Agricoltura. Il presidente Bonaccini incontra a Ferrara i vertici del Centro servizi ortofrutticoli

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Massimo sostegno al negoziato per esportare le pere italiane in Cina. Attesa in estate una delegazione di ispettori fitosanitari cinesi per le ispezioni in alcuni frutteti e impianti di frigoconservazione emiliano-romagnoli

BOLOGNA – Massimo impegno da parte della Regione Emilia-Romagna a sostegno del negoziato aperto da Roma con le autorità governative cinesi per l’avvio dell’export delle pere italiane nel grande Paese asiatico.

Lo ha assicurato il presidente rieletto, Stefano Bonaccini, che oggi pomeriggio ha incontrato a Ferrara il presidente di Cso Italy, Paolo Bruni, per fare il punto sullo stato di avanzamento del dossier riguardante l’apertura del mercato cinese alle esportazioni di pere Made in Italy, con l’obiettivo di arrivare in tempi brevi al superamento delle barriere fitosanitarie che ancora impediscono alle nostre pere di entrare in Cina. Insieme a Bruni era presente all’incontro Marco Salvi, presidente di Fruitimprese, l’associazione che raggruppa le principali imprese commerciali private in campo ortofrutticolo dell’Emilia-Romagna, nonché consigliere di amministrazione di Cso Italy.

“Dopo l’apertura, tre anni fa, all’importazione dei kiwi da parte delle Autorità cinesi e a seguire nel 2018 della carne suina e l’erba medica italiani, resa possibile anche grazie alla missione istituzionale che come Regione organizzammo nel 2017– afferma Bonaccini-, aggiungiamo oggi un nuovo tassello che consolida la posizione dell’Emilia-Romagna negli scambi commerciali con il paese asiatico. Un altro passo verso la possibile apertura all’importazione delle pere, di cui la nostra regione è la principale produttrice italiana, arriva infatti oggi con la dichiarazione del Cso Italy, Centro servizi ortofrutticoli, che dà la sua completa disponibilità all’organizzazione e alla visita della delegazione di ispettori cinesi nella seconda metà dell’anno. Una notizia che apre ovviamente importanti prospettive per l’aumento dell’export ortofrutticolo regionale e, conseguentemente, della produzione. Tutti fattori determinanti per consolidare la buona occupazione, che rimane l’obiettivo più importante per le politiche della Regione”.

“Oltre al massimo impegno che garantiremo come Regione Emilia-Romagna e Ufficio Fitosanitario regionale– ha concluso il presidente- chiederemo anche al Governo nazionale di adottare ogni misura per agevolare i rapporti bilaterali tra i due Paesi favorendo così il completamento del dossier pere particolarmente importante per una regione produttivamente nevralgica come l’Emilia-Romagna”.

Nella foto da sx Bruni, Bonaccini e Salvi