Modena

Alla Terramara la tessitura tra “Trama e ordito”

Strumenti per la filatura- ricostruzioni. Terramara di Montale

Domenica 8 ottobre, visite guidate con un focus speciale su una delle attività che svolgevano soprattutto le donne. Per i bambini laboratorio per tessere al telaio

MODENA – “Trama e ordito” è il titolo delle visite guidate dedicate in particolare alla tessitura nell’età del bronzo in programma domenica 8 ottobre al Parco archeologico della Terramara di Montale.

La tessitura, allora tra le principali attività svolte dalle donne, è tra le più antiche tecnologie sviluppate e ancora oggi fondamentale per il nostro abbigliamento, così come per realizzare numerosi oggetti d’arredo e strumenti. Non a caso il “filo”, alla base della tessitura, è diventato un termine dalla forte valenza simbolica in tanti modi di dire come, per esempio, dare del filo da torcere, essere attaccato a un filo, filo logico, perdere il filo del discorso. Nelle terramare, con il filato di natura vegetale o animale, a partire dall’ordito, si avviava la trama lavorando a telai verticali a pesi, come quelli ricostruiti all’interno delle abitazioni nel museo all’aperto di Montale.

Maria Elena Righi del Museo Civico di Modena ripercorre assieme ai visitatori le diverse tappe della lavorazione dei tessuti, attività di rilievo nella terramara di Montale, come recenti ricerche hanno rivelato. Il centro terramaricolo di Montale è stato riconosciuto, infatti, come uno dei principali centri di produzione di lana nell’età del Bronzo: sono state ritrovate durante gli scavi oltre 4.000 fusaiole, i piccoli strumenti utili per la filatura della lana e quasi 400 pesi da telaio in terracotta. L’ipotesi è che la produzione di tessuti sfiorasse ogni anno le mille unità, grazie alla produzione di circa 1.500 chili di lana all’anno. I dati confermerebbero addirittura un uso della lana non esclusivamente locale, ma utile anche per scambi di materie prime, come stagno e ambra, impossibili da reperire nella regione.

Infine, i filati in lana oppure in lino e canapa potevano essere colorati utilizzando le piante disponibili nell’ambiente circostante il villaggio. Per questo saranno colorati anche i manufatti che bambine e bambini potranno realizzare durante il laboratorio al termine della visita, usando filato sgargiante su piccoli telai in legno (consigliato dai 6 ai13 anni).

Il Parco, quest’anno aperto per la prima volta fino alla fine di novembre, si trova in via Vandelli a Montale Rangone. È aperto la domenica e i festivi dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19. Le visite sono guidate con partenza ogni 45 minuti senza obbligo di prenotazione, ma si consiglia di verificare la disponibilità oraria. Per informazioni si può telefonare ai numeri 335 8136948 (dalle 9 alle 13 dal lunedì al venerdì) e 059 532020 (negli orari di apertura del Parco), o scrivere a museo@parcomontale.it. Ci si può prenotare anche online tramite la App ioPrenoto.

Il Parco della Terramara è uno speciale museo all’aperto, aperto al pubblico la domenica e i giorni festivi, in cui si possono osservare le tracce di un tipico villaggio dell’Emilia dell’età del bronzo, 3.500 anni fa. Si può entrare, infatti, nelle case ricostruite sulla base degli scavi archeologici, assistere a dimostrazioni delle antiche tecniche artigianali, incontrare i ricercatori e partecipare a laboratori a tema pensati in particolare per bambine e bambini.

La visita al Parco di Montale comprende un percorso guidato all’area archeologica e alle ricostruzioni della terramara a cui si associano dimostrazioni per tutti e laboratori tematici per bambini e famiglie. In caso di forte maltempo il programma potrebbe subire variazioni. Il programma completo è disponibile sul sito del Parco (www.parcomontale.it) e sui social Fb e Instagram parcomontale.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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