Ferrara

“Almenopausa”, l’informazione tra stereotipi, consapevolezza, genere, invecchiamento

Iniziativa pubblica alla Sala Estense giovedì 22 febbraio alle 20.45. Ingresso libero

FERRARA – Uno spettacolo e a seguire un dibattito sul rapporto tra età, cambiamento del corpo, società. Si terrà giovedì 22 febbraio, alla 20.45, alla Sala Estense, Piazza del Municipio, ingresso gratuito. Sul palco, l’attrice milanese Gianna Coletti (produzione Teatro Gli Incamminati e Spericolata Quinta, regia Renzo Alessandri) con il monologo ALMENOPAUSA. Un titolo che gioca sul concetto del ‘passaggio’ verso la menopausa, ritenuta inizio della fine del corpo e non solo.

Con quell’ ‘almeno’ che sa di sollievo ad indicare che forse a cominciare è una fase della vita altrettanto o addirittura più gratificante. Un monologo divertente, arguto, provocatorio, per sdrammatizzare la paura di invecchiare. Su come godersi la vita da boomer e prendersi cura di sé. Protagonista è una donna che si racconta in due età diverse. Cinquantenne cui nel vortice della vita professionale e relazionale bussa alla porta la menopausa, che dovrebbe farla sentire vecchia – esattamente il contrario di come si sente – in quanto non più capace di generare. Sempre lei, sessantenne, che vive con rinnovata leggerezza, con un senso di libertà mai provato prima. Un testo di Valeria Cavalli e Gianna Coletti rivolto alle donne ma anche agli uomini che vivono la menopausa delle compagne di vita come un ‘trauma’ inconfessato per loro, timorosi di cambiamenti presunti e reali all’interno del rapporto di coppia.

L’evento, presentato ufficialmente lunedì 19 febbraio in residenza municipale, è organizzato e sostenuto da Studio Camilla Ghedini, in collaborazione con l’assessorato alle Politiche Sociali del Comune, e vede il patrocinio di Comune, Ausl, Dipartimento di Neuroscienze Unife, Fondazione Ordine Giornalisti Emilia Romagna (previsti due crediti per i giornalisti).

Sarà seguito dal dibattito L’informazione tra stereotipi, consapevolezza, genere, invecchiamento, moderato da Sergio Gessi. A confrontarsi sul tema saranno l’assessore alle Politiche Sociali Cristina Coletti, la giornalista Camilla Ghedini, Mario Bovenzi (vice Capo Servizio Ferrara-Il Resto del Carlino), Federica Folesani (ricercatrice di Psichiatria Unife).

“A maggior ragione perché tra i temi alla nostra attenzione, anche in termini di servizi e assistenza, c’è l’invecchiamento della popolazione – la sintesi dell’assessore comunale Cristina Coletti – è fondamentale rompere tabù legati prevalentemente al genere e promuovere iniziative che ricordino che il senso della vita non ha limiti anagrafici. Oggi si vive più e meglio che in passato, grazie al progresso della medicina. Ma non deve essere solo una prerogativa fisica. L’aspetto mentale, psicologico, di approccio a questa fase deve essere costruttivo. Prendersi cura di sé, avere traguardi da realizzare, significa avere coscienza del ruolo sociale, attivo, che si svolge”.

Sulla stessa scia Camilla Ghedini. “Il teatro è una chiave di interpretazione della realtà. Fornisce suggestioni che possono diventare sentimenti. Da giornalista, sono convinta che vada fatta sensibilizzazione e informazione su un’età, la terza o la quarta che dir si voglia, che viene raccontata con pesantezza. Il senso della vita è invece fino all’ultimo giorno di passaggio sulla terra. Invecchiamento non è una brutta parola, che sa di ‘assenza’, è un termine che identifica ricchezza. Se si diventa vecchi, significa che si è vissuto”.

“È un momento di passaggio che per quanto fisiologico può essere a rischio di disturbi psichici e difficoltà esistenziali – sottolinea la ricercatrice Unife Federica Folesani -. Coincide con una fase della vita in cui ci sono cambiamenti di ruolo, anche in famiglia. Il corpo cambia e di conseguenza il vissuto corporeo. Cambia il modo di vivere il tempo, rispetto alla ciclicità garantita anche dal ciclo. In un qualche modo si ha la sensazione che il tempo si accorci, nonostante l’aspettativa di vita si sia oggi molto allungata. Il teatro può avere una funzione catartica. La condivisione può diminuire il senso di solitudine”

PROGRAMMA DELL’INCONTRO

Ore 20.30 apertura sala

Ore 20.45: inizio spettacolo

Ore 21.45; dibattito

Ore 22:45: chiusura 

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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