I testi dello spettacolo, work in progress ideato nel 2014, sono tratti da processi veri, mentre il monologo finale è stato scritto appositamente da Giovanna Ferrari, presente in occasione della serata, autrice del libro “Per non dargliela vinta – scena e retroscena di un delitto”, che racconta la storia di sua figlia Giulia, una giovane donna brutalmente uccisa a colpi di pietra dal marito, che ne ha poi inscenato il suicidio gettandola nel fiume.
Il progetto di Cantiere Simone Weil porta in scena la sopraffazione e la violenza di genere innescati dal fenomeno, purtroppo ancora ampiamente diffuso nei casi di stupro, molestie e femminicidio, della vittimizzazione secondaria o victim blaming, ovvero la colpevolizzazione di chi subisce gli abusi.
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