Ultimo incontro del ciclo nazionale Raccontare i manicomi italiani. Soggettività, spazio, internamento e narrazioni dagli anni Sessanta a oggi
PARMA – L’Università di Parma ospita l’ultimo incontro del ciclo nazionale Raccontare i manicomi italiani. Soggettività, spazio, internamento e narrazioni dagli anni Sessanta a oggi, promosso con il Dipartimento di Studi storici dell’Università di Torino e il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa e patrocinato dalla Società italiana per lo studio della storia contemporanea – SISSCO.
L’appuntamento è per il 15 e 16 giugno, ed è intitolato Città e manicomio. Storia, archivi e rappresentazioni dell’ex-ospedale psichiatrico di Colorno. È organizzato dal Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università in collaborazione con il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Ateneo, il Centro Studi Movimenti e la Fondazione Mario Tommasini.
Per circa un ventennio – tra la metà degli anni Sessanta e la metà degli anni Ottanta – alcuni ospedali psichiatrici italiani vennero trasformati in luoghi di sperimentazione delle nuove pratiche cliniche, ma anche in spazi di produzione culturale e aggregazione e mobilitazione politica.
I tentativi di trasformare dall’interno l’istituzione si intrecciarono con la contestazione dell’istituzione manicomiale dal basso e dall’esterno. Alcune di queste esperienze diedero vita alla costruzione di reti che coinvolsero operatori del settore, militanti e attivisti dell’area della sinistra e del cattolicesimo di base, partiti politici, sindacati, intellettuali, studenti. Le culture politiche dei protagonisti produssero linguaggi e narrazioni del manicomio che intrecciavano appartenenze e militanza politica alla riflessione sulla pratica psichiatrica.
Nel 2022 ricorrono i venticinque anni dalla chiusura definitiva dell’Ospedale psichiatrico di Colorno. Una lunga storia, che parte nel 1873 e, attraversando la deistituzionalizzazione dei decenni 1960 e 1970 e la legge 180 del 1978, giunge alla sua cessazione alla fine del decennio 1990. Durante la “stagione dei movimenti” il manicomio di Colorno conobbe una fase di sperimentazione di cui furono protagonisti soggetti diversi: dagli studenti che contestavano società e Università a psichiatri come Franco Basaglia che praticavano forme alternative alla reclusione e al contenimento dei pazienti psichiatrici, fino all’assessore provinciale Mario Tommasini, fautore di un diverso trattamento per i pazienti.
Di questo e molto altro si parlerà nella “due giorni”.
Sarà possibile partecipare al seminario in presenza (sino a esaurimento dei posti disponibili) inviando una mail a stefano.magagnoli@unipr.it.
Il seminario sarà trasmesso anche su Teams a questo link: https://bit.ly/3mkGdMr
Il programma
I lavori si apriranno mercoledì 15 giugno nella Sala del Consiglio della Sede centrale dell’Università di Parma, con Rappresentazioni. Immagini e parole del manicomio. Alle 14.30 la prima sessione, moderata da Daniela Adorni, con interventi di Davide Tabor (Università di Torino, Voci oltre il muro. Parole e immagini della liberazione dal manicomio), Pompeo Martelli (Museo Laboratorio della Mente, Dipartimento di Salute Mentale – A.S.L. Roma 1, Musei e psichiatria), Matteo Banzola (Settant’anni di arteterapia nel manicomio di Imola. Da Giuseppe Amadei a Germano Sartelli). Alle 16 la seconda sessione, moderata da Lucia Miodini, con interventi di Nicoletta Leonardi (Le fotografie come oggetti scientifici negli istituti psichiatrici dell’Italia postunitaria), Uliano Lucas in dialogo con Tatiana Agliani (Altri sguardi. Immagini della follia tra memoria e progetto), Alvise Sforza Tarabochia (Università del Kent, Gabbie, muri, isolamento e sovraffollamento: immagini di contenzione e contenimento nella rappresentazione dei manicomi), Giacomo Doni (Raccontare il manicomio al tempo del digitale).
Sempre il 15 giugno, all’Arena Estiva del Cinema Astra alle 21, in collaborazione con la Fondazione Mario Tommasini di Parma, la proiezione del film Matti da slegare, con presentazione di Ilaria La Fata.
Seconda e ultima giornata del seminario giovedì 16 giugno, nell’Aula della Bandiera dell’Università di Parma (Sede centrale). Alle 9 la sessione Storie e archivi dell’Ospedale psichiatrico di Colorno, moderata da Vinzia Fiorino, con interventi di Ilaria La Fata (Centro Studi Movimenti di Parma, Raccontare Colorno), Stefano Magagnoli (Università di Parma, Città, movimenti e istituzioni di fronte all’Ospedale psichiatrico di Colorno), Lucia Miodini (Centro Studi e Archivio della Comunicazione – CSAC, Università di Parma, Oltre le sbarre. Fotografia e antipsichiatria).
Alle 11.30 la tavola rotonda conclusiva: Internamento, soggettività e psichiatria: una storia tra passato e presente, coordinata da Stefano Magagnoli, con interventi del Rettore dell’Università di Parma Paolo Andrei, del Direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Massimo Fabi, del Direttore del Dipartimento Assistenziale Integrato Salute Mentale Dipendenze Patologiche dell’Ausl di Parma Pietro Pellegrini e di Marcella Saccani della Fondazione Mario Tommasini.