Al via il 29 aprile la mostra “Piacenza chiama Marte” al Museo di Storia Naturale

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PIACENZA – S’intitola “Piacenza chiama Marte. Come gli icnofossili piacentini aiutano la ricerca della vita su altri pianeti”, la mostra che, grazie al bando “Piacenza riparte con la Cultura”, aprirà i battenti venerdì 29 aprile alle 18 presso il Museo di Storia Naturale di via Scalabrini. L’iniziativa è stata illustrata stamani alla sala mineralogica “Giovanni Dosi” del Museo, presenti l’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi, il curatore Andrea Baucon, paleontologo e professore di Paleoicnologia all’Università di Genova, con la collaborazione di Annarita Volpi e Girolamo Lo Russo della Società Piacentina di Scienze Naturali.

“Si tratta di una mostra inedita – ha detto Jonathan Papamarenghi – che il Comune di Piacenza sposa totalmente per la particolarità e la specificità, perché composta da elementi che muovono interesse scientifico sugli icnofossoli, un tema di grande attualità che arriva anche dalla recente conferma della presenza di Leonardo in località Pierfrancesco di Gropparello, scoperta da Andrea Baucon e dai suoi collaboratori. Infatti gli studi condotti sugli icnofossili, tracce fossili di impronte di antichi esseri viventi, hanno provato che le medesime forme nella pietra sono state studiate e riprodotte da Leonardo da Vinci nel Codice Leicester”.

“La mostra – ha detto Annarita Volpi – guiderà il visitatore attraverso uno straordinario percorso che, partendo da ricerche scientifiche realizzate nel territorio piacentino, lo porterà fino su Marte, offrendogli gli strumenti per identificare la presenza di segni di un’eventuale attività biologica su altri pianeti e in particolare sul Pianeta Rosso”.

Ha aggiunto Girolamo Lo Russo: “Questa straordinaria possibilità viene data dallo studio delle tracce lasciate da organismi nel corso della loro vita. Le rocce del territorio piacentino custodiscono esempi evidenti di attività biologica, esistita milioni di anni fa, sui fondali di un antico oceano. Questi studi convergono in una disciplina chiamata: paleoicnologia (studio di antiche tracce). Oltre ai reperti icnologici sarà visibile una ricostruzione 3D di una parte di suolo marziano, con enigmatiche strutture, che potrebbero risultare tracce biologiche. Su tre diversi schermi sarà inoltre possibile seguire particolari momenti della ricerca e della realizzazione di elaborati 3D. Un video presenta in modo più esaustivo il valore scientifico della ricerca icnologica”.

Ha concluso Baucon: “Il riconoscimento delle tracce create dall’attività degli organismi su diversi substrati, è oltremodo utile per individuare la presenza di forme di vita passate o presenti. I reperti esposti sono stati recuperati, nel corso di anni di ricerca, in diverse località delle nostre valli. Tale ricostruzione, realizzata con un particolare software nel laboratorio di paleoicnologia presso il Museo di Storia Naturale e stampata in 3D presso un laboratorio specializzato, ha utilizzato immagini ottenute dal rover Curiosity”.

Alla realizzazione della mostra hanno partecipato, oltre al Comune di Piacenza, la Società Piacentina di Scienze Naturali, il Gruppo Mineralogico Paleontologico Piacentino e la Trilobite Design Italia. La mostra, come sottolineato in apertura, sarà inaugurata il 29 aprile alle ore 18, vedrà l’apertura al pubblico dalle ore 19 alle 23 il giorno dell’inaugurazione. Sarà poi visitabile dal martedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30, il sabato e la domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18, fino al 2 ottobre, con biglietto di ingresso al costo di 3 euro. Un’apertura serale straordinaria sarà inoltre effettuata il 14 maggio 2022 in occasione della “Notte Europea dei Musei”.

Contemporaneamente alla mostra riprenderanno, quali eventi collaterali, “I Giovedi del Museo” serate nelle quali, ad ampliamento di quanto trattato nel percorso espositivo, si terranno incontri con professionisti e ricercatori, esperti sui temi inerenti argomenti trattati nella mostra stessa. Gli incontri collaterali prenderanno il via il 5 maggio alle 21 con Andrea Baucon che parlerà de “Gli icnofossili del Piacentino: da un oceano primordiale a marte”; il 12 maggio alle 21 interverrà l’astrofisico Roberto Silvotti che relazionerà su “Alla ricerca di vita: Marte, satelliti di Giove e Saturno, pianeti extrasolari”; il 19 maggio alle 21 il chimico Francesco Pini interverrà su “Le origini della vita: una questione di chimica” mentre il 26 maggio Andrea Baucon e Girolamo Lo Russo approfondiranno il tema “I siti archeologici piacentini; dove e come cercare gli icnofossili”.