Dal 22 al 25 settembre torna a FORLÌ 11° edizione della Biennale di Teatro Contemporaneo per le giovani generazioni che, nella consueta forma itinerante, toccherà anche le città di Faenza, Bagnacavallo e Russi
FORLÌ – Nell’anno in cui molte, troppe manifestazioni dello spettacolo dal vivo sono destinate all’annullamento o al posticipo, Accademia Perduta/Romagna Teatri dice “no” e presenta con la preziosa collaborazione e sostegno dell’Amministrazione Comunale di FORLÌ – e naturalmente nel pieno rispetto delle normative in vigore per la sicurezza – l’11° edizione di COLPI DI SCENA, Biennale di Teatro Contemporaneo per Ragazzi e Giovani, programmata dal 22 al 25 settembre negli spazi teatrali della città, con alcune trasferte che interesseranno anche i Teatri di Faenza, Bagnacavallo e Russi. Una scelta non esente da tentennamenti, ma che è stata presa con entusiasmo e la precisa volontà di sostenere, oggi più che mai, Artisti, Compagnie e, in generale, l’intero comparto dello spettacolo dal vivo.
22 spettacoli in 4 giorni, molti presentati in “Prima assoluta”, destinati ai giovani, siano essi bambini o young adult, un pubblico su cui le arti teatrali investono sempre maggiore attenzione e risorse, capitalizzandone educazione, cultura, gusto, formazione critica. Una fascia di pubblico molto particolare, difficile ed esigente, la cui partecipazione va continuamente attratta e catturata; un pubblico a cui sono destinate proposte di altissima qualità dal momento che, a differenza degli adulti, non ha alcuna inibizione nell’esprimere il proprio dissenso.
A proporre le loro nuove creazioni saranno principalmente realtà emiliano-romagnole – alcune emergenti, altre con onorata affermazione nazionale e internazionale come la stessa Accademia Perduta/Romagna Teatri che presenterà nuove e nuovissime produzioni e co-produzioni: L’usignolo dell’imperatore del giovane e talentuoso Pietro Piva, uno spettacolo ispirato alla fiaba L’usignolo di Andersen; Oz, tratto dai libri di Frank Lyman Baum e co-prodotto con Fanny & Alexander e Solares Fondazione delle Arti – Teatro delle Briciole; La nostra maestra è un Troll, uno spettacolo di Sandro Mabellini co-prodotto con Fontemaggiore; Le nid della compagnia Progetto g.g.; Chi ha paura di Denti di ferro? di Danilo Conti; La stella nascosta, il particolare progetto di danza contemporanea per ragazzi, condiviso con Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto e Pinocchio, spettacolo di Marcello Chiarenza diretto da Claudio Casadio.
Ancora dal territorio regionale saranno presenti: Societas/Chiara Guidi, La Baracca, Teatro dell’Argine, Teatro Gioco Vita, Drammatico Vegetale. Ampio spazio sarà riservato anche a realtà extra regionali ed estere: Les Moustaches, Factory compagnia transadriatica di Tonio De Nitto, Luigi D’Elia tra gli altri e, dai Paesi Baschi, il Teatro Paraiso.
Provenienze e storie diverse con un comune denominatore: si tratta di Artisti (attori, drammaturghi, registi) e Compagnie che dedicano tutta la loro professionalità, creatività e fantasia alla ricerca e alla sperimentazione di nuovi linguaggi destinati alle nuove generazioni; Artisti che non fanno parte dello star system, non vivono di notorietà, non si nutrono di effimero ma di arte, poesia, cultura, bellezza. Perché mentre ciò che è noto non è necessariamente notevole, il Teatro Ragazzi professionale italiano notevole lo è sempre e per la sua costante innovazione è, non a caso, considerato il migliore a livello europeo, oggetto di costanti indagini e studi, oltre che di esportazione dal momento che l’universalità del suo linguaggio, pur se destinato ai giovani, parla indistintamente a tutti.
La proposta artistica di COLPI DI SCENA 2020 punta l’accento sull’attualità (ecologia, diversità e integrazione), così come sulla vivacità di riletture di classici.
