Piacenza

Al Teatro Gioia di Piacenza le prove del nuovo spettacolo “SCOPPIATI” di e con Giacomo Occhi

PIACENZA – Valorizzazione della creatività giovanile, apertura a produzioni che vanno oltre il linguaggio delle ombre, tutoraggio di ex allievi del Corso di formazione professionale sul teatro di figura “Animateria”. C’è un po’ di tutto questo, e non solo, nella scelta di Teatro Gioco Vita di sostenere e distribuire lo spettacolo “Scoppiati” di e con Giacomo Occhi, regia di Beatrice Baruffini. Una creazione che nasce dallo studio finale esito del project work realizzato da Occhi in quanto allievo della seconda edizione di “Animateria”, studio che abbiamo visto a Piacenza al Teatro Gioia nell’ambito del Festival “L’altra scena” limited edition 2020 nella serata “La notte delle figure”.

E proprio al Teatro Gioia di Piacenza sono in corso in questi giorni le prove di “Scoppiati”, spettacolo di teatro d’oggetti per tutto il pubblico a partire da 6 anni. Una storia ironica e poetica, concreta e surreale, senza parole, sulla vita speciale di un palloncino ordinario. Perché la vita di un palloncino scorre sempre uguale, giorno dopo giorno. Nulla lo riempie per davvero. Finché a un certo punto si gonfia d’amore: un grande cambiamento che lo porterà a vivere pienamente quello che la vita ha in serbo per lui.

Giacomo Occhi, autore e protagonista di “Scoppiati”, si definisce “attore comico-poetico”: «mi piace raccontare la realtà che mi circonda con profonda leggerezza; – sono le sue parole – ho iniziato a esibirmi in pubblico fin da piccolo, come giocoliere, presso la Piccola Scuola di Circo di Milano; la grande passione per l’arte mi ha spinto a frequentare, durante gli studi, numerosi corsi e laboratori di teatro e cinema (Scuola Paolo Grassi, teatri Carcano, Franco Parenti e Filodrammatici)».

Dopo il conseguimento della maturità classica, Occhi ha frequentato stage presso il Teatro alla Scala di Milano e ha studiato all’Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine. Nel 2020 ha ottenuto l’attestato di operatore esperto nelle tecniche e nei linguaggi del teatro di figura al Corso “Animateria” e attualmente è iscritto al Corso di Alta formazione in pedagogia teatrale ed educazione alla teatralità presso il CTA di Milano. Nel 2017 ha partecipato a “Italia’s Got Talent” presentando una sua versione umana di Youtube e grazie a questa esibizione ho ottenuto una visibilità internazionale, che lo ha portato a lavorare negli ultimi anni in Spagna, Germania, Inghilterra, Romania e Francia. Con lo spettacolo “YouTube umano” è stato ospite fisso di Lorenzo Jovanotti al “Jova Pop Shop” a Milano.

«Ho deciso – prosegue Giacomo Occhi – di fare del teatro la mia professione: lavoro sia in ambito teatrale sia in occasione di festival di strada ed eventi portando spettacoli di intrattenimento e mimo. Scrivo e interpreto i miei spettacoli e all’attività teatrale affianco quella cantautorale. Lavoro spesso anche con i bambini, organizzando corsi teatrali o in qualità di intrattenitore con spettacoli dedicati. La mia creatività è stimolata dalle esperienze quotidiane che mi suggeriscono un modo nuovo per raccontare la realtà da un punto di vista anticonvenzionale e originale. Attualmente continuo a sviluppare i progetti di questi anni, mi sto dedicando alla creazione del mio nuovo spettacolo teatrale e ho la testa piena di nuove idee che aspettano di prendere vita e forma».

La regia di “Scoppiati” è curata da Beatrice Baruffini, attualmente co-direttrice artistica di Associazione MicroMacro e Insolito Festival di Parma. Laureata in comunicazione, autrice, regista e formatrice teatrale, ha collaborato con diverse realtà teatrali italiane (tra cui Teatro del Lemming, La Ribalta, Controluce) ma la sua formazione di deve in particolare al percorso al Teatro delle Briciole, dove ha lavorato dal 2005 al 2019. Nel 2012 firma la co-regia dello spettacolo “Il Viaggio, ovvero una storia di due vecchi”, tradotto anche in lingua francese. Con lo spettacolo “W (prova di resistenza)” riceve la segnalazione Premio Scenario 2013. In seguito firma la regia di “Wow”, “Era ieri”, “Ok robot”, “Capogiro”, spettacoli dedicati all’infanzia e “All ways” esito di un progetto di formazione per giovani alla loro prima esperienza teatrale che viene ospitato in importanti festival nazionali.

In questi anni inizia un percorso poetico di ricerca con bambine e bambini rivolto ad un pubblico adulto che fa nascere le performance “Speakers’ Corners | piccoli monologhi egocentrici” e “Dialoghi dell’infanzia”. Conduce laboratori nelle scuole, percorsi di formazione ed è docente di teatro degli oggetti e tutor del corso di alta formazione per il teatro di figura “Animateria”, promosso dalla Regione Emilia Romagna con capofila Teatro Gioco Vita.

Ha fatto parte della direzione artistica del Teatro delle Briciole dal 2015 al 2019 con Flavia Armenzoni e Alessandra Belledi. Attualmente per l’Associazione Micro Macro si occupa dell’ideazione di progetti artistici (“Call me Cupido”, “Botteghe a raccolta”) spesso legati al territorio, oltre alla co-direzione artistica di Insolito Festival.

A Piacenza lo spettacolo terminato lo vedremo in ottobre al Festival di teatro contemporaneo “L’altra scena”, direzione artistica di Jacopo Maj che in quanto direttore di produzione sta seguendo in prima persona il progetto di “Scoppiati”, che Teatro Gioco Vita sostiene attraverso la produzione esecutiva e di cui curerà la distribuzione. L’apertura a creazioni che vanno oltre il linguaggio delle ombre, a cui Teatro Gioco Vita è fedele da oltre 40 anni e che costituisce il nucleo artistico fondamentale, si inserisce nell’idea di aprire a nuovi orizzonti produttivi nella scena per i ragazzi e i giovani come pure nella ricerca e nella danza. Un’idea non nuova nella storia di Teatro Gioco Vita (ricordiamo in passato ad esempio “O Patria mia” di David Riondino o “Buona notte brivido” di Donati & Olesen), che è stata ripresa nel progetto artistico a partire dal triennio 2018-2020 anche alla luce delle linee ministeriali per i centri di produzione teatrale. Di qui la creazione di due settori produttivi con altrettanti staff di coordinamento artistico, denominati rispettivamente “ombre” e “generazioni”. Tra le produzioni che abbiamo visto in questi anni per il settore “generazioni” ricordiamo “Io vorrei che questo ballo non finisse mai” di Riccardo Buscarini, “Don Giovanni in carne e legno” con Tap Ensemble, “Canto la storia dell’astuto Ulisse” di Flavio Albanese con la Compagnia del Sole e il Piccolo Teatro di Milano, “Annibale – Memorie di un elefante” di Nicola Cavallari e “Benji” di Paola Di Meglio.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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