Dal 13 ottobre 2016 all’8 gennaio 2017. A cura di Cristina Ambrosini, Paolo Boccuccia e Monica Miari. Inaugurazione: giovedì 13 ottobre 2016 ore 18.15
FORLÌ – Da mercoledì 12 ottobre Forlì ospita, nella chiesa di San Giacomo, un importante appuntamento di studio, la 51° Riunione Scientifica dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, durante la quale i partecipanti, esperti di fama internazionale, si confronteranno sul tema Italia tra Mediterraneo ed Europa: mobilità, interazione e scambi.
Il convegno, a vent’anni dall’altro importante congresso svoltosi sempre a Forlì nel 1996, è anche l’occasione per proseguire nell’opera di valorizzazione del patrimonio archeologico forlivese, nel solco delle precedenti esposizioni allestite con cadenza triennale nella prestigiosa cornice dei Musei San Domenico di Forlì (“Forlì al crocevia della preistoria di Romagna“ nel 2010 e “Santarelli, Mambrini, Aldini: curatori delle antichità” nel 2013).
Per questo da giovedì 13 ottobre sarà visitabile nelle cellette del piano terra dei Musei San Domenico la mostra “Per gli uomini e per gli dei. Necropoli, villaggi e contesti rituali del IV e III millennio a.C. tra Forlì e Faenza”, realizzata dal Comune di Forlì – Servizio Cultura e Musei e dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Ravenna in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Bologna.
L’esposizione presenta i risultati di alcune delle più interessanti scoperte di preistoria avvenute nell’ultimo decennio nei territori orientali della pianura padana, grazie alle campagne di scavo dirette dall’allora Soprintendenza Archeologia dell’Emilia Romagna.
Dovendo scegliere un periodo entro il quale circoscrivere il percorso espositivo, la scelta è inevitabilmente caduta sull’età del Rame, di cui la necropoli Celletta dei Passeri di Forlì costituisce, con le sue 75 tombe, una testimonianza eccezionale.
Lo studio dei corredi funerari, qui esposti per la prima volta integralmente e l’analisi dei rituali di deposizione restituiscono, infatti, un palinsesto articolato, attraverso il quale si possono cogliere fenomeni complessi quali il cambiamento verso una società più gerarchica e maschile e l’emergere del ruolo del guerriero/cacciatore. La lunga durata della necropoli (tra la fine del IV millennio e la prima metà del III millennio a.C.) e l’esistenza di atti cerimoniali che prevedevano la riapertura delle tombe, la manomissione dei resti del defunto e l’asportazione della testa o di altri importanti distretti corporei, quali il bacino o le ossa lunghe, suggeriscono poi la presenza di complessi sistemi di regole sottesi ai rituali funerari, finalizzati ad assicurare alle comunità antiche la trasformazione del defunto in antenato e ad assicurarne il culto.
Testimonianze di carattere rituale provengono, poi, anche da altri contesti non legati alla sfera funeraria. Si tratta di deposizioni a carattere votivo, cui non è estraneo il culto delle acque, già noto alla Panighina di Bertinoro, rinvenute nel contesto inedito di Faenza, via Fornarina, ove forme vascolari pressoché integre, intenzionalmente capovolte o sovrapposte tra loro, sono state deposte sul fondo di grandi fosse e pozzetti di captazione delle acque al momento della loro de-funzionalizzazione.
Di particolare rilievo, infine, è la rete di contatti che 5.000 anni fa i territori orientali della pianura intrecciavano sia con le aree limitrofe che con le regioni peninsulari, ad evidenza del ruolo che tale zona ha rivestito nella complessa rete di acquisizione, rielaborazione e trasmissione di nuovi modelli nelle comunità dell’età del Rame.
L’inaugurazione di questa importante esposizione che va ad arricchire ulteriormente l’offerta culturale dei musei di Forlì in quest’autunno, è prevista per Giovedì 13 ottobre alle ore 18.15, al termine della seconda giornata del convegno Italia tra Mediterraneo ed Europa: mobilità, interazione e scambi, in programma nella chiesa di San Giacomo fino al 15 ottobre.
Alla presenza del sindaco di Forlì Davide Drei e dell’assessora alla Cultura Elisa Giovannetti, i curatori Cristina Ambrosini (Dirigente del Settore Cultura, Musei, Turismo e Politiche Giovanili, Comune di Forlì), Paolo Boccuccia (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Bologna) e Monica Miari (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Ravenna) illustreranno ai visitatori i materiali esposti e la storia dei ritrovamenti che compongono le sezioni della mostra.
Orari di apertura mostra
dal 13 ottobre 2016 al 8 gennaio 2017
dal martedì al venerdì ore 9.30 – 18.30
sabato domenica e festivi: ore 10.00 – 19.00
Ingresso: compreso nel biglietto dei Musei San Domenico (Euro 3,00 intero – Euro 2,00 ridotto)
ingresso gratuito la prima domenica del mese
Per informazioni
Servizio Cultura e Musei
Tel. 0543 712627
musei@comune.forli.fc.it
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