Oltre 50 domande per conoscere il parere dei cittadini su luoghi e situazioni a rischio. L’indagine periodica sottoposta in questi giorni a 1.600 modenesi
MODENA – Quanto è sicura, secondo lei, Modena in materia di sicurezza ambientale, stradale, sanitaria o rispetto alla criminalità? Nel quartiere in cui abita, la micro-criminalità è un problema? C’è una zona o una via che ritiene insicura? Pensando al quartiere dove abita, nell’ultimo anno è stato realizzato qualche intervento che ha migliorato la sicurezza e vivibilità, come l’installazione di telecamere, l’istituzione di un gruppo di controllo di Vicinato, la riqualificazione di un’area?
Sono alcune delle 56 domande che anche quest’anno vengono sottoposte a un campione di 1.600 cittadini modenesi maggiorenni attraverso interviste telefoniche e on line. Le rilevazioni per proporre un sondaggio su alcuni temi che riguardano la città, inerenti in particolare la sicurezza, prendono il via lunedì 7 dicembre e si concluderanno entro il mese. In particolare, vengono sottoposte attraverso intervista telefonica a un campione di 400 persone e tramite questionari on line strutturati agli indirizzi email del panel dell’Ufficio Ricerche del Comune e a chi ha dato l’autorizzazione ad essere contattato per sondaggi. Per qualsiasi informazione o verifica si può contattare all’Ufficio relazioni col pubblico del Comune (tel. 059 20312).
L’indagine è condotta da Poleis Soc cop per conto del Settore Polizia Locale, Legalità e Sicurezze del Comune di Modena che si occupa anche di interventi per la sicurezza urbana, di prevenzione di episodi di microcriminalità, di sostegno alle vittime di reato attraverso il Fondo di risarcimento comunale, di promozione del Controllo di Vicinato e di progetti per migliorare la sicurezza e la vivibilità nei quartieri anche in accordo con associazioni del territorio.
Dopo le prime domande generiche, l’indagine entra nel vivo e l’attenzione si focalizza quindi sulla micro-criminalità con cui più facilmente entrino in contatto i cittadini. Scegliendo tra diverse opzioni (molto grave, abbastanza grave, poco grave, per niente grave, non sa, non risponde) gli interpellati sono chiamati ad esprimersi su quanto secondo loro la micro-criminalità è un problema in città e nella zona in cui abitano e di quali episodi nell’ultimo anno hanno constatato la presenza in quella zona.
Le domande entrano poi nel dettaglio per individuare con maggiore precisione luoghi, vie o situazioni (come l’essere soli o la sera) che per i cittadini risultano essere particolarmente insicure, anche per poter successivamente programmare politiche e interventi di competenza dell’amministrazione e condividere le problematicità con il coordinamento delle Forze dell’Ordine.
Il tema della sicurezza quest’anno viene anche messo in relazione con la pandemia che ha anche modificato i comportamenti, nell’indagine viene quindi chiesto agli intervistati se a loro parere ei in questo periodo ci sono stati dei reati che sono aumentati rispetto a prima e quali.
Viene anche chiesto se si è stati vittime di reato nell’ultimo anno, di quale reato, se si è provveduto a sporgere regolare denuncia e qual è il reato che maggiormente si teme di subire, ma anche si è dotati di strumenti di sicurezza personale (da allarmi antifurto e porte blindate a corsi di difesa personale o armi). Infine, le ultime sezioni sono dedicate ai temi dell’immigrazione e, infine, della criminalità organizzata e a questo proposito si chiede anche quali possono essere, secondo l’intervistato, i possibili strumenti di contrasto: dall’educazione alla legalità a norme più severe, dal contrasto alla corruzione a maggiore presenza delle Forze dell’ordine alla trasparenza bancaria.