Alimentazione e nutrizione: 640mila euro all’Università di Parma dal Programma europeo “PRIMA”

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Finanziati i progetti “MED4Youth” e “SAFFROMFOOD” nell’ambito della call europea “Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area”

uniparmaPARMA – L’Università di Parma è tra i partner di due progetti vincitori di “call” all’interno del programma europeo “PRIMA – Initiative Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area”, mirato a sviluppare soluzioni innovative e multidimensionali in materia di agricoltura, industria alimentare e uso dell’acqua e a promuovere la loro concreta applicazione da parte degli utenti finali.

I due progetti “MED4Youth” e “SAFFROMFOOD” sono focalizzati su alimentazione e nutrizione e sono realizzati da partnership internazionali. L’ente finanziatore per i partner italiani è il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca – MIUR, che per le attività di ricerca di entrambi assegnerà all’ Università di Parma circa 640 mila euro. Coordinatore per l’Ateneo è Daniele Del Rio, Professore associato di Nutrizione al Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie e Presidente della Scuola di Studi Superiori in Alimenti e Nutrizione.

A far parte di entrambe le cordate europee è, per l’Università di Parma, il gruppo di ricerca di Nutrizione Umana, con i proff. Daniele Del Rio, Francesca Scazzina, Furio Brighenti e Nicoletta Pellegrini. Per il progetto “SAFFROMFOOD” sono coinvolti anche i proff. Erasmo Neviani, Camilla Lazzi e Valentina Bernini del gruppo di Microbiologia degli Alimenti del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco. Ai docenti vanno aggiunti anche numerosi giovani ricercatori: i Post-Doc Pedro Mena, Daniela Martini, Donato Angelino, Letizia Bresciani, Margherita Dall’Asta e Alice Rosi e i dottorandi e borsisti di ricerca attivi nei laboratori del gruppo.

Per il progetto “MED4Youth” sono poi coinvolti anche il Dipartimento di Scienze Matematiche, Fisiche e Informatiche, con il prof. Federico Bergenti dell’Unità di Intelligenza Artificiale, e il Dipartimento di Medicina e Chirurgia, con il prof. Carlo Caffarelli dell’Unità di Clinica Pediatrica.

Lo scopo principale del progetto “MED4Youth – Mediterranean Enriched Diet for tackling Youth Obesity” è rafforzare le conoscenze relative alla relazione esistente tra dieta mediterranea e salute in termini di riduzione dell’obesità infantile, grazie all’ identificazione degli effetti positivi riscontrati dopo il consumo di una dieta mediterranea che includa prodotti salutari tipici del bacino del Mediterraneo. A tal fine, una delle attività centrali di “MED4Youth” sarà la conduzione di uno studio multicentrico basato sulla dieta mediterranea e sull’ utilizzo di strumenti tecnologici (ICT), su un target di popolazione adolescente obesa di Italia, Spagna e Portogallo. L’Università di Parma costituirà il centro italiano di riferimento per la conduzione di questo studio d’intervento, mirato anche a comprendere, mediante l’utilizzo di tecniche omiche, se e come la dieta mediterranea possa essere coinvolta nella modulazione del microbiota (le comunità batteriche che risiedono nell’ intestino) e nella produzione di specifici metaboliti colonici. Questo approccio multidisciplinare permetterà di aumentare le conoscenze relative ai benefici della dieta mediterranea nella prevenzione dell’obesità e di fattori di rischio cardiovascolare nella popolazione giovanile europea. Nel progetto sono coinvolti altri due centri di ricerca europei: Fundació Eurecat (Spagna – ente coordinatore) e Universidade de Coimbra (Portogallo). Nella partnership anche tre piccole e medie imprese: NOVAPAN S.L. (Spagna), Shikma Field Crops (Israele) e Scientific Food Centre (Giordania).

“SAFFROMFOOD – Valorisation of saffron and its floral by-products as sustainable innovative sources for the development of high added-value food products” ha come principale obiettivo quello di ideare e sviluppare prodotti a elevato valore nutrizionale utilizzando materiali di scarto provenienti dalla lavorazione dello zafferano vero (Crocus sativus), ottimizzando un processo produttivo eco-sostenibile. Lo zafferano è una pianta diffusamente coltivata nei paesi del bacino mediterraneo sia per finalità alimentari sia per scopi medicinali e la sua produzione prevede enormi quantità di materiale di scarto contenenti ancora una notevole frazione di composti bioattivi. Scopo del progetto è quello di recuperarli per creare un nuovo mercato fatto di integratori, di aggregati per la cosmetica, di composti per fortificare alimenti e numerose altre applicazioni. Il progetto prevede la sinergia di altri 8 partner: centri di ricerca come il Centre de Recherche Scientifique et Technique sur les Régions Arides (Algeria), il Max Rubner-Institut (Germania), l’INRA-Nutri Neuro (Francia), l’Instituto de Biologia Experimental e Tecnológica (Portogallo), industrie come Activ’Inside (Francia) e atenei come l’Universidad de Murcia (Spagna), l’Université Abderrahmane Mira de Béjaia (Algeria) e l’Universidad Miguel Hernandez (Spagna – ente coordinatore).