Un variegato mondo associativo al quale fanno capo in Emilia-Romagna oltre 9.000 aziende agricole, che rappresentano più della metà dei produttori ortofrutticoli regionali, ai quali si aggiungono circa 8.000 agricoltori fuori regione. Nel loro insieme queste imprese vantano una produzione commercializzata che nel 2020 ha totalizzato 1,76 miliardi di euro.
“L’Ocm ortofrutta– afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi– è un modello di politiche di intervento che finora ha contribuito positivamente ad accrescere la competitività di un settore chiave dell’agricoltura emiliano-romagnola, in una logica di sviluppo e di maggiore sostenibilità della filiera, grazie soprattutto all’attività delle Organizzazioni di Produttori. Uno strumento di sostegno che la futura Politica agricola comune (Pac) riconferma anche nella prossima programmazione 2023-2027, dando ancora maggior spinta al rafforzamento della capacità organizzativa del mondo agricolo e allo sviluppo dell’innovazione. L’obiettivo è riaffermare il valore delle nostre produzioni d’eccellenza sul mercato nazionale e su quelli globali”.
Le risorse in arrivo rientrano nei finanziamenti erogati dall’Unione europea nell’ambito degli interventi previsti dall’Organizzazione comune di mercato (Ocm) del settore ortofrutticolo e arrivano a coprire circa il 50% dei programmi di spesa per il 2021 di ciascuna Op e Aop approvati dalla Regione, per un totale di investimenti che sfiora i 160 milioni di euro. La metà della cifra, appunto oltre 81 milioni di euro, sarà a carico del bilancio comunitario.
La ripartizione degli investimenti
Analizzando nel dettaglio le previsioni complessive di spesa per il 2021, oltre 68 milioni di euro (43% del totale) saranno destinati alle cosiddette ”azioni verticali” a favore delle aziende agricole, tra cui rientrano gli investimenti per sostenere il miglioramento della qualità (attrezzature innovative, impianti d’irrigazione e antigrandine, ecc.), per la pianificazione della produzione, ad esempio il rinnovo degli impianti frutticoli e lo sviluppo della produzione integrata e altre tecniche a basso impatto ambientale.
Per il rafforzamento delle “azioni orizzontali o di sistema” sono invece attesi circa 66 milioni di euro (41%), con investimenti focalizzati in particolare su miglioramento della commercializzazione, prevenzione e gestione delle crisi di mercato e campagne promozionali.
La rimanente parte di poco più di 22 milioni di euro (14% del totale) servirà a finanziare attività come il controllo della qualità delle produzioni, le iniziative di marketing e quelle di assistenza tecnica a supporto alle aziende agricole nell’applicazione delle tecniche a basso impatto ambientale.
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