PARMA – “Una situazione drammatica e inaccettabile che si aggiunge alle violenze in Iran, dove proseguono le repressioni in particolare su studentesse e studenti, e nei territori di guerra”. Così il Rettore dell’Università di Parma, Paolo Andrei, su ciò che sta accadendo in Afghanistan, dove è in corso una continua e profonda violazione dei diritti fondamentali.
“La tragedia in atto è sotto gli occhi di tutti – spiega il Rettore – con i diritti umani sistematicamente calpestati e le violenze che non si fermano. La decisione del governo afghano di proibire alle donne di frequentare l’Università, dopo che già la stessa istruzione femminile aveva subito colpi durissimi con divieti a dir poco oscurantisti, è l’ennesimo sopruso di fronte al quale la comunità internazionale deve intervenire. Esprimo la mia più ferma condanna nei confronti di ciò che sta accadendo, davvero di una gravità inaudita, e auspico che al più presto tutto questo possa fermarsi. Mi stringo in un abbraccio fortissimo alle studentesse cui è vietato frequentare l’Università e alle donne che continuano a vivere nella violenza, nelle privazioni della libertà e nel terrore del regime, e invito tutta la comunità a unirsi a questo gesto ribadendo con forza il valore irrinunciabile del rispetto della libertà e della dignità di ogni persona”.