La mostra, a cura di Lorenzo Balbi con l’assistenza curatoriale di Sabrina Samorì, rimarrà aperta al pubblico dal 23 gennaio al 3 maggio 2020 ed è uno dei main project di ART CITY Bologna 2020, il programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in occasione di Arte Fiera.
Il tema della ciclicità e del superamento della rappresentazione lineare del tempo pervade il dibattito scientifico contemporaneo a tal punto da poter essere considerato dai fisici il centro di una rivoluzione del pensiero che ci sta portando a riconsiderare l’idea stessa di tempo attraverso nuove teorie come quella delle stringhe a loop e della gravità quantistica a loop.
AGAINandAGAINandAGAINand si pone l’obiettivo di indagare il tema del loop, della ripetizione e della ciclicità nella contemporaneità, analizzandolo da diverse angolazioni attraverso le opere di artisti che hanno posto l’argomento al centro della propria ricerca.
Il progetto espositivo si svilupperà seguendo diversi approcci: uno sociologico che guarda all’impatto delle nuove tecnologie e dei nuovi sistemi di organizzazione del lavoro sulla vita psicologica e fisica dell’essere umano; uno filosofico e religioso che prende ispirazione da forme di conoscenza e di credenza basate sull’olismo, sulla reincarnazione e sulla ciclicità temporale; fino ad uno ecologico che propone nuovi modelli di produzione e consumo basati su una rinnovata coscienza della cultura rurale.
Gli autori delle opere che saranno allestite negli spazi del MAMbo provengono da differenti parti del mondo e problematizzano il tema, mostrando come nell’arte sia oggi presente una riflessione sul tempo e sulle forme di conoscenza e di potere che da esso scaturiscono. Spaziando tra i diversi media – performance, video, scultura, pittura, fotografia e installazione – il progetto propone un percorso strutturato in ambienti immersivi, caratterizzati da intensità temporali differenti.
L’artista greco Apostolos Georgiou (Thessaloniki, 1952) realizza dipinti che rappresentano uomini e donne in ambienti lavorativi e domestici. Immersi in un’atmosfera estraniante, i personaggi vivono scene di quotidianità in cui riecheggiano le paure, le angosce e i tormenti di una classe media alienata dalla ripetitività del lavoro impiegatizio e della vita familiare.
Nell’opera Bonjour (2015), di Ragnar Kjartansson (Reykjavík, 1976) la quotidianità è trasformata in una pièce teatrale, in cui ogni giorno due giovani si incontrano per pochi secondi davanti alla fontana di un villaggio salutandosi con un timido e romantico “buongiorno”. Nella Sala delle Ciminiere del MAMbo, l’artista riadatterà la spettacolare scenografia teatrale, ad oggi presentata unicamente al Palais de Tokyo di Parigi (2015/2016), che permette ai visitatori di entrare in questo piccolo mondo e assistere in prima persona alla scena che si ripete ogni cinque minuti.
In DRAG DRAG SOLO (2016), Cally Spooner (Ascot, 1983) mette in scena temporalità in cui il corpo è sottoposto a ritmi differenti da quelli praticati nel quotidiano. Il lavoro fa parte di una ricerca più ampia dell’artista su temi quali: l’info-sfera, “ambiente” invisibile risultato dei canali di informazione che circondano e alterano ogni corpo, e la crono-normatività, quell’insieme di sistemi di potere generati da una specifica forma temporale.
Luca Francesconi (Mantova, 1979) struttura la sua pratica a partire da un interesse per la cultura rurale antica, i riti popolari e le conoscenze agrarie. Le opere che si vedranno in mostra, tra le quali nuove produzioni, nascono spesso dall’accostamento di più elementi che rimandano a strumenti, oggetti e animali del mondo rurale. L’artista è interessato alla dimensione contadina e alla sua capacità, nella pratica agricola, di dare fisicità al tempo, registrandolo ciclicamente, per esempio, nelle fasi di crescita e maturazione dei prodotti della terra.
La ciclicità è alla base anche del concetto di reincarnazione. Apichatpong Weerasethakul (Bangkok, 1970), tra i principali artisti thailandesi, ha approfondito i legami tra la cultura locale e quella occidentale alla luce delle politiche economiche estrattive di forte impatto ambientale. I suoi lavori in mostra creano connessioni tra un passato di tradizioni e credenze religiose e i traumi causati dalla distruzione di ambienti e comunità.
Safe Conduct (2016) di Ed Atkins (Oxford, 1982) è un’installazione video le cui immagini riprendono i filmati degli aeroporti che illustrano ai viaggiatori le procedure da seguire per superare i controlli di sicurezza. L’opera esprime lo stato d’ansia e di vulnerabilità provocato dai controlli negli spazi pubblici e nel privato, generati dallo sviluppo incessante delle nuove tecnologie. Lo stato di alienazione e di cattura è enfatizzato dalla presenza della traccia audio del Bolero di Maurice Ravel che si compone di una successione di ripetizioni che cresce in modo graduale e continuo.
La mostra si apre e si conclude con l’opera audio Guadalupe (2005), di Susan Philipsz (Maryhill, Glasgow, 1965). Installata in un luogo di passaggio del museo, il lavoro si riferisce all’essere straniero e al sentimento di straniamento. Il disorientamento è generato dalla registrazione a loop che permette allo spettatore di immergersi in un ambiente sonoro che sembra roteare incessantemente.
AGAINandAGAINandAGAINand sarà corredata da una pubblicazione Edizioni MAMbo, a cura di Caterina Molteni, che includerà un saggio critico del curatore Lorenzo Balbi, schede esplicative delle opere in mostra e una sezione di approfondimento con testi e contributi degli artisti e contenuti inediti sul tema, affidati a teorici contemporanei quali il filosofo Federico Campagna, l’antropologa Elizabeth Povinelli e la stessa Molteni.
La mostra sarà inoltre accompagnata dall’attività di mediazione del Dipartimento educativo MAMbo per una migliore fruizione del percorso espositivo da parte del pubblico di ogni fascia d’età.
AGAINandAGAINandAGAINand è resa possibile grazie al prezioso supporto del main sponsor Gruppo Hera.
Il progetto si realizza in co-progettazione con LAMINARIE.
Sponsor tecnici: MANCINELLI ALLESTIMENTI SRL e Freak Andò.
AGAINandAGAINandAGAINand
A cura di Lorenzo Balbi con l’assistenza curatoriale di Sabrina Samorì
Istituzione Bologna Musei | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
23 gennaio – 3 maggio 2020
Inaugurazione mercoledì 22 gennaio 2020 h 19.00
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