CERVIA (RA) – Dopo il recente debutto del ri-allestimento al Teatro Tor Bella Monaca di Roma, giunge al Teatro Comunale Walter Chiari di Cervia La Classe, co-produzione di Accademia Perduta/Romagna Teatri, Società per Attori e Goldenart Production.
La Classe è un testo del drammaturgo Vincenzo Manna, interpretato da Claudio Casadio, Andrea Paolotti, Brenno Placido, Edoardo Frullini, Valentina Carli, Andrea Monno, Cecilia D’Amico e Giulia Paoletti, con la regia di Giuseppe Marini.
Una pièce sul disagio giovanile contemporaneo tra conflitti e riscatto sociali che vede al centro dell’azione un professore che, alla sua prima esperienza professionale, si trova di fronte a una classe di studenti difficili, ragazzi giovani e arrabbiati che vivono ai margini della società.
Lo spettacolo, in scena martedì 4 e mercoledì 5 febbraio alle ore 21 per la rassegna di Prosa 2019/20 del Teatro Chiari, è realizzato in collaborazione con Tecnè, con Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale e con Phidia e vanta il sostegno di Amnesty International Sezione Italia.
Claudio Casadio, Andrea Paolotti, Brenno Placido e gli altri attori della pièce saranno inoltre protagonisti dell’Incontro con gli Artisti che si terrà mercoledì 5 febbraio alle ore 18 presso il Ridotto del Teatro Chiari (l’ingresso all’incontro è gratuito).
Dopo le repliche cervesi, lo spettacolo andrà in scena al Teatro Alighieri di Ravenna (dal 6 al 9 febbraio) e tornerà in Romagna lunedì 9 marzo al Teatro Dragoni di Meldola.
LA TRAMA
I giorni di oggi. Una cittadina europea in forte crisi economica. Disagio, criminalità e conflitti sociali sono il quotidiano di un decadimento generalizzato che sembra inarrestabile. A peggiorare la situazione, appena fuori dalla città, c’è lo “Zoo”, uno dei campi profughi più vasti del continente che ha ulteriormente deteriorato un tessuto sociale sull’orlo del collasso ma, paradossalmente, ha anche portato lavoro, non ultima la costruzione di un muro intorno al campo per evitare la fuga dei rifugiati. Alla periferia della cittadina, in uno dei quartieri più popolari, a pochi chilometri dallo “Zoo”, c’è una scuola superiore, un Istituto Comprensivo specializzato in corsi professionali che avviano al lavoro. La scuola, le strutture, gli studenti e il corpo docente, sono specchio esemplare della depressione economica e sociale della cittadina.
Albert, straniero di terza generazione intorno ai 35 anni, laureato in Storia, viene assunto all’Istituto Comprensivo nel ruolo di Professore Potenziato: il suo compito è tenere per quattro settimane un corso di recupero pomeridiano per sei studenti sospesi per motivi disciplinari. Dopo anni in “lista d’attesa”, Albert è alla prima esperienza lavorativa ufficiale. Il Preside dell’Istituto gli dà subito le coordinate sul tipo di attività che dovrà svolgere: il corso non ha nessuna rilevanza didattica, serve solo a far recuperare crediti agli studenti che, nell’interesse della scuola, devono adempiere all’obbligo scolastico e diplomarsi il prima possibile. Tuttavia, intravedendo nella loro rabbia una possibilità di comunicazione, Albert riesce a far breccia nel loro disagio e conquista la fiducia della maggior parte della classe. Abbandona la didattica suggerita e propone agli studenti di partecipare ad un concorso, un “bando europeo” per le scuole superiori che ha per tema “I giovani e gli adolescenti vittime dell’Olocausto”. Gli studenti inizialmente deridono la proposta di Albert, ma si lasciano convincere quando questi gli mostra un documento che gira da qualche tempo nello “Zoo”: foto e carte di un rifugiato che prima della fuga dal paese d’origine aveva il compito di catalogare morti e perseguitati dal regime per il quale lavorava. Il regime, grazie all’appoggio di alcune nazioni estere, nell’indifferenza pressoché totale delle comunità internazionali, è impegnato in una sanguinosa guerra civile che sta decimando intere città a pochi chilometri dal confine europeo. È il conflitto da cui la maggior parte dei rifugiati dello “Zoo” scappano… È quello l’Olocausto di cui gli studenti si dovranno occupare. La cittadina viene però scossa da atti di violenza e disordine sociale, causati dalla presenza dello “Zoo”. Le reazioni dei ragazzi sono diverse e a tratti imprevedibili. Per Albert è sempre più difficile tenere la situazione sotto controllo…
Il progetto La Classe vede la sinergia di soggetti operanti nei settori della ricerca (Tecné), della formazione (Phidia), della psichiatria sociale (SIRP) e della produzione di spettacoli dal vivo.
Il progetto prende avvio da una ricerca condotta da Tecné, basata su circa 2.000 interviste a giovani tra i 16 e i 19 anni, sulla loro relazione con gli altri, intesi come diversi, altro da sé, e sul loro rapporto con il tempo, inteso come capacità di legare il presente con un passato anche remoto e con un futuro non prossimo.
Gli argomenti trattati nel corso delle interviste hanno rappresentato un importante contributo alla scrittura drammaturgica del testo di Vincenzo Manna.
TEATRO COMUNALE WALTER CHIARI
CERVIA
Martedì 4 e mercoledì 5 febbraio 2020 ore 21
Accademia Perduta/Romagna Teatri – Società per Attori – Goldenart Production
CLAUDIO CASADIO ANDREA PAOLOTTI BRENNO PLACIDO
La Classe
di VINCENZO MANNA
e con EDOARDO FRULLINI, VALENTINA CARLI, ANDREA MONNO, CECILIA D’AMICO, GIULIA PAOLETTI
regia di GIUSEPPE MARINI
Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con Tecnè, Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale e Phidia e con il sostegno di Amnesty International – Sezione Italia
Biglietti: prevendite e prenotazioni telefoniche (tel. 0544 975166) da lunedì 3 febbraio dalle ore 10 alle ore 13 presso gli uffici del Teatro Comunale con ingresso dal Viale della Stazione.
Prevendite on line: www.vivaticket.it
Prezzi: da 24 a 12 euro
Info: 0544/975166 e www.accademiaperduta.it