Piacenza

Alla Passerini Landi la mostra “Quelli della Biblioteca. Ieri e oggi”

Poggi

PIACENZA – Sarà inaugurata ufficialmente sabato 1° aprile alle 17.30, nello spazio espositivo al piano terra della Biblioteca Passerini-Landi, la mostra di sculture e disegni “Quelli della Biblioteca. Ieri e oggi”, che si potrà visitare fino al 29 aprile negli orari di apertura della sede di via Carducci: lunedì dalle 14 alle 21, da martedì a venerdì dalle 9 alle 21, il sabato dalle 9 alle 19.

Il percorso espositivo comprende sette sculture dell’artista Paola Foppiani e una quindicina di disegni di Silvia Galletti che raffigurano i personaggi legati alla storia della biblioteca, tra i quali Ferdinando di Borbone, Pier Francesco Passerini, Ferdinando Landi e Giana Anguissola. Questo viaggio storico-artistico tra i personaggi che hanno intrecciato la loro attività all’istituzione piacentina è corredato da una serie di pannelli biografici e da un video-documentario che dà voce ai personaggi storici, i quali si raccontano “in prima persona”.

All’interno dello spazio espositivo si possono ammirare anche i ritratti di alcuni bibliotecari attualmente in servizio presso la Biblioteca, realizzati da Silvia Galletti. La mostra, che offre un confronto e un dialogo fra due stili artistici differenti, è anche un’occasione per conoscere quelle personalità che hanno contribuito alla formazione della biblioteca piacentina.

Paola Foppiani nasce nel 1966 a Piacenza. La sua fantasia la porta a studiare all’Istituto d’Arte Gazzola e a dedicarsi, una volta conclusi gli studi, alla scultura. Le sue opere, nella quali trionfa la materialità della terracotta e dell’argilla policroma, lasciano trasparire l’inquietudine della fantasia che forza la rappresentazione dei soggetti fino a farli diventare “grumi” di pensieri ed emozioni.

Silvia Galletti nasce nel 1972 a Piacenza. Da sempre coltiva la passione per l’arte e si dedica al disegno. Le sue opere, prevalentemente ritratti da lei definiti con l’espressione “Le Faccine”, appaiono realizzate “attraverso poche linee, spesso monocromatiche, per far emergere le espressioni che li caratterizzano”. Proprio questa essenzialità dei tratti, tracciati quasi senza staccare la penna dal supporto, mostra il personaggio nel suo lato interiore e ne fa emergere la vera essenza.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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