sanitarie regionali 5 milioni di euro per il miglioramento dei sistemi di cura.
Un’intesa che tra gli obiettivi di fondo punta inoltre a superare il ricorso alla contenzione meccanica in tutti i luoghi di cura della salute mentale, diminuito in 10 anni di oltre il 75% in Emilia-Romagna, e prevede percorsi innovativi alternativi al ricovero nelle Rems, le residenze sanitarie destinate agli autori di reato affetti da disturbi mentali che hanno sostituito gli ospedali psichiatrici giudiziari.