Bologna

Abitare Possibile. Idee e proposte per contrastare l’emergenza abitativa

Locandina AbitarePossibile

Disagio abitativo in crescita a Bologna. All’Antoniano Sabato 2 aprile una giornata dedicata al problema e alle soluzioni. Con la vicesindaca Emily Clancy, le istituzioni e le realtà del territorio impegnate sul tema

BOLOGNA – Trovare un alloggio a Bologna, per chi vive sulla soglia della povertà, chi studia o è straniero, per chi vive – o viveva – ai margini della società, è sempre più difficile. Ma avere una casa sicura e accogliente è il primo passo per costruirsi una vita autonoma e dignitosa.

Per affrontare il problema e trovare possibili soluzioni, Antoniano, insieme a Caritas, organizza sabato 2 aprile dalle ore 10, l’evento Abitare Possibile. Idee e proposte per contrastare l’emergenza abitativa, con il patrocinio di Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Chiesa di Bologna e ACER.

Una giornata di incontri con le Istituzioni locali e le realtà regionali che hanno già dato vita a progetti sul tema, per trovare quelli più adatti al territorio di Bologna e alle sue peculiarità.

Con la pandemia, il fenomeno di chi non riesce ad avere accesso a una casa è in crescita. Bologna è sempre di più una città turistica: da un lato crescono sempre di più le case rese disponibili per affitti brevi a chi viene da fuori, a scapito di quelle a disposizione per chi in città deve vivere, dall’altro gli affitti sono sempre più alti.  Per le famiglie a basso reddito, la cui situazione è peggiorata in seguito alla pandemia, e per chi può contare solo su piccole entrate, come gli studenti, è quindi sempre più difficile avere accesso a questo mercato. Riuscire a pagare l’affitto è il primo ostacolo, ma non l’unico: per chi è straniero o per le persone LGBTQ+ trovare qualcuno disposto ad affittare loro casa è doppiamente complicato.

«Il disagio abitativo a Bologna diventa sempre più grave, in tanti ci stiamo muovendo da anni con idee e progetti per andare incontro a chi non riesce ad accedere al mercato immobiliare classico ma non ha i requisiti neanche per entrare nelle graduatorie per gli alloggi popolari – spiega Emanuela Pergolizzi, operatrice sociale, referente di Antoniano del progetto ministeriale Fami Inside Aut – L’evento del 2 aprile vuole proprio essere un momento di confronto, in cui mettere insieme tutte le idee delle realtà del territorio, ma non solo, e delle istituzioni, per intraprendere insieme un percorso di risoluzione, o almeno di mitigazione, del problema anche alla luce di esperienze e pratiche extra bolognesi. L’emergenza in Ucraina, con l’altissimo numero di profughi in arrivo anche a Bologna, sta dimostrando che i bolognesi sono capaci di tendere la mano a chi ha bisogno. Speriamo che la risposta abitativa che sta emergendo dal basso possa attivare disponibilità anche per altre emergenze».

Protagonisti dei tavoli di lavoro saranno sia le istituzioni, rappresentate da Emily Clancy, vicesindaca e assessora alla casa del comune di Bologna e da Marco Bertuzzi presidente di ACER, sia la società civile di Bologna e le associazioni che da sempre operano in contrasto al disagio abitativo.

Una di queste è proprio Antoniano, che dal 2017 con il progetto Housing Led, sostiene persone e famiglie che non riescono ad accedere agli alloggi popolari ma che, allo stesso tempo, non hanno un reddito tale da poter sostenere un affitto. Housing Led ospita, in questo momento, 1 famiglia, 1 coppia e 2 persone singole.

Inoltre, Antoniano collabora ai progetti ministeriali Inside Aut, META e ReBoot che coinvolgono associazioni e realtà locali di diverse regioni italiane con l’obiettivo di supportare, nell’inserimento abitativo, lavorativo e sociale, rifugiati e persone titolari di protezione internazionale usciti dai percorsi di accoglienza. Antoniano sta seguendo in questo percorso oltre 30 persone e finora 3 singoli, 1 coppia e 1 famiglia hanno già trovato casa, 10 persone hanno trovato lavoro e 3 hanno intrapreso percorsi di studio affiancati da volontari di Antoniano.

IL PROGRAMMA DI ABITARE POSSIBILE – L’appuntamento con Abitare Possibile. Idee e proposte per contrastare l’emergenza abitativa è per sabato 2 aprile dalle 10 all’Antoniano, presso il Cinema-Teatro e Sala Rangoni.

La mattinata è dedicata all’incontro con la Vicesindaca e Assessora alla Casa di Bologna, Emily Clancy, il presidente di ACER Marco Bertuzzi, il direttore di Antoniano fra Giampaolo Cavalli e il direttore di Caritas don Matteo Prosperini, in dialogo con gli altri attori istituzionali del territorio; modera Gianluigi Chiaro, esperto di politiche abitative. L’attenzione è a Bologna, ma lo sguardo va anche all’Europa, perché se i problemi sono comuni possono esserlo anche le soluzioni: a raccontare lo stato dell’arte dell’housing europeo e le buone prassi messe in atto fuori da Bologna sarà Laura Colini di URBACT, rete che si occupa di far dialogare le amministrazioni europee su tematiche specifiche, tra cui quella dell’abitare.

Il pomeriggio è, invece, dedicato ai progetti più innovativi già in atto sul territorio regionale per combattere il problema abitativo: dal co-housing interculturale per studenti all’approccio Housing First, che, nel supporto ai senza dimora, vede la casa come un punto di partenza e non un traguardo; dal contrasto alla discriminazione sugli affitti ai modelli per incentivare i proprietari di case sfitte a metterle a disposizione di persone in situazioni di disagio.

