Al taglio del nastro interverranno il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Caruso e la direttrice dei Musei Civici di Palazzo Farnese Antonella Gigli, accanto a Marzio Dall’Acqua, storico e critico d’arte e a Marzio Fiori, presidente di Ali, raggruppamento di cinquanta incisori con sede a Bologna che riunisce professionisti affermati e giovani promettenti.
Saranno in mostra incisioni calcografiche e xilografiche di Maria Agata Amato, Mario Benedetto, Maurizio Boiani, Fabrizio Bombino, Isabella Branella, Aldo Burattoni, Ezio Camorani, Isabella Ciaffi, Stefano Ciaponi, Antonella Carla Colombo, Emilio Contini, Maria Corte, Sonia De Franceschi, Valeria Di Tommaso, Pilar Dominguez, Franco Donati, Gianni Favaro, Anna Ferrarini, Francesco Geronazzo, Roberta Giovannini, Stefano Grasselli, Paolo Graziani, Ugo Grazzini, Sandro Guizzardi, Fulvio Ioan, Pietro Lenzini, Arianna Loscialpo, Giovanni Mambelli, Raffaello Margheri, Silvana Martignoni, Enrica Melotti, Maurizio Carmine Muolo, Graziella Paolini Parlagreco, Roberta Pancera, Toni Pecoraro, Nella Piantà, Luisa Porporato, Agim Sako, Liliana Santandrea, Daniela Savini, Barbara Scacchetti, Severino Spazzini, Annamaria Stanghellini, Laura Stor, Michele Stragliati, Tiziana Talamini, Elisa Tobia, Roberto Tonelli.
In base all’iconografia, le opere degli artisti sono state divise in gruppi e pubblicate, nello stesso ordine, nel volume “Ambienti d’Italia”, che in apertura propone proprio “Piacenza e il suo territorio” con l’omaggio ad alcuni incisori locali. Le altre sezioni sono “Grand Tour”, “I silenzi del cuore”, “Luoghi dell’essere” e “Luoghi dell’inquietudine”. Come ha scritto Marzio Dall’Acqua nell’introduzione a “Piacenza e il suo territorio”, la raccolta diventa “scoperta di una delle tante affascinanti e in qualche modo segrete piccole capitali del Po, che proprio qui acquista la sua dimensione di grande sonnolento fiume che indugia ed arriva al mare. (…) E’ una città che posta tra Milano, Genova e la via d’acqua del Po ha sempre difeso la sua individualità insieme intraprendente ed innovativa e contemporaneamente legata alle tradizioni. Gli incisori ne danno una raffinata testimonianza. Le testimonianze farnesiane con il Palazzo del Vignola e le statue del Mochi restituiscono l’immagine aristocratica che ancora oggi caratterizza la città”.
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