CATTOLICA (RN) – Il 3 aprile alle ore 17.00 il Museo della Regina ospiterà il secondo appuntamento del ciclo di incontri “Donne, Genere e Storia: Sguardi sul Medioevo”. Insieme alla Prof.ssa Maria Giuseppina Muzzarelli scopriremo che gli abiti, lungi dall’essere una mera questione estetica, ci raccontano qualcosa di importante in relazione a identità, appartenenza, status, condizione sociale ma anche rispetto alle epoche di cui sono espressione. Il prisma delle vesti (rappresentate nell’iconografia, proibite da apposite leggi dette suntuarie, descritte in lunghi elenchi, fino a 6.000 capi riferiti per Firenze a metà Trecento, citate nella letteratura) ci accompagnerà in una riflessione sul nesso abiti e genere femminile. E’ ben vero che i legislatori si occupavano quasi solo di quello che potevano o non potevano esibire le donne di diversa condizione personale e familiare, ma ciò cosa significa? Solo a loro interessavano gli abiti beli e costosi? Quanto poteva costare uno degli abiti elencati nella lista stilata a Firenze o a Bologna in vista del pagamento di una sorta di “liberatoria” per poter continuare ad indossarli ancorché proibiti?Ragioneremo del valore non solo economico ma anche sociale e simbolico di vesti e ornamenti soprattutto per cercare di capire il nesso fra le donne e la moda che, secondo Georg Simmel (ne ha scritto all’inizio del Novecento) ha offerto loro una felice combinazione, da un lato un campo di imitazione generale e dall’altro una distinzione, un ornamento individuale.
L’evento è realizzato in collaborazione con la Società editrice Il Mulino.
Maria Giuseppina Muzzarelli ha insegnato “Storia medievale”, “Storia delle città” e “Storia e patrimonio culturale della moda” all’Università di Bologna, sedi di Bologna, di Rimini e di Ravenna. Si occupa di storia della mentalità e della società. Su vesti e moda ha scritto, tra l’altro, “Guardaroba medievale. Vesti e società dal XIII al XVI secolo (Il Mulino 1999); Breve storia della moda in Italia (Il Mulino 2011.); Le regole del lusso. Apparenza e vita quotidiana dal Medioevo all’età moderna” (Il Mulino 2020). La sua monografia più recente si intitola: “Madri, madri mancate, quasi madri. Sei storie medievali” (Laterza 2021)
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