Di outsider, di “diversi” e per questo preziosi, racconta Sonia e Alfredo del Teatro Gioco Vita, spettacolo tratto dall’opera di Catherine Pineur e presentato in “Prima Nazionale” che, utilizzando il linguaggio delle ombre, parla di esclusione e solitudine, così come della calorosa sensazione che si prova quando si scopre un amico che non si credeva di poter trovare.
Declinato in altro linguaggio, il tema è indagato anche ne La difficilissima storia della vita di Ciccio Speranza, scritto e diretto da Alberto Fumagalli, portato in scena dalla compagnia Les Moustaches e già vincitore del Premio della Critica al Roma Fringe Festival. Ciccio Speranza è un ragazzo grasso, vive in una provincia sperduta e ha un sogno troppo grande per poter rimanere in un cassetto di legno marcio: vuole danzare. Ciccio vuole scappare da quel luogo che mai ha sentito come casa. Attraverso il suo gutturale linguaggio, il suo corpo grassissimo e il suo sogno impacciato, il protagonista, in tutù rosa, non smetterà mai di danzare, raccontandoci la sua vita così come la desidera.
L’incontro tra mondi e modi diversi che diventa occasione di crescita, scoperta, scambio e arricchimento è anche il tema di Le Nid, proposto dalla giovane formazione Progetto g.g. e prodotto da Accademia Perduta/Romagna Teatri.
“Diverso” è altresì Il Minotauro raccontato da Roberto Anglisani con la regia di Maria Maglietta prodotto da CSS di Udine, in cui si immagina l’incontro tra un Minotauro inteso come archetipo e Icaro ragazzino. I due si incontrano grazie ad un pallone lanciato per sbaglio nel labirinto da Icaro che andrà a recuperarlo e lì vedrà per la prima volta “Il Mostro” di cui tutti hanno paura. Ma Icaro non fugge e piano piano conosce quell’essere, ascolta i suoi racconti e ne diventa amico fino a tentare di difenderlo dall’arrivo di Teseo, venuto per ucciderlo.
L’ecologia è al centro della storia di Mondo – un’altra “Prima Nazionale” – esilarante, dolce e commovente spettacolo della Compagnia Anfiteatro che accompagnerà il giovane pubblico verso la consapevolezza che il pianeta è la nostra casa, l’unica che abbiamo, e che pertanto va difesa con coraggio, caparbietà e senza paura di essere derisi.
Oltre ai temi di stretta attualità, non mancheranno originali rivisitazioni di grandi classici, che attuali lo sono e lo saranno sempre.
Edipo. Una fiaba di magia di Societas, spettacolo ideato da Chiara Guidi che si ricollega ai culti di fertilità delle antiche civiltà dei fiumi: la vecchia madre terra accoglie nel suo grembo il giovane seme che vi penetra per nascondersi, dormire e generare un frutto.
E ancora: L’usignolo dell’imperatore del giovane Pietro Piva, tratto da L’usignolo di Andersen; Pinocchio di Accademia Perduta/Romagna Teatri con la regia di Claudio Casadio, la storia del burattino più famoso al mondo che diventa inno alla meraviglia del libro, della pagina stampata, di un oggetto da cui scaturiscono continue meraviglie; Moby Dick di Luigi D’Elia e Francesco Niccolini, incarna il classico di Melville in un poema shakespeariano mentre Nel ventre del Teatro dell’Argine, prendendo le mosse dal mito del Cavallo di Troia, diventa una narrazione sul dover essere, sul destino, il dubbio, sul dover scegliere e soprattutto sulla paura di farlo.
Tra narrazione, teatro d’attore, di figure e oggetti, d’ombre musica dal vivo – tanti e altri sono i linguaggi studiati e interpretati per i Ragazzi – arriva poi anche la Danza contemporanea con La stella nascosta, la sfida di Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto e Accademia Perduta che hanno unito forze ed entusiasmo nel produrre uno spettacolo coreutico pensato per i bambini, una creazione incentrata sul tema della bellezza, di come questo concetto viene interpretato dai piccoli, che porta le firme del drammaturgo Simone Giorgi e del coreografo Saul Daniele Ardillo.
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