In esposizione alla Pinacoteca Comunale le opere provenienti dalla collezione che Ravegnani donò alla Biblioteca Malatestiana
CESENA – L’Amministrazione comunale di Cesena rende omaggio al pittore Giovanni Cappelli nel venticinquesimo della sua scomparsa e lo fa negli spazi della Pinacoteca Comunale con un’esposizione che sarà inaugurata sabato 16 novembre e che resterà aperta al pubblico fino al 6 gennaio. Nell’occasione saranno esposte le opere del pittore cesenate provenienti dalla collezione che Renzo Ravegnani donò alla Biblioteca Malatestiana nel 2010. L’amicizia, tra il fotografo e orafo Renzo Ravegnani e l’artista, nacque fra gli anni ‘50 e ’60: entrambi hanno segnato la stagione artistica cesenate del Secondo dopoguerra, caratterizzata dall’ascesa della “Scuola di Cesena”, che ha visto un piccolo centro provinciale diventare luogo di ispirazione, di azione e affermazione per personalità artistiche diverse. Renzo Ravegnani, con la sua macchina fotografica, si è prestato a diventare testimone di questa stagione, segnata dal fermento sociale e politico e dalla nascita di spazi espositivi che hanno dato voce all’espressione dei pittori cesenati.
Le opere esposte fanno parte della collezione donata dall’artista alla Biblioteca Malatestiana nel 2010:i Fiori (1970), sono riscontrabili nelle numerose fotografie scattate dal Ravegnani stesso nello studio di Cappelli, del quale era assiduo visitatore, la Figura femminile (1971), è un dono del pittore all’amico come è evidente nella dedica «A Renzo con amicizia», affetto che si evidenzia anche nell’acquarello del 1985 Inverno in valle, autografato e dedicato «A Renzo con antica amicizia». Seguono il disegno Abbraccio (1974) e la litografia ritoccata Barche in secca con volo di gabbiani (1979) che appartengono alla produzione degli anni settanta.
Giovanni Cappelli (Cesena, 1923 – Milano 1994) appartiene, assieme ai pittori Alberto Sughi e Luciano Caldari, alla “Scuola di Cesena”. Cappelli si è formato a Bologna dove ha frequentato il Liceo artistico e successivamente i corsi della Scuola del Nudo tenuti da Virgilio Guidi all’Accademia delle Belle Arti. Le sue prime opere risentono dell’influenza di Fattori e del Viani e del suo vissuto nella provincia romagnola: i soggetti sono il mercato, la campagna, le strade della sua città. Al mondo dei contadini e degli umili e alla terra romagnola è ispirata la sua prima personale nel 1953 a Milano. Nel 1956 è stato invitato alla Biennale di Venezia mentre nel 1959, spinto dal desiderio di confrontarsi con le ultime ricerche figurative, si trasferisce a Milano dove stringe contatti con Banchieri, Vaglieri, Ferroni, e con quegli artisti che erano alla ricerca di un nuovo modo di affrontare la figurazione e dipingere la realtà. A contatto con la città metropolitana Cappelli ha abbandonato i soggetti rurali per concentrarsi sull’opprimente realtà delle periferie milanesi. Numerose sono le mostre allestite negli anni Settanta, Ottanta e Novanta e le partecipazioni a importanti manifestazioni artistiche e nazionali. Giovanni Cappelli è morto a Milano il 5 marzo 1994.
Dal 16 novembre al 22 dicembre, nel corso dei week end, saranno organizzate visite guidate gratuite alla mostra e al patrimonio della Pinacoteca con inizio alle 15, 16 e 17. Durante tutto il periodo dell’esposizione l’ingresso alla Pinacoteca sarà gratuito.
un’opera di Giovanni Cappelli “Figura di bimbo”