Acque. Verso il nuovo Piano regionale di tutela

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Ieri il primo focus col Commissario nazionale per l’emergenza idrica, Nicola Dell’Acqua. Oltre 150 i partecipanti,

logo regione emilia romagnaBOLOGNA – Su quanta acqua potremo contare in futuro e quanta ne abbiamo oggi per soddisfare i vari utilizzi della risorsa idrica?

È entrato nel vivo ieri il percorso partecipativo lanciato dalla Regione Emilia-Romagna per la definizione del Piano di tutela delle acque 2030.

Dopo l’evento di apertura tenutosi lo scorso martedì, oltre 150 persone hanno preso parte al primo focus di approfondimento sul tema “Disponibilità dell’acqua oggi e domani”, anche alla luce dei cambiamenti climatici in corso.

L’evento è stato presieduto da Irene Priolo, vicepresidente con delega alle Politiche ambientali. Tra gli intervenuti, il commissario straordinario per l’emergenza idrica, Nicola Dell’Acqua, la dirigente del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Angelica Catalano, Francesco Tornatore dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po e Marialuisa Campani di Atersir. Gianluca Rusconi ha portato la voce di Confindustria Emilia-Romagna, Raffaella Zucaro di Anbi Emilia-Romagna.

“Il cambiamento climatico è una delle cause dell’emergenza idrica, ma non è l’unica”, ha affermato Dell’Acqua, citando tra l’altro le criticità relative allo stato delle reti e delle infrastrutture su scala nazionale, oltre alle modalità di gestione dell’acqua e alla frammentazione gestionale.

“È quindi cruciale- ha proseguito- affinare la governance di una risorsa così preziosa. Condivido l’approccio seguito nella redazione del Piano regionale di tutela delle acque che guarda, tra le altre cose, alla quantità della risorsa disponibile attraverso un’accurata opera di pianificazione: questo ha una forte ripercussione anche sulla sua qualità”.

“Negli ultimi tempi la discussione si è concentrata in modo spiccato sul tema dell’energia- è intervenuta la vicepresidente Irene Priolo, tracciando la sintesi dell’evento-. Ricordo però che, senza acqua, si ferma anche l’energia. L’obiettivo è lavorare per preservare la risorsa idrica, da cui ne dipendono tante altre. Il nuovo Piano di tutela guarda al 2030 e agli obiettivi di sostenibilità che sono ormai imprescindibili. Sarà un tassello importante delle politiche regionali- ha concluso-, capace di alzare l’asticella verso obiettivi sempre più performanti grazie anche al percorso avviato di condivisione e dialogo con tutti i portatori di interesse. Avrà inoltre un deciso valore anche a livello nazionale perché è espressione della capacità di pianificare e programmare di cui la nostra Regione è portatrice”.

I prossimi appuntamenti

Il percorso di partecipazione sul nuovo Piano di tutela delle acque proseguirà con il secondo focus tematico fissato per venerdì 27 ottobre sul tema “Acqua pulita e sicura”; lunedì 6 novembre il terzo appuntamento si focalizzerà su “Acqua e biosfera – Rinaturazione”; infine, il quarto focus approfondirà i “Luoghi dell’acqua” nella giornata di lunedì 13 novembre.

Per approfondire, è possibile consultare il sito: https://regioneer.it/PTA2030-focus.