“Abitare la ferita” è una sequenza di testi lievi, ma dolorosi. Il dato di fatto è che l’amore muore. È “lui” che non funziona più, che si allontana. Lei non sopporta la sofferenza. Non l’accetta. E il tentativo di spiegarla non la conforta. Deve elaborare la separazione, deve curare la ferita. Il corpo reagisce rifiutando la realtà. Sembra impossibile poter continuare a vivere, recuperare tutto ciò che manca nel vuoto della distanza. Non può non ripensare (ricordare, interrogare) al deterioramento del legame: “più mi avvicinavo, più ti allontanavi”. Sul corpo e nella mente, fisicamente e ariosamente, si addensano ira, delusione, sfiducia nell’immaginare un nuovo percorso di vita e d’amore. Eppure, lentamente, diremmo naturalmente, qualcosa si muove, le ipotesi di risveglio dall’apatia si moltiplicano. “Non sono solo io ad aver perso un amore, un amico”. I segnali sono discontinui: i sogni ricominciano a regalare immagini nuove, le parole pensate aiutano a ridurre i contorni della ferita (anche se lei, sente “assottigliarsi la pelle che circonda la ferita”), mentre ancora identifica luoghi, persone, cose che appartengono a un passato che non vuol passare. Tuttavia tutto progressivamente si sfuoca. Nessuno può spiegare perché finisce l’amore. Non c’è un momento preciso in cui si può identificare la caduta; non c’è un percorso canonico di salvezza o di recupero del rapporto “strappato”. C’è solo il presente inesorabile. Il dolore è troppo grande per poter razionalizzare l’accaduto. Solo il tempo, o l’allontanamento dai luoghi in cui la vicenda si è rotta, può lenire lo “strazio”. Lei si domanda: sono io a non aver capito nulla, a non aver saputo intuire le debolezze e agire per rafforzare il rapporto, il dialogo, la tenerezza. I ricordi del suo profumo, del suo modo di muoversi, dell’inadeguatezza dei suoi comportamenti (senza rimedio quell’arrivare sempre in ritardo), servono ben poco per cercare un chiarimento (surreale, impossibile). Dunque, tutto è accaduto perché doveva accadere. Lentamente lei, donna ferita, ma ansiosa di trovare un nuovo orizzonte ricostruttivo (“uno straccio di sopravvivenza”), comincia a ipotizzare, desiderare, un’uscita dall’autocommiserazione: “… il mio nuovo voto/ ritornare a possedere il cielo”. I versi sono puliti, il ritmo è coerente alla discontinuità del sentimento, la lingua è libera da controsensi, spesso la linearità si esprime in versi più lunghi degli altri. La scrittura è asimmetrica, ma coerente agli scompensi da ricomporre. Riparte la sua “rivoluzione” proprio con i versi, e se anche ci sono molti “nodi da slegare”, troverà “la parola che non ti appartiene e che mi salverà”. La salvezza è una nuova lingua, che indica il nuovo modo di intuire il proprio essere. (dalla prefazione di Ottavio Rossani)
In copertina: Ottavio Rossani
La donna del sogno – (particolare)
acrilico su tela, 2000 – cm. 50 x 70
Valentina Casadei è una sceneggiatrice, autrice e regista italiana. Diplomata in storia del cinema al Dams di Bologna e in sceneggiatura all’Eicar di Parigi, ha scritto e diretto due cortometraggi, “Giusto il Tempo per una Sigaretta” (Italia, 2020). e “Ronde Nocturne” (Francia, 2024). Sue poesie e racconti brevi sono apparsi su varie riviste letterarie italiane cartacee e online. Ha pubblicato cinque raccolte di poesie: “Tormento Fragile” (Bertoni, 2018), “Il Passo dell’Inerzia” (SaMa, 2020), “Uno Più Uno Fa Uno” (Ensemble, 2020) e in Francia, “Plainte Contre A”(Maintien de la Reine, 2023) e “Habiter la Blessure” (Éditions du Cygne, 2023). Ha vinto diversi premi, tra cui il Premio Carver nel 2022. Attualmente insegna sceneggiatura all’Eicar, è lettrice di sceneggiature per il CNC e sta sviluppando il suo primo lungometraggio, “L’Enfant Seul”, iniziato all’Atelier Scénario della Fémis di Parigi. “Abitare la ferita” è la sua sesta raccolta. Queste poesie non sono altro che un piccolo tentativo di rinascere dalle ceneri. Quando lo strappo di una rottura guasta, sboccia un sorprendente bisogno di riparazione e ricostruzione, che spesso comincia dal potere salvifico che risiede nella condivisione: di questi testi, per esempio.
Info
Collana Fuochi diretta da Ottavio Rossani
https://collanafuochidirettadaottaviorossani.blogspot.com/
Abitare la ferita di Valentina Casadei
https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/2024/02/abitare-la-ferita-di-valentina-casadei.html
Valentina Casadei
Scénariste / Réalisatrice / Auteure
www.valentinacasadei.com
Esce per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno la raccolta di versi
Abitare la ferita di Valentina Casadei
Collana FUOCHI diretta da Ottavio Rossani
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