Alla Passerini Landi si presenta il libro fotografico “Mondi umani”

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Palazzo Mercanti_500PIACENZA – Sabato 25 marzo, alle 17, nel Salone monumentale della biblioteca Passerini Landi, si terrà la presentazione del libro fotografico “Mondi umani” alla presenza dell’autore Pier Luigi Montali. “Ho capito che era il momento giusto – spiega – per tracciare una sintesi del lavoro fatto in tutti questi anni, ovvero trent’anni di fotografia. Da qui l’urgenza di raccogliere questo percorso in un libro, come per fare una pausa, fissando un punto da cui ripartire. Insieme alla giornalista Loredana De Pace e a Corsiero Editore, è nata così una pubblicazione, un volume strutturato in sette capitoli che affronta le tematiche più care all’autore, a partire dal lavoro dell’uomo al fiume Po”.

Sfogliando “Mondi Umani”, il lettore può trovare immagini della quotidianità, scene di vita incontrate negli angoli del mondo. Che si tratti della gestualità delle donne che raccolgono il tè in Malawi, oppure la vicina di casa che prepara la salsa di pomodoro, il fotografo racconta e confronta l’umanità per tornare ad apprezzare la genuinità della vita. Attraverso le immagini, Gigi Montali ci dice che è possibile conoscere senza calpestare, che è importante vedere per capire e, nel mettere la persona al centro della vita, apprendere come vivono in altri mondi aiuta ad apprezzare sempre più la nostra vita e capire chi è diverso da noi.

La presentazione del volume fa parte degli eventi collaterali alla mostra fotografica “Per aqam”, a cura del Gruppo fotografico Ideaimmagine, allestita al piano terra della Passerini Landi e visitabile proprio fino a sabato 25 marzo. L’esposizione raccoglie le opere di undici fotografe e fotografi del collettivo, interrogatisi sui diversi significati che la ricerca sull’acqua, elemento fondamentale per la vita, ha portato a scoprire.

Pier Luigi Montali è parmigiano di nascita e cittadino del mondo. Fotografo freelance, ha iniziato a scattare circa trent’anni fa catturando immagini di viaggio, ma col tempo ha iniziato a cercare storie, volti, persone da raccontare. Si definisce, infatti, un fotografo innamorato dell’umanità, della semplicità dello stare al mondo nonostante le situazioni durissime che registra l’obbiettivo: racconta gli antieroi di ogni giorno e di ogni latitudine, dal Mali alla Pianura Padana, dalle miniere di rubini ai caseifici del parmense. Resistendo alla tentazione del pietismo e della drammaticità – che pure alcune situazioni permetterebbero – Montali registra la verità senza indugiare in patetismo, ma esaltando la semplicità come arma di sopravvivenza.