All’Università di Parma la Cascina Ambolana e lo stradello di accesso intitolati a Don Antonio Moroni

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foto dal sito dell’Università di Parma

A lungo docente dell’Ateneo, pioniere e promotore delle scienze ecologiche e ambientali in Italia

PARMA – Da ieri, al Campus Scienze e Tecnologie dell’Università di Parma, la Cascina Ambolana e lo stradello di accesso portano il nome di Don Antonio Moroni Professore Emerito di Ecologia, a lungo docente dell’Ateneo, pioniere e promotore delle scienze ecologiche e ambientali in Italia.

La cerimonia di intitolazione, in occasione dei cinquant’anni dalla fondazione del Laboratorio di Ecologia, si è svolta questa mattina al Campus alla presenza di autorità, amici, colleghi e allievi di Don Moroni, con interventi del Rettore Paolo Andrei, del Direttore del Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale Roberto Corradini, del Sindaco Michele Guerra, del Responsabile della Pastorale universitaria Don Umberto Cocconi, del Presidente della Società Italiana di Ecologia (SItE) Antonio Pusceddu, rappresentante anche della Federazione Italiana di Scienze della Natura e dell’Ambiente (FISNA). Le motivazioni dell’intitolazione sono state illustrate dal Professore emerito Nelson Marmiroli e da Pierluigi Viaroli, docente di Ecologia.

Il prof. Moroni ha promosso quella che egli stesso ha definito “la rivoluzione del sapere scientifico espressa dall’Ecologia, disciplina che tende alla ricomposizione dei saperi tradizionali”. Grazie al suo lavoro, unanimemente riconosciuto come punto di svolta nell’attenzione alle tematiche ambientali, l’Università di Parma è diventata un importante centro, anche a livello internazionale, per lo studio dell’ambiente.

Padre dell’Ecologia, disciplina prima di lui assente nel panorama delle Università italiane, il prof. Moroni ha dedicato tempo e risorse anche alla ricerca, ideando e conducendo studi di frontiera su temi di ecologia regionale dei laghi dell’Appennino, di ecologia umana e paleoecologia, e si è impegnato per lo sviluppo di una didattica innovativa delle scienze ambientali capace di integrare i saperi delle scienze tradizionali con quelli delle tecnologie e di altri settori che spaziano dall’economia al diritto, dalla sociologia all’etica.

A metà degli anni Sessanta attorno a lui si è costituito il Gruppo di Ecologia nell’Istituto di Zoologia, diretto da Bruno Schreiber, e qualche anno dopo (nel 1973) è nato il Laboratorio di Ecologia, che nel 1977 è diventato Istituto di Ecologia: il primo in Italia.

L’intensa attività culturale e di progettazione di quegli anni ha portato il prof. Moroni a sviluppare nuovi percorsi di formazione: si pensi all’istituzione del Centro Italiano di Ricerca ed Educazione Ambientale – CIREA (1979), all’avvio del Dottorato di ricerca in Scienze dell’Ambiente (1983) e del Corso di laurea in Scienze Ambientali a indirizzo terrestre (1992), e la costituzione del Dipartimento di Scienze Ambientali (1996), struttura di riferimento per didattica e ricerca in campo ambientale. Alla fine degli anni Ottanta il suo impegno è stato premiato da un eccezionale contributo del Ministero della Pubblica Istruzione, che ha finanziato tra l’altro la ristrutturazione della Cascina Ambolana e l’arredo di laboratori e aule, nonché 32 posti di personale docente, ricercatore e tecnico.

A livello nazionale il prof. Moroni ha contribuito in modo determinante alla fondazione (nel 1976) della Società Italiana di Ecologia (SItE), con sede a Parma, che ha presieduto per due mandati.

Da rimarcare anche il suo impegno nella promozione di una nuova cultura di ambiente, ispirata ai principi della sostenibilità e ai fondamenti scientifici dell’etica ambientale, ad esempio nell’ambito dell’associazione Internazionale “Terra Mater” e della Carta di Gubbio.