Lunedì alle ore 18 spettacolo gratuito con prenotazione obbligatoria
CASTEL MAGGIORE (BO) – Lunedì 15 giugno alle ore 18 in Piazza della Pace a Castel Maggiore debutta Lapsus Urbano // Il primo giorno possibile, il nuovo lavoro della compagnia bolognese Kepler-452.
Lo spettacolo è all’interno della stagione Agorà, che realizza così una doppia tappa speciale per la riapertura dal 15 giugno degli spettacoli dal vivo e per la stagione che era stata sospesa da fine febbraio ’20 e che ora riparte con un evento speciale, appositamente realizzato per il periodo che stiamo vivendo e simbolicamente, dal primo giorno in cui è possibile tornare a fruire all’aperto di uno spettacolo dal vivo.
La programmazione, con diverse repliche di Lapsus Urbano/Il primo giorno possibile in una settimana, crea un tragitto importante anche nella collaborazione tra Unione Reno Galliera e Comune di Bologna, condiviso da Belinda Gottardi – Sindaca di Castel Maggiore e delegata alle Politiche Culturali della Unione Reno Galliera e Matteo Lepore – Assessore alla Cultura del Comune di Bologna, e per dare valore alla ricchezza metropolitana del nostro territorio e incentivare forme di cooperazione e mobilità culturale.
Cosa sta accadendo al mondo intorno a noi, e a noi in quanto esseri umani? Che significati acquisirà in futuro il verbo «incontrarsi»? Cosa vuol dire essere teatranti in tempi di distanziamento sociale? Che ruolo dovremo attribuire a questa esperienza per il futuro? È possibile, dalla manciata di metri quadri in cui sono costrette le nostre vite, immaginare la società futura?
Queste le riflessioni al centro di Lapsus Urbano // Il primo giorno possibile, scritto tra le mura della quarantena e pensato nei giorni in cui il «fuori» sembrava un luogo lontano e utopico, per un gruppo di quaranta spettatori: il pubblico si ritroverà insieme in uno spazio urbano aperto, ed ascolterà in cuffia una lettera dal passato che arriva al presente che stiamo vivendo. Gli spettatori saranno chiamati a misurare il loro presente reagendo alle domande poste nelle cuffie, a guardarsi in faccia, a contarsi, a prendere posizione o a emozionarsi di fronte all’evocazione del mondo utopico del dopo epidemia.
Una sfida, quella della compagnia bolognese, per raccontare e custodire la memoria del presente, attraverso la lente di un momento storico di isolamento e privazione, che richiede di essere riconosciuto come un momento collettivo.
Così i Kepler – 452 “Vogliamo scrivere, nella nostra condizione di reclusi, una lettera alle donne e agli uomini liberi di domani. Vogliamo fissare i pensieri contraddittori di questi giorni in una forma cristallizzata, che sarà dichiaratamente inattuale tra qualche giorno. E di questa inattualità esplorare il fascino, la verità… Vogliamo ripercorrere insieme questi giorni che hanno cambiato un pezzo di Storia, il primo di cui siamo stati diretti testimoni, con tutta l’eccitazione e l’angoscia che questo comporta. Vogliamo darci un appuntamento, fissare una data.»
Inizialmente, Agorà aveva programmato, nell’ambito del progetto Costruire memoria con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, lo spettacolo Lapsus Urbano // Resistenza di Kepler-452 nei giorni della ricorrenza del 25 aprile, insieme al Comune di Castel Maggiore e all’Unione Reno Galliera, con la volontà di tenere accesa una riflessione sulla memoria e sul senso del ricordare. Lo spettacolo era stato annullato a causa del Covid. Da questa esperienza non realizzata, nasce la trasformazione in Lapsus Urbano / Il primo giorno possibile per rispondere alle domande del nostro presente.
