Un libro che va oltre il genere per fare spazio alla riflessione sull’ideale politico di allora e di oggi, su ciò che era e adesso non è più.
Su un passato che sta lentamente scomparendo senza lasciare più traccia di sé.
“E’ una grande emozione, dopo tante presentazioni in giro per l’Italia, portare il mio libro d’esordio a Mosca, città in cui il romanzo è in parte ambientato” ha commentato Alberto Cassani. “E’ inoltre un onore avere l’opportunità di raccontare una storia così intrisa della nostra realtà locale in un contesto prestigioso come l’Istituto Italiano di Cultura di Mosca”.
A proposito del libro:
È attorno a queste domande che a un certo punto comincia a ruotare la vita di Andrea Cecconi, un avvocato di mezza età, figlio e nipote di storici militanti comunisti, convertito senza entusiasmi ai riti della borghesia di provincia. A risvegliare la sua curiosità è un racconto che gli fa il nonno prima di morire. Si parla di finanziamenti al vecchio Pci e del ruolo di un misterioso “uomo di Mosca”. Sembra una storia del passato morta e sepolta, finché non si capisce che i conti non sono ancora tornati e che c’è una pista che porta dritto alla Russia di oggi.
Spinto dall’urgenza di trovare risposte su quella vicenda, ma anche su se stesso, Andrea cerca la verità in un susseguirsi di prove da superare, scoperte inquietanti e incontri inaspettati. È una ricerca tormentata, che incrocia più piani temporali (dagli anni Settanta ai giorni nostri, passando per i mesi successivi alla caduta del Muro di Berlino), e che lo costringerà a districarsi tra faccendieri e presunte spie, servizi segreti e massoneria, personaggi reali e false identità. È una ricerca resa angosciosa dalla crisi sempre più acuta della politica e dal baratro che allontana ogni giorno di più il passato dal presente, annullando memorie e testimoni. È una ricerca che solo a Mosca può trovare delle risposte…
BIOGRAFIA: Alberto Cassani (1965) è nato e vive a Ravenna, dove si è sempre occupato di politica e di cultura. È stato Assessore dal 1997 al 2011. Prima aveva diretto il circolo Gramsci della sua città e poi ha coordinato la candidatura di Ravenna a Capitale europea della cultura e le attività di Ravenna capitale italiana della cultura 2015.
L’uomo di Mosca è il suo primo romanzo, un’originale spy story italiana e insieme un viaggio intimo alla ricerca delle radici ideali perdute e della vera immagine del passato.
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