In Emilia-Romagna sono sempre più le imprese che dicono no all’uso di prodotti chimici, per diffondere un’agricoltura sempre più sostenibile: a fine 2018 le coltivazioni bio hanno sfiorato i 156.000 ettari, che corrispondono al 15% dell’intera superfice agricola utilizzata (Sau) nel territorio, con oltre 5.067 imprese agricole, 2000 in più nell’arco di 5 anni, che salgono a 6284 se si aggiungono quelle di trasformazione e commercializzazione.
Rispetto al 2014 le superfici coltivate a bio sono cresciute del 75% (67mila ettari) mentre le aziende del settore hanno visto un aumento del 69%.
Risultati e tendenze di crescita costantemente incoraggiate dalla Regione, che premia economicamente l’introduzione e del mantenimento delle superficie destinate all’agricoltura biologica. Solo nel 2018, con l’ultimo bando della Programmazione 2014-2020, sono stati assegnati contributi pari a 28 milioni di euro, mentre da inizio legislatura i contributi ammontano a 135 milioni. A questi si aggiungono gli incentivi alla formazione, all’inserimento dei giovani che vogliono impegnarsi nell’agricoltura, ai tanti progetti di innovazione ed agli investimenti per l’ammodernamento strutturale delle aziende. Questi interventi, che garantiscono una priorità in graduatoria, complessivamente, mettono a disposizione degli operatori del settore risorse superiori a quelle destinate dal Psr alle aziende biologiche con la Misura11.
E come ogni anno la Regione Emilia-Romagna, per presentare la propria attività in questo campo, partecipa al Sana con un proprio stand (A5, padiglione 30).
“Incrementare l’agricoltura biologica è fondamentale per andare incontro ai consumatori europei che chiedono cibo sempre più sicuro, pulito, tracciato e salutare– ha sottolineato l’assessore regionale, Simona Caselli-. In Emilia-Romagna in questi anni abbiamo puntato molto sul biologico facendo un salto di qualità grazie al raddoppio degli ettari destinati alle coltivazioni. Abbiamo aperto la strada ad una agricoltura a bassissimo impatto ambientale e continueremo ad andare in questa direzione. L’agricoltura biologica, infatti, dà un contributo importante e necessario al contrasto del cambiamento climatico perché migliora la qualità dei suoli, la sostanza organica e l’assorbimento di carbonio. In futuro – conclude l’assessore – continueremo a garantire ad operatori ed imprese risorse ed investimenti accanto ad un costante impegno, in Europa e in Italia, per tutelare gli interessi degli imprenditori agricoli e migliorare il funzionamento della macchina amministrativa per agevolare la crescita della produzione agricola biologica e renderla sempre più competitiva”.
Ad aprire la manifestazione, venerdì 6 settembre alle ore 11.00, il convegno “Dalla rivoluzione verde alla rivoluzione bio. Il biologico tra presente e futuro dal presente” un confronto tra istituzioni, operatori ed esperti a cui parteciperà anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli. Il calendario completo del appuntamenti della Regione Emilia-Romagna sul portale regionale Agricoltura e pesca.
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