In costante dialogo con la Stagione Agorà – interlocutore con cui il progetto nasce – Lapsus Urbano // Il primo giorno possibile è anche una risposta a un’attesa con cui fa i conti tutto il comparto dello spettacolo dal vivo, il periodo di sospensione e di chiusura delle attività teatrali è diventato così un momento creativo in cui si è scritto e prodotto un nuovo spettacolo.
«Dovevamo realizzare uno spettacolo audio-guidato sul tema della memoria per il 25 Aprile, scrivono i Kepler- 452 – Non abbiamo fatto in tempo a cominciare. Ci siamo ritrovati chiusi in casa, senza sapere quando avremmo potuto ricominciare il lavoro. Ci siamo chiesti: che fare? Abbiamo pensato di riconvertire lo spettacolo in una riflessione su quello che ci sta succedendo in questi mesi, tra marzo e maggio 2020, a noi e al mondo attorno a noi. Allora ci siamo riuniti a distanza, sul web, e abbiamo scritto, registrato e montato le nostre voci pensando che, appena fosse stato possibile, le avremmo fatte ascoltare anche ad altri. Come una lettera al futuro. Insomma: avremmo dovuto fare uno spettacolo sulla memoria del passato e ci siamo trovati a raccontare la memoria del presente… il primo giorno in cui sarà possibile fare spettacolo, forse sarà il caso di ricominciare a guardarsi, conoscersi, riconoscersi e assistere insieme a qualcosa, di muoversi, di spostarsi liberamente, di scegliere.
Sarà forse il caso di ricordare quanto è successo, interrogandoci collettivamente su cos’erano gli individui e la comunità, privati della possibilità di incontrarsi. Sarà il caso di domandarci: come stiamo ora? E infine sarà di certo il caso di guardarci in faccia e chiederci cosa vogliamo farcene di questa esperienza per immaginare diversamente il futuro… È da un po’, ormai, che siamo chiusi in casa e non possiamo fare a meno di pensare cosa succederà dopo. Che forma abbia questo dopo è impossibile saperlo, i dati sono troppi, troppo vaghi, gli incastri troppo complessi per farsene un’idea. Ogni pensiero speso sulla situazione invecchia precocemente, deperisce nell’arco di poche ore, dura di più il virus sulle superfici porose. Intanto guardiamo fuori dalla finestra uno spicchio di mondo piccolissimo, che si fa più assoluto ogni giorno…
Chi si occupa di cultura in generale e in particolare di teatro sa per certo che nulla, per un po’, assomiglierà a ciò che si faceva prima. Non solo per gli ovvi motivi legati al distanziamento sociale che ci beccheremo per un po’ di tempo e che renderà probabilmente i teatri impraticabili per chissà quanto, ma anche perché questo invecchiamento precoce di ogni pensiero ci chiede sempre di aspettare. Ma non sappiamo aspettare. Perché l’altra cosa che ci chiede questo virus è di accorgerci che la morte, c’è, è vicino a noi, a due passi… Vogliamo scrivere, nella nostra condizione di reclusi, una lettera alle donne e agli uomini liberi di domani. Vogliamo fissare i pensieri contraddittori di questi giorni in una forma cristallizzata, che sarà dichiaratamente inattuale tra qualche giorno. E di questa inattualità esplorare il fascino, la verità… Vogliamo ripercorrere insieme questi giorni che hanno cambiato un pezzo di Storia, il primo di cui siamo stati diretti testimoni, con tutta l’eccitazione e l’angoscia che questo comporta. Vogliamo darci un appuntamento, fissare una data.»
Kepler 452, dalle note di presentazione dello spettacolo
Il nuovo lavoro del gruppo Kepler-452 prosegue e reinventa il format già impiegato nei precedenti capitoli di Lapsus Urbano, nati in collaborazione con l’autore teatrale Riccardo Tabilio. Concepiti e realizzati per le strade di Bologna, i primi due episodi di quella che ormai può chiamarsi una trilogia, hanno attraversato le periferie e il centro della città, mettendone in luce le contraddizioni e la bellezza con animo di volta in volta scientifico, poetico, dissacratorio, e con il desiderio di esporre il pubblico al paesaggio senza filtri e preconcetti: il paesaggio con i suoi abitanti, la sua storia passata, le storie presenti, le traiettorie future.
Kepler-452 nasce nel 2015 a Bologna dall’incontro tra Nicola Borghesi, Enrico Baraldi e Paola Aiello e, per la parte organizzativa, Michela Buscema. Kepler, fin dalla sua nascita, ha avuto un desiderio, un’urgenza: aprire le porte dei teatri, uscire, osservare, attraverso la lente della scena, ciò che c’è fuori, nell’incrollabile convinzione che la realtà abbia una forza drammaturgica autonoma, che aspetta solo di essere organizzata in scena. Nel corso degli ultimi cinque anni Kepler-452 ha organizzato e diretto cinque edizioni di Festival 20 30, che ha portato in scena centinaia di under 30 nel tentativo di tracciare un affresco generazionale, e realizzato numerosi spettacoli, tra cui La rivoluzione è facile se sai come farla, insieme a Lo Stato Sociale, due edizioni di Lapsus Urbano immaginato insieme all’autore teatrale Riccardo Tabilio. Comizi d’amore, un progetto di teatro partecipato in diversi movimenti ispirato all’omonimo documentario di Pasolini, La grande età prodotto dalla stagione Agorà che ha portato in scena le vite di oltre venti ultraottantenni, Il giardino dei ciliegi – Trent’anni di felicità in comodato d’uso, prodotto da ERT-Emilia Romagna Teatro e vincitore del Premio Rete Critica 2018, e F. – Perdere le cose, che ha debuttato a Vie Festival 2019.
La Stagione Agorà è promossa da Unione Reno Galliera con il contributo di Regione Emilia-Romagna, direzione artistica Elena Di Gioia. Produzione Associazione Liberty e Unione Reno Galliera. Al centro di Agorà un articolato progetto di teatro diffuso: spettacoli, laboratori, incontri, nuove creazioni e condivisioni con artisti della scena contemporanea, nei teatri e nei luoghi diffusi di otto comuni della Unione Reno Galliera (Argelato, Bentivoglio, Castel Maggiore, Castello d’Argile, Galliera, Pieve di Cento, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale) nell’Area metropolitana di Bologna.
Main sponsor Unipol Gruppo e Hera Sponsor Coop Alleanza 3.0, Coop Reno, Gruppo Camst, Società Dolce, Ariostea Broker, Lachiter, Borghi Impianti oleodinamici S.p.a., Emil Banca, Energy Group, Roboqbo, Gelateria G7, ASA Azienda Servizi Ambientali S.C.p.A.
Agorà
4° EDIZIONE stagione teatrale 2019-2020
debutto lunedì 15 giugno ore 18 – Piazza della Pace a Castel Maggiore // Agorà
da martedì 16 a venerdì 19 giugno ore 18 – Piazza della Pace a Castel Maggiore // Agorà
da sabato 20 a domenica 21 giugno ore 19- 21-23 in Piazza Maggiore a Bologna / nell’ambito di Agorà e Bologna Estate
debutto
Lapsus Urbano // Il primo giorno possibile
uno spettacolo di Kepler-452
un progetto di Enrico Baraldi, Nicola Borghesi, Riccardo Tabilio
coordinamento Michela Buscema
supervisione musicale Bebo Guidetti
a cura di Agorà / Liberty / Kepler 452
Unione Reno Galliera, Regione Emilia-Romagna, Fondazione del Monte
Per prenotazione:
Lo spettacolo è gratuito con prenotazione obbligatoria
Dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13 Telefono, WhatsApp e SMS: 333.8839450
e-mail: biglietteria.teatri@renogalliera.it – www.stagioneagora.it