Parallelamente, la casa diventa oggetto di due laboratori per tutti i bambini: per i più piccoli (3-6 anni) il Centro Terapeutico di Antoniano organizza Case di tutti i colori, un viaggio alla ricerca della tana di Orso tutto da immaginare e ascoltare; per i più grandi (7-13 anni) Hayat Onlus organizza il laboratorio Casa per me, casa per noi, per scoprire insieme com’è abitare in diversi angoli del mondo.

Per tutta la giornata, nei locali di Antoniano, sarà possibile visitare la mostra fotografica realizzata da Fabio Mantovani.

La partecipazione ad Abitare Possibile è gratuita, previa iscrizione obbligatoria al sito:

www.antoniano.it/abitare-possibile

Per info su Antoniano onlus: www.antoniano.it

ABITARE POSSIBILE.
IDEE E PROPOSTE PER CONTRASTARE L’EMERGENZA ABITATIVA
Sabato 2 aprile, dalle 10 alle 17.30
Antoniano, Cinema-Teatro e Sala Rangoni (via Guido Guinizelli 3)
Programma

Ore 10-12: Incontro con la Vicesindaca e Assessora alla Casa di Bologna, Emily Clancy; il presidente di ACER Marco Bertuzzi; il direttore di Antoniano fra Giampaolo Cavalli; il direttore di Caritas don Matteo Prosperini. Modera Gianluigi Chiaro, esperto di politiche abitative. Con Laura Colini della Rete URBACT.

Ore 15-17.30: Tre tavole rotonde con le realtà del territorio:
15-15.45: Ciac onlus, Refugees Welcome, cooperativa Cidas.
15.45-16.30: Rete Discriminazioni alla Porta, Kilowatt, Pensare Urbano
16.30-17.15: Piazza Grande, ASP Città di Bologna, Cooperativa La Libellula.

Per i bambini: ore 15-17: laboratori e attività sul tema Casa.

Per tutta la giornata, nei locali di Antoniano sarà possibile visitare la mostra fotografica realizzata da Fabio Mantovani.

L’evento è organizzato da Antoniano e Caritas, con il patrocinio di Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Chiesa di Bologna e ACER.

Ingresso gratuito, previa iscrizione obbligatoria sul sito: www.antoniano.it/abitare-possibile

ANTONIANO. L’Antoniano è un luogo dove si vive concretamente la solidarietà e dove le iniziative culturali, l’intrattenimento e la comunicazione sociale vengono declinati secondo i valori francescani, riprendendo, rinnovando e alimentando lo spirito francescano e mettendolo al servizio dei più deboli e del mondo dell’infanzia. Nasce dal sogno di un giovane francescano – Padre Ernesto – in un lager della Seconda guerra mondiale: “servire i poveri come in un ristorante” e mettere a frutto il talento dei giovani. Nasce da una promessa per l’avvenire da nutrire con tenacia e realizzare con perseveranza.

L’Antoniano è stato fondato nel 1954, quando i frati minori del Convento di Sant’Antonio di Bologna hanno posto le basi per una sfida importante: portare l’esperienza quotidiana e concreta del Vangelo in mezzo alla gente sull’esempio di San Francesco d’Assisi. Le iniziative originarie – la mensa per i poveri, l’Accademia d’Arte Drammatica, il cinema-teatro – negli anni Sessanta sono state affiancate da attività del tutto inedite: le produzioni televisive e discografiche. Tra queste, lo Zecchino d’Oro destinato a diventare un attesissimo appuntamento annuale, una chiave dell’immaginario, un tassello importante nella storia della televisione italiana. Nel corso degli anni sono nate nuove realtà, come il Centro terapeutico Antoniano per i bambini disabili, e sono stati attivati nuovi progetti in favore dell’infanzia e di chi vive in situazione di emergenza e bisogno.

Attraverso il progetto “Operazione Pane” Antoniano, oltre ad essere molto attivo a Bologna, sostiene una rete di 17 mense francescane distribuite su tutto il territorio nazionale, offrendo sostegno per l’erogazione quotidiana dei pasti e per le successive attività di reinserimento sociale e lavorativo per le persone aiutate.

LE ATTIVITÀ DI ANTONIANO NEL SOCIALE. Antoniano è casa e famiglia per le persone più fragili. Apre le proprie porte alle persone che vivono in difficoltà e chiedono aiuto. Tende una mano chi cerca un’opportunità per ripartire. Seguendo gli insegnamenti di San Francesco, Antoniano va incontro alle persone e aiuta chi ha perso il lavoro, chi ha fame, chi non ha un tetto, chi scappa dalla guerra: tutte persone in cerca di una mano che le sostenga e le accompagni verso un futuro più sereno. I valori guida di Antoniano sono rispetto, solidarietà, condivisione e fraternità. Il sostegno offerto ai più fragili si sviluppa in un percorso di 4 passi:
• Il pasto perché offrire un posto a tavola significa donare dignità e amore come in una famiglia
• L’ascolto, perché bisogna conoscere l’altro, i suoi pensieri e i suoi bisogni per potergli stare accanto
• L’accoglienza, perché solo quando ti senti a casa puoi riprendere in mano la vita e affrontare il mondo
• L’aiuto, perché la sfida quotidiana può essere la spesa o il pagamento di una bolletta, ma anche fare una corsa insieme agli altri bambini.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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