MODENA – “Le (dis)uguaglianze di genere in un contesto di mutazioni socio-economiche”. È il tema del terzo appuntamento del percorso sperimentale in quattro tappe di approfondimento e confronto di #EuTechLabs dedicato alle sfide future per i diritti e doveri fondamentali dell’Unione europea. L’iniziativa si svolge giovedì 18 novembre, a partire dalle 15.45, al Laboratorio aperto di Modena, in viale Buon Pastore 43. Sono previsti tre turni di laboratori di realtà virtuale (dieci persone a turno) e alle 17.30 il dibattito (75 posti disponibili). È già possibile prenotarsi gratuitamente per partecipare in presenza (obbligatorio il Green Pass): https://www.getcrowd.eu/it/mevent/eutechlabs.
L’iniziativa, promossa dall’Associazione mazziniana italiana (Ami) in partnership con Fondazione Giacomo Brodolini e cofinanziata dalla Regione Emilia-Romagna, con il patrocinio dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea, si può seguire anche in streaming sui canali Youtube e Facebook dell’Ami e sulla pagina Facebook del Laboratorio Aperto.
Intervengono: Alessandra Righini (docente di Storia dell’arte e socia dell’Ami), Barbara De Micheli (Head of Social Justice Unit presso Fondazione Giacomo Brodolini), Elena Musiani, docente di Storiografia femminista presso Università di Bologna), Thomas Casadei (docente di Filosofia del Diritto a Unimore).
I due appuntamenti precedenti si sono svolti a Forlì e Ravenna, l’ultimo è in programma il 2 dicembre al Laboratorio Aperto di Piacenza.
Il percorso sperimentale è caratterizzato da un approfondimento e un confronto sugli elementi alla base della cittadinanza europea con un approccio basato sull’uso della tecnologia come strumento abilitante per la comprensione di fenomeni complessi. Il progetto, rivolto ai cittadini dell’Emilia-Romagna, intende “non solo mettere in luce i vantaggi legati ai diritti e doveri dell’Ue, ma soprattutto – spiegano i promotori – promuovere il confronto intergenerazionale sulle sfide socio-economiche poste dalla transizione verde e digitale rispetto a solidarietà, uguaglianza di genere e cittadinanza digitale”.
I quattro Laboratori Aperti di Forlì, Ravenna, Modena e Piacenza, sono luoghi storici rivitalizzati grazie ai fondi europei e attrezzati con soluzioni tecnologiche avanzate per incentivare il confronto e la collaborazione tra attori pubblici e privati.
Il programma ibrido della giornata è basato su due momenti: un laboratorio esperienziale di realtà virtuale (VR) e un dibattito. “È una proposta – aggiungono i promotori – che fa leva sull’esperienza altamente innovativa dei Laboratori Aperti dell’Emilia-Romagna gestiti da Fondazione Brodolini come capofila, nell’uso della tecnologia come strumento abilitante per apprendere in contesti non-formali, per il lato laboratoriale, e sulla decennale esperienza dell’Ami, nata in clandestinità nel 1943 in opposizione al regime fascista come avamposto della difesa delle radici dei valori europei, per l’organizzazione dei dibattiti, per cui il progetto, inoltre, vanta il supporto dell’Istituto storico nazionale Domus Mazziniana di Pisa nella selezione e disseminazione dei contenuti”.
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