Una lettera, quella firmata dal presidente regionale Luca Vecchi, dal delegato alla Mobilità Massimo Bosso e dal vicepresidente con delega alla Sicurezza Fabio Fecci, in cui si esprime l’allarme per l’incremento dei feriti (+25.7%) e delle vittime (+15.3%) registrato nel nostro Paese nel primo semestre 2022, a seguito di incidenti. Un’emergenza che richiede risposte, sottolineano i vertici di Anci Emilia Romagna, “a partire dalla volontà di affrontare le immediate e urgenti criticità con le quali, come amministratori locali, siamo costretti ad avere a che fare quotidianamente”. In primis in termini di risorse destinate alla manutenzione dei tratti stradali ammalorati, denunciando “la mancanza di linee di finanziamento adeguate e l’amplificarsi dei rischi rispetto alla sicurezza dei cittadini, coinvolgendo nelle responsabilità penali i sindaci, ai quali vengono assegnati oneri senza fornire loro i mezzi necessari per adempierli”.
Altro tema portante evidenziato dall’Anci regionale, di cui Katia Tarasconi, Alessandro Piva, Andrea Arfani, Manola Gruppi e Gianluca Argellati condividono la priorità, “l’auspicato rafforzamento dell’impegno nazionale per la realizzazione di nuove piste e corsie ciclabili”, investendo nella mobilità sostenibile come strumento di tutela della cosiddetta “utenza debole” della strada e “mettendo le Amministrazioni comunali nelle condizioni di adottare provvedimenti utili alla riduzione della velocità” nel proprio territorio di riferimento.
A tale proposito, i sindaci dei cinque Comuni piacentini aggiungono: “Facciamo nostro, ancora una volta, l’appello di Anci Emilia Romagna affinché si attuino tutti gli accorgimenti tecnici e di controllo finalizzati a contrastare il superamento dei limiti, sottoscrivendo appieno questo passaggio della lettera inviata ai Ministeri competenti: la mancanza di tali azioni, unitamente alla carenza di donne e uomini delle Forze dell’Ordine sulle strade, amplifica inevitabilmente la sensazione di impunità, aumentando le situazioni di rischio”. Tarasconi, Piva, Arfani, Gruppi e Argellati, mettono inoltre l’accento sull’auspicio, da parte di Anci regionale, che si inaspriscano anche le pene per chi viene colto in flagranza mentre è distratto dallo smartphone al volante, delineando inoltre l’ipotesi di strategie condivise con le aziende produttrici di device tecnologici affinché si possa ridurre l’operatività delle apparecchiature quando l’utente è alla guida.
“Continueremo a dare voce a queste richieste – concludono i primi cittadini del Piacentino – perché siamo convinti che la prevenzione possa passare solo attraverso l’adozione di deterrenti efficaci, da affiancare alle campagne informative e di sensibilizzazione che, tuttavia, da sole non bastano”.
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