La chiesa è stata costruita nel 1660 su di una precedente chiesa medievale e vi sono conservati dipinti e arredi di epoca barocca, ornamenti in marmo e in scagliola. La volta è affrescata da Sigismondo Caula e Jacopo Antonio Mannini. Restaurata nel 1838, le pitture rappresentano episodi della vita di San Francesco di Paola.
I lavori, prevalentemente di tipo strutturale oltre ad alcuni interventi di finitura strettamente connessi, sono finalizzati alla riparazione dei danni prodotti dal sisma, a eliminare le attuali vulnerabilità e a migliorare il livello di sicurezza sismica dell’edificio senza modificare lo schema di funzionamento originario né l’aspetto esteriore. Le vulnerabilità dell’edificio emerse riguardano in particolare le parti esterne dell’edificio e i sottotetti: la facciata, le pareti laterali dell’aula, le volte, i timpani (frontale, posteriore e intermedio), la copertura e i volumi annessi (incluso l’ex convento). Nella realizzazione degli interventi si cercherà di produrre il minimo impatto sul manufatto storico, privilegiando modalità di intervento reversibili e a basso impatto.
Le opere previste sono, in particolare, la posa di fibre metalliche e di controventature metalliche nei sottotetti, il miglioramento delle connessioni degli elementi costituenti le capriate lignee, il consolidamento della volta del presbiterio mediante fibre di carbonio, il consolidamento della cupola della sagrestia mediante fibre metalliche, il fissaggio di elementi decorativi come stucchi, statue e altro.
Il progetto esecutivo di ripristino dell’edificio, definito al settore comunale Lavori pubblici e finanziato con le risorse regionali per il sisma, sviluppa quanto definito nel progetto preliminare con integrazioni apportate sulla base delle prescrizioni espresse dalla Commissione congiunta per l’esame preventivo dei progetti relativi agli edifici sottoposti a tutela.
Nel corso degli anni la struttura è stata oggetto di due interventi di consolidamento (nel 2003 sulla chiesa, nel 2013 sul campanile), che sono da considerarsi stralci di un intervento complessivo di miglioramento sismico progettato nel 2001 non completamente realizzato. L’intervento attuale ha come obiettivo riparare i danni da sisma e al contempo dare compimento alle opere non ancora realizzate, tenendo conto dell’evoluzione normativa e tecnologica che c’è stata negli anni